La giornata seguente non cominciò nel migliore dei modi.Dopo aver combattuto con l'assordante sveglia che mi intimava di alzarmi e aver fatto una doccia fredda, Rose mi chiamò e mi comunicò affranta che la sua macchina aveva dei problemi con il motore.
«Non riesco a passarti a prendere. Dovrò prendere anche io l'autobus.»
«Ah non c'è problema» le assicurai.
«E invece sì» protestò subito. «Sono la tua guardia del corpo!»
«Rose non mi succederà nulla sull'autobus. Non è la prima volta che lo prendo da sola.»
«Stai attenta, ti prego...»
«Certo» le dissi prima di riattaccare.
Scesi le scale e comunicai agli Spencer che non sarei tornata a casa prima di sera, dicendogli che mi sarei fermata in biblioteca per studiare.
Quando uscii di casa, mi accorsi di essere in ritardo. Imprecando, cominciai a correre verso la fermata dell'autobus.
«Vai di corsa, principessa?»
Qualche minuto dopo, la voce di William Cole mi fece sobbalzare.
«William» lo salutai continuando a camminare, mentre lui mi seguiva in macchina, procedendo a passo d'uomo.
Non volevo dargli la soddisfazione di guardare la sua macchina, ma involontariamente con la coda dell'occhio lo feci, condannando me stessa a voltare tutta la testa. Continuando a camminare, guardai a bocca aperta quella bellissima macchina nera.
«Principessa?»
Lo guardai per un attimo dritto negli occhi. Non mi riuscii a trattenere.
«Dimmi un po' Will. Sei ricco sfondato, vero?»
Will fece una piccola risata, ma evitò la domanda.
«Hai bisogno di un passaggio?»
«Ssno» fu quello che uscì dalla mia bocca, prima che mi ricomponessi e che ritrovassi un po' di amor proprio. «No!»
Accelerai il passo verso la fermata, nonostante la mia pigrizia stesse insistendo affinché accettassi.
«Invece sì» disse, ribatté leggendomi nel pensiero. «Sali. Evelyn, non costringermi a prenderti di peso e a farti salire su questa macchina.»
Imprecai sottovoce, mentre cedevo alla tentazione. Aprii la portiera e mi fiondai dentro la macchina prima che potessi cambiare idea.
«Allora, dimmi un po'... perché Rosie non ti è passata a prendere?»
«Ha avuto un guasto alla sua auto. Piuttosto, perché tu passavi di qui?»
«Sono per strada» rispose tranquillamente. «Abito due quartieri più in là di te.»
«Ah non lo sapevo» replicai. «In effetti di te so davvero poche cose, Will.»
«Vediamo... Sai già che ho vent'anni. Per quel che ne so sono figlio unico e chiunque mi abbia portato in orfanotrofio l'ha fatto lasciandomi una considerevole eredità, alla quale ho potuto accedere non appena sono diventato maggiorenne.»
«E dimmi un po', che cosa ti piace fare oltre che rimorchiare ogni giorno una ragazza diversa?»
«Hai davvero questa poca considerazione di me?» Will fece il finto offeso. «Mi piace leggere, andare a correre e ho una passione sfrenata per il pianoforte.»
Lo guardai sorpresa. Will sapeva suonare il pianoforte? Ammirevole.
«E tu?» disse ignorando il mio sguardo. «A te cosa piace fare?»
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ELYRIA • L'ultimo sole
Fantasy[ELYRIA - PRIMO VOLUME] - Seconda stesura revisionata Evelyn Lewis ha un'unica regola: non disfare gli scatoloni prima di quattro mesi. Il continuo spostarsi di famiglia affidataria in altra non le ha dato molta fiducia nel trovare una sistemazione...