(SEQUEL DI CHEMISTRY)
Sei disposto a morire per salvare chi ami?
<< Hai qualche problema? >>
<<Tu, sei il mio problema! >>
***
Sono passati cinque anni dall'ultima volta che Lydia ha visto Daniel. E lei è andata avanti. Ha...
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Lydia's pov.
<< Lydia, mi presti la gonna blu? >> urlò dall'altra parte della casa, Julie. << Si, la trovi nel mio armadio. >> urlai a mia volta, mentre mi lisciavo il vestito con le mani e facevo uno sbadiglio. Applicai un po' di mascara sia sulle ciglia inferiori che su quelle superiori; poi feci una riga sottile di eyeliner nero e passai un po' di lucido sulle mie labbra carnose. << Come sto? >> domandò un po' timidamente, Julie. Le feci un sorriso sincero e le diedi un piccolo abbraccio. << Stai benissimo, piccolina. >> mormorai. << Sei sicura che vuoi che io venga? Alla fine è il vostro anniversario. >> continuai, alzando le spalle. Lei mi fulminò con lo sguardo e annuì silenziosamente. << Certo, e poi ci sarà anche Daniel. >> disse con lo sguardo contrariato. Daniel non le era mai andato a genio, però da quando era ritornato non faceva altro che nominarlo. << Ho una fame assurda. >> mormorò, con gli occhi dolci. Alzai gli occhi al cielo e la presi sotto braccio. << Mangia questi. >> le porsi un pacchetto di patatine e vidi i suoi occhi illuminarsi. Le sorrisi e afferrai il cellulare in attesa che si facesse l'ora di andare via.
***
<< Cinque gin tonic. >> dissi al barman che annuì. Afferrai il mio cocktail e lo bevvi in davvero pochi secondi. Quella sera avevo intenzione di dimenticare ogni cosa. Ne ordinai un altro e un altro ancora. La testa girava, ma non ci feci troppo caso. Trascinai Julie in pista e ballammo la nostra canzone.
<< Baby, I'm dancing in the dark with you between my arms Barefoot on the grass, we're listening' to our favorite song When you said you looked a mess, I whispered underneath my breath But you heard it, darling, you look perfect tonight Well, I found a woman, stronger than anyone I know She shares my dreams, I hope that someday I'll share her home I found a love, to carry more than just my secrets To carry love... >>
Mentre cantavamo le note della nostra canzone e dimenammo i fianchi a ritmo di musica, il mio sguardo però, accidentalmente, finì su quello di Daniel, che stava parlando con una ragazza. Ispezionai ogni centimetro del suo corpo e fulminai lei con lo sguardo. Quella bellissima ragazza, si avvicinava sempre di più a lui, io avanzai di un passo quando le loro labbra finirono per sfiorarsi. Un brivido prese a scorrermi lungo la spina dorsale e indietreggiai, come se mi avessero dato una spinta. Lui si voltò verso di me e puntò lo sguardo su di me, non calcolando minimamente la ragazza stratosferica che aveva di fianco. Il suo sguardo finì sulle mie labbra ed io avvampai. Distolsi lo sguardo dal suo e strinsi le mani in due pugni, mentre mille parole, poco carine, minacciavano di uscire dalla mia bocca. << Mi devi un ballo. >> disse la modella a Daniel, che aveva ancora lo sguardo puntato sulle mie labbra. << Mi dispiace. >> disse invece Daniel, scrollando le spalle.. << Sul serio? Stai veramente andando da quella? >> domandò con gli occhi fuori dalle orbite. Probabilmente era raro che venisse praticamente rifiutata, ma non ci pensai troppo. Ero felice di vederlo completamente concentrato su di me. Alzò le spalle e avanzò verso di me, con la mascella tesa e le spalle rigide. << Tu invece mi devi un ballo. >> sussurrò ad un millimetro dalle mie labbra. Annuii lievemente, ancora combattuta, e stregata dai suoi occhi scuri che sprofondarono nei miei. Le sue mani finirono sui miei fianchi e le mie braccia nel suo collo. Le nostre labbra si sfiorarono appena, ma questo bastò a fargli perdere il controllo. Le sue mani possenti stringevano i miei fianchi talmente forte da farmi sussultare. << Smettila.>> sibilò al mio orecchio. La sua voce roca mi provocò un milione di brividi lungo il corpo. Socchiusi gli occhi e mi lasciai cullare dal calore del suo corpo, consapevole del fatto che me ne sarei pentita. << Mi sei mancata, non hai idea di quanto. >> sussurrò al mio orecchio, come se l'avesse ammesso più a se stesso che a me. I nostri occhi si incrociarono e solo dopo aver ripreso il comando, mi staccai lentamente da lui, come se mi costasse la vita farlo. E solo in quel momento ricordai di un particolare che mi fece gelare. Ero ubriaca, non stupida. Daniel era fidanzato. << Non dovresti essere con la tua, non so, ragazza? >> il mio tono era aspro e pieno di rancore. Tutta l'atmosfera che si era creata intorno a noi, svanì in un istante. << Sono esattamente dove vorrei essere. >> disse stringendo i pugni. << E poi non è più la mia ragazza da molto tempo. >> pronunciò, mentre io alzai le spalle con indifferenza e mi voltai. Fesi un paio di passi un po' barcollanti e la sua mano si posò sopra la mia spalla. Rimasi immobile, non mi girai neanche, nonostante volessi davvero farlo. << Da quando sei così? >> sussurrò al mio orecchio. Il suo respiro caldo scese tra l'incavo del mio collo e questo mi provocò svariati brividi lungo il collo. << Così come? >> riuscii a dire, con la voce roca. Una piccola risata nacque tra sue labbra carnose e ciò formò in me tante piccole farfalle lungo lo stomaco. << Arrogante. Si, direi proprio che sei arrogante. >> mormorò al mio orecchio. La sua voce roca, mi infiammò il viso ed un calore inaspettato, che ormai conoscevo bene, mi travolse completamente. Deglutii più volte e promisi a me stessa che non mi sarei più lasciata andare con così tanta facilità. Mi voltai ed i nostri respiri affannosi si incrociarono. << Ho preso dal migliore. >> dissi con un sopracciglio incrinato. Il mio sguardo percorse ogni centimetro del suo corpo, mentre lui continuava a fissarmi come se avesse visto la cosa più bella dell'intero universo. Da piccola desideravo proprio questo; desideravo un uomo che mi guardasse così, ma in quel momento non lo sapevo più, perlomeno non credevo. Era così maledettamente difficile scegliere tra il cuore e la ragione. << Perchè lo rendi così maledettamente difficile? >> sussurrai. << Cosa?>> << Non essere attratta da te. >> dissi. Poi fece un sorriso, uno vero, uno di quelli che raramente faceva e capii di essere ancora innamorata di lui, nonostante tutto. << Perchè non sto cercando di renderlo semplice, Lydia. >> ammise. << Ma... ma... ma... >> provai a dire. << Con parole tue, Lilly, con parole tue. >> Lilly? << Ehi, non chiamarmi così! >> mi imbronciai. Ancora un'altra risata, ancora brividi. Come facevo a spiegargli che l'amavo ancora, ma non era giusto stare insieme? Diamine era così sbagliato. Lui era andato via, mi aveva lasciata da sola per cinque fottuti anni, ed era una cosa che non potevo perdonargli con così facilità. Non potevo e basta. << Cosa c'è Lilly ? >> chiese vedendo i miei occhi un po' lucidi. << Ti ho appena proibito di chiamarmi così, smettila Danielle. >> << Danielle ? È orrendo, puoi fare di meglio! >> disse sorridendo. Passarono alcuni minuti, poi parlai. << Ti ricordi che sei stato tu a lasciarmi vero? >> << L'ho fatto per te! >> Per me? Per me? Io ero letteralmente sconvolta. << Per me Daniel? Tu mi hai uccisa con quella lettera, mi hai uccisa quando te ne sei andato lasciandomi da sola. >> urlai. Ero fottutamente incazzata. Le mie parole sembrarono colpirlo. << Capisci che se fossi rimasto lì sarebbe andato tutto peggio? >> il suo tono di voce era cambiato. Lo conoscevo bene, stava cercando di rimanere calmo. << Cosa poteva esserci di peggio ? >> << Tu potevi rimanere ferita, a causa mia, ancora. Ed io non potevo permetterlo. So che dopo che me ne sono andato non ci sono stati più attacchi ed è proprio questa la ragione. Volevano me, e avrebbero puntato su di te perchè sei l'unica persona alla quale tengo davvero. >> urlò. Sobbalzai leggermente quando sentii quelle parole, ma non mi importò. << E mi stupisco che tu non l'abbia ancora capito. >> Le ultime parole le sussurrò, ma io le sentii forte e chiare. << Allora perché sei tornato? >> chiesi. << Perchè io non posso e non voglio stare lontano da te! Ci ho provato Lydia, credimi, con tutto me stesso, ma quando quella notte ti chiamai tu... >> Quale notte? Ero confusa. << A cosa ti riferisci? >> Fece un sospiro e scosse la testa. E no eh. << Di cosa stai parlando? >> chiesi ancora. << È stato prima che io tornassi, due giorni prima... >> disse. O. Mio. Dio. << Io ti avevo chiamato, volevo solo sentire la tua voce, ma poi è arrivato Lucas e ti ha chiamata 'amore'. >> disse. Io avevo gli occhi sgranati. Ero completamente sotto shock. Allora era davvero lui quella sera... << Cioè, tu sei tornato perchè avevi saputo che mi ero fidanzata e stavo provando ad andare avanti? Ti rendi conto di quanto è malato? >> dissi urlando. Ormai tutti ci stavano fissando, ma a me non importò. Lui non rispose, ma capii che avevo ragione quando distolse lo sguardo dal mio. Lui non era tornato per me, ma per vedere se fossi veramente andata avanti. << Io ti odio Daniel Parker! >> dissi, con la voce spezzata. Poi mi voltai e me ne andai via da lui. << Lydia, aspetta ! >> urlò Daniel, afferrandomi per il braccio. << Dico sul serio Daniel, lasciami in pace. >> risposi minacciosa. Qualcosa nel mio sguardo gli fece capire che non stavo scherzando affatto. Mi liberai da lui, e andai via. Solo che quella volta nessuno mi fermò. Avevo il viso in fiamme per la rabbia e la vergogna. Avevo il cuore spezzato, di nuovo e non potevo sopportarlo. Faceva male come la prima volta, ma non volevo soffrire ancora; ne ero davvero stufa.
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