Cinque anni dopo...
<< Un altro giro, ti prego. >> mi urlò Thomas nell'orecchio. Scossi rigorosamente la testa e subito dopo mise su una faccia da cane bastonato.
Stavamo girovagando per i locali ormai da due ore, ed i miei piedi ne stavano risentendo. In quei cinque anni, era cambiato tutto. La mia vita era cambiata, non avevo più diciassette anni, ma ventidue ed io mi sentivo diversa, ero diversa.
<< Lucas mi aspetta in hotel dalle due, e adesso sono le quattro! Devo andare assolutamente. >> dissi dando una pacca poco gentile a Thomas, procurandogli una smorfia di dolore.
<< Presta attenzione a Julie. >> lo minacciai con lo sguardo, mentre gli voltavo le spalle lasciandolo con gli occhi sgranati. Mi avviai verso l'uscita rivolgendo un ultimo sguardo di avvertimento a Thomas che alzò le mani in segno di resa, per poi caricare sulle spalle Julie ormai ubriaca. Io e la mia migliore amica eravamo andate via dall'istituto non appena avevamo compiuto diciott'anni. La Morrison, quella che era la nostra istitutrice, ci veniva a trovare spesso nel nostro appartamento e questo ci riempii il cuore di gioia.
Perché stavo andando in hotel vi chiederete? Semplice. Mi stava aspettando il mio ragazzo, Lucas. Era davvero straordinario con me, mi aveva aiutata nei momenti peggiori ed era laureato in giurisprudenza, di fatti era un ottimo avvocato.
Non credevo di aver superato veramente quella cotta adolescenziale, con il ragazzo più temuto del mio Liceo. Credetemi, ci avevo provato, più di una volta ad uscirne, ma una parte di me, forse anche più di una, sarebbe sempre rimasta a lui. Presi le chiavi della mia macchina nella mia borsa, ed in poco tempo arriva davanti all'Hotel dove Lucas solitamente mi aspettava quando ero in ritardo. Notai subito un ragazzo seduto su di una panchina, con il cellulare in mano. Dopo avergli fatto un piccolo ed innocuo colpo di clacson, mi notò.
Aprì la portiera ed entrò frettolosamente in auto.
<< Ciao tesoro. >> mormorò lasciandomi un bacio sulla fronte. Gli rivolsi un sorriso neutro e ripresi a guidare in silenzio. Avevamo una fantastica casa in affitto, che per il momento condividevamo per avere più privacy, dato che Julie odiava letteralmente Lucas.
<< Come va oggi? >> domandò neutro, riponendo il cellulare nel suo borsello. Gli rivolsi un piccolo sguardo e scossi le spalle con indifferenza per poi pronunciare una sola parola:
Bene.
Era la verità, io stavo bene. Solo che c'erano giorni si e giorni no, e quello era solo uno di quelli. Dovevo averci fatto l'abitudine al dolore, ma ancora allora dopo ben cinque anni ci pensavo. Credevo fosse inevitabile, soprattutto quando si era davvero legati a qualcuno.
<< Non è vero. >> cantilenò facendomi innervosire. Lucas era un ragazzo d'oro, ma tendeva troppo spesso a cercare di psicanalizzarmi, facendomi innervosire, specie quando ero nella mia giornata no.
<< Per una volta, puoi smetterla di tentare di capirmi? >> sibilai duramente facendo cadere nel suo viso un'ombra di tristezza. Me ne pentii immediatamente, e quando stetti per tentare di recuperare quella stupida serata, il suo cellulare squillò facendomi sobbalzare. Dopo essere arrivati a casa nostra e aver parcheggiato uscii in fretta dall'auto e, senza curarmi di aspettarlo entrai dentro casa.
Entrai dentro la nostra camera e posai la borsa sull'attaccapanni. Subito dopo mi avviai in bagno. L'acqua calda mi scorreva lungo tutto il corpo, che era molto cambiato negli anni, per fortuna, in meglio. Una volta insaponata e risciacquata, uscii dalla doccia e avvolsi l'accappatoio intorno al mio corpo ed uscii dal bagno per recuperare alcuni indumenti che avevo dimenticato di prendere. Lo trovai già disteso nel letto con gli occhi chiusi. Lasciai cadere l'accappatoio e mi vestiti frettolosamente, nonostante i suoi occhi rimasero comunque chiusi. Entrai dentro il letto e la sua mano si posizionò sulla mia vita.
Mi irrigidii, ma cercai di non farci molto caso. Chiusi gli occhi e mi lasciai cullare da un paio di occhi neri come la pece, mentre accarezzavo con il polpastrello l'iniziale del suo nome, posizionata sopra il mio cuore. La sua immagine era ancora nitida nella mia mente, nonostante fossero passati anni dall'ultima volta che l'avevo visto. Avevo chiesto a Thomas di lui, solo una volta. Ciò che mi aveva detto mi aveva lasciata di stucco. Avevo scoperto che aveva cambiato letteralmente vita, diventando proprietario di una grande azienda, a Londra. Ero tremendamente felice per lui. Aveva cambiato vita, lavoro e anche se erano passati anni dall'ultima volta che lo avevo visto, non potevo non essere felice per lui.
Nella notte mi rigirai svariate volte, tra le lenzuola, mentre alcune domande si facevano strada in me, lacerando ciò che era rimasto del mio cuore.
Era stato facile per lui dimenticarmi?
Era stato facile riempire il buco nel petto?
Perché per me era stato maledettamente difficile. Volevo tanto che la vita mi insegnasse ad andare avanti senza girarmi e fissare continuamente il passato. Aveva fatto male, ma soprattutto aveva fatto male non vederlo nella mia vita.
Adesso però, credevo di essere arrivata all'ultima fase; l'accettazione, anche se era difficile andare avanti, senza la parte migliore di me.
***
queenofpikes
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Darkness
ChickLit(SEQUEL DI CHEMISTRY) Sei disposto a morire per salvare chi ami? << Hai qualche problema? >> <<Tu, sei il mio problema! >> *** Sono passati cinque anni dall'ultima volta che Lydia ha visto Daniel. E lei è andata avanti. Ha...