Capitolo 17 • Memorie

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 Salii in macchina e Shaun fece lo stesso. Si sedette al posto di guida e mise in moto il motore.

Rimasi zitta, indecisa su cosa dire o cosa fare. Alla fine mi limitai a guardarmi le unghie, in imbarazzo. Non ero mai stata davvero da sola con lui, prima di allora.

Shaun mi metteva in soggezione e avevo una strana sensazione addosso, che sembrava quasi mettermi all'erta.

«Cosa andate a fare al parco?»

«A studiare» ripetei.

«Perché non dici la verità?» disse semplicemente, scuotendo la testa e guardandomi dallo specchietto retrovisore.

«Perché non ti fai gli affari tuoi?» replicai irritata.

Shaun mi guardò con occhi indagatori, com'era solito fare.

«Finirai nei guai continuando a fare così» disse dopo qualche attimo di silenzio.

«Così come?» Lo guardai con tanto d'occhi.

In quattro mesi l'unica cosa che potevano rimproverarmi era quando ero scappata da scuola per andare a casa di Adam Fallon.

«Passi più tempo fuori casa con Rose e Matt che dentro. Prima o poi i miei genitori cominceranno a fare domande.»

«Ci sarà un motivo se lo faccio» ribattei. «Come se mi piacesse passare il tempo insieme ai tuoi o a tua sorella.»

«Ti sembra facile accogliere qualcuno come te?» disse duramente, scuotendo la testa.

Mi ritenni profondamente offesa dalla domanda e rimasi zitta, guardando davanti a me, livida di rabbia. A quel punto, Shaun ebbe la grande idea di allungare una mano e posarla sul mio ginocchio. Potevo sentire il piacevole calore della sua mano attraverso il tessuto dei jeans.

«Non volevo offenderti, mi sono espresso male.»

«Guarda un po', però lo hai fatto» mormorai, cercando di ignorare la sua presa.

«Evelyn, so bene che la tua vita non è stata facile, che non é facile...» disse. «Ma cerca di non metterti i bastoni fra le ruote da sola.»

«È proprio quello che sto cercando di fare» borbottai.

«Potrei darti una mano, se volessi...»

«Non credo che tu possa.»

In quel momento parcheggiò davanti all'ingresso del parco, proprio dove Rose mi stava aspettando. Aveva in volto un'espressione di rabbia pura.

Spense la macchina e io feci per uscire. Shaun però mi trattenne per un polso, costringendomi a voltarmi verso di lui.

«Stai attenta a chi ti fidi.»

«So di chi fidarmi o no, ma grazie per il consiglio» dissi prima di uscire in fetta, senza lasciargli il tempo di ribattere.

Raggiunsi Rose, che mi stava seguendo con lo sguardo.

«Allora?» disse con voce visibilmente controllata, mentre mi guidava dentro il parco. «Come ti è sembrata la bellissima ed incantevole Chantal?»

«Non mi ha fatto una bellissima impressione» risposi. «E non credo di piacerle molto.»

«No, infatti. Finalmente Chantal è gelosa di qualcuno.»

«Gelosa?» ripetei, guardandola sorpresa. «E di cosa mai dovrebbe essere gelosa?»

«Eve, sei una dei Dominus più importanti di tutto il mondo. Sei destinata ad essere l'erede al trono di Elyria e a salvare il mondo. La sola idea fa morire Chantal di invidia.»

ELYRIA • L'ultimo soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora