Capitolo 32 • Rabbia

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Cinque minuti dopo stavo scappando verso l'aula. Ero comunque consapevole che sarebbe passato davvero troppo poco tempo prima di rivederlo.

Mi girava la testa e facevo fatica a ragionare. Riuscivo a pensare solamente a due cose, che si ripetevano con insistenza nella mia mente. Se da una parte non riuscivo ad allontanare il ricordo del tocco di Will, delle sue labbra, dall'altra non facevo altro che chiedermi il perchè Rose e Matt non mi avessero detto chi fosse lui.

Non riuscivo a dare una risposta a questa domanda.

Fortunatamente arrivai in classe prima che la professoressa di matematica chiudesse la porta. Rose e Matt erano già seduti ai loro posti, ma io non riuscii a guardarli in faccia. Non avevo alcuna voglia di parlare con loro.

«Vada a sedersi Lewis.» Sentii la voce della professoressa invitarmi a prendere posto e non me lo feci ripetere due volte.

Mentre mi affrettavo a raggiungere il mio posto di fianco a William, cercai di evitare il suo sguardo. Quando ovviamente cedetti, lo guardai in faccia. Sembrava non essersi nemmeno accorto della mia presenza.

Cercai di soffocare l'infantile senso di delusione che provai, mentre mi sedevo nel mio posto di fianco al muro.

Mi schiacciai contro la parete, spaventata dall'avere Will così vicino dopo quello che era successo.

Lui non era il William Cole che conoscevo, o meglio, che credevo di conoscere. Chi era davvero? Anche lui faceva parte dell'esercito reale come Adam Fallon? Rabbrividii al pensiero che potesse essere come lui.

Mi sentivo stupida per non aver capito che Will era un Dominus. Avrei dovuto prevederlo, avrei dovuto capire che c'era un motivo così importante per il quale io dovevo rimanere lontana da William.

Nella mia mente sembrava così surreale che non me ne ero ancora resa conto, non davvero.

Quella fu un'ora interminabile. Un'ora in cui rimasi completamente sola con i miei pensieri e con tutti i ricordi di quelle ultime settimane. Per tutto il tempo non riuscii ad allontanare dalla mia testa l'immagine dell'espressione stupita di Will, quel primo giorno.

Quando la campanella suonò, non mi azzardai a girare lo sguardo su di lui, sicura che non sarei riuscita a nascondere le emozioni sul mio viso a Rose, che si stava avvicinando facendo risuonare i tacchi nella stanza ormai vuota. Matt doveva essere andato alla ricerca di Wynter.

Notai solo di sfuggita Bella che correva dietro a Will. Cercai di non pensare a quello che avrebbero potuto fare una volta usciti dall'aula. Mi si rivoltava lo stomaco a immaginare loro due insieme, dopo quello che era successo.

«Com'è andata l'ora buca?» esordì non appena si fermò davanti a me.

Feci un cenno della testa, come per dirle che era andato tutto bene. Ero sicura che se avessi parlato, non sarei riuscita a frenarmi dall'urlarle addosso.

«Dove sei andata?» continuò allegra, mentre uscivamo dalla classe. «Hai trovato una classe vuota? Fuori c'era un tale temporale che...»

Feci dei respiri profondi, mentre uscivamo nel trambusto del corridoio. Rose si accorse che c'era qualcosa che non andava.

«Ei che hai?» Rose mi appoggiò una mano sulla spalla.

Mi morirono le parole in gola. Tutto nel mio corpo sembrava urlare quello che volevo realmente dire, sembrava fremere per il bisogno di far uscire tutta la rabbia che avevo.

«Niente» mi costrinsi però a dire.

«Sembri sconvolta.»

«Sono... sono solo incredibilmente stanca, Rose» mentii, evitando il suo sguardo.

ELYRIA • L'ultimo soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora