(SEQUEL DI CHEMISTRY)
Sei disposto a morire per salvare chi ami?
<< Hai qualche problema? >>
<<Tu, sei il mio problema! >>
***
Sono passati cinque anni dall'ultima volta che Lydia ha visto Daniel. E lei è andata avanti. Ha...
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Lydia's pov.
Farfalla bianca - Ultimo.
'' Locercherò tra mille cuori, ma non riuscirò a trovarne uno che somigli al suo. ''
Stavo combattendo contro i miei stessi sentimenti, ne ero consapevole. Ancor di più quando voltai le spalle a Daniel, lasciandolo solo. Il mio cuore mi urlava di tornare indietro e baciarlo, ma la testa mi diceva il contrario. Eramio cugino, non potevo farlo. Con il cuore in subbuglio e la testa fra le nuvole, entrai in macchina. Misi in moto ed alzai lo stereo al massimo. Lasciai che la musica entrasse nel mio cuore e che lo circondasse. Lo coccolava e lo guariva come solo la musica sapeva fare. Ti entrava nelle ossa, nelle vene e ti cambiava. Inevitabilmente cambiava il tuo pensiero, scombinava i tuoi sentimenti. A volte ti faceva ridere, a volte ti faceva piangere. Faceva esternare i propri sentimenti e li cullava proteggendoli. Vi eravate mai chiesti cosa fosse l'amore? Sembrava riduttivo, ma l'amore per me era casa. L'amore era quel sentimento che ti logorava l'anima e allo stesso tempo te la curava. Ti faceva sentire vivo, imbattibile e pieno di forza. Proprio lì, non eri più tu a comandare, non eri più il padrone di te stesso, ma lo era lui. Colui che amavi e che avresti amato sempre. Era così che mi sentivo. In pieno contrasto tra cosa fosse giusto per te e cosa era giusto per gli altri. In ogni parte del mondo fossi andata, eri certa che il mio cuore sarebbe sempre appartenuto a lui, ovunque io fossi diretta. Camminai quindi senza alcuna meta, per la mia amata New York. Le strade non erano più così tanto affollate e la luna era alta in cielo. Illuminava le strade e gli edifici. Ad un tratto però, involontariamente, percorsi una strada sterrata, che mi avrebbe portata al mio posto segreto. Da piccola, quando sentivo l'oppressione di essere orfana, mi dirigevo a piedi dal mio orfanotrofio, in un piccolo parco, isolato da tutto il resto. Ogni volta che entravo lì, tutto si rimpiccioliva. Ogni volta era sempre la stessa storia, indossavo le mie amate cuffiette e mi beavo del panorama splendido che c'era. Vi era un piccolo prato e qualche metro dopo un laghetto illuminato dalla luna. Da piccola era il mio posto preferito. Scesi dalla macchina e mi si riempii il cuore quando lo vidi, dopo tanti anni. Camminai lentamente, sentendo l'erbetta solleticarmi le caviglie. Presi le cuffie dalla borsa e le infilai nelle orecchie. Feci partire la mia playlist preferita e mi sdraiai socchiudendo gli occhi. La mia testa viaggiava e i ricordi mi tornarono in mente sotto le note di Ed Sheeran.
Flashback:
Proprio quando stetti per afferrarla, andai a sbattere contro un muro. Ah, no era un ragazzo. << Vedi di guardare quando cammini, ragazzina. >> Mi feci da parte e indietreggiai di qualche passo per guardarlo bene. Avevo di fronte a me il ragazzo più temuto di tutto il liceo. Il suo nome era Daniel Parker. Tutti lo conoscevano, ed erano persino a conoscenza della sua fama all'interno della scuola. La cosa positiva era che a me non metteva per niente paura. Le poche volte che lo avevo visto nei corridoi della scuola, aveva sempre uno sguardo spento, quasi come se si sforzasse di non correre via da quel posto. Quello per molta gente era una cosa assurda, mentre io lo trovavo intrigante. E sicuramente non avevo paura di lui; non avevo paura di nessuno.
Fine flashback.
Dio, quanto ero cambiata da quel giorno ad ora. Avevo sempre sognato un amore folle, che mi consumasse l'anima e mi sciogliesse il cuore che prima era contornato da un filo spinato. Avevo sempre preferito ferirmi e amare, piuttosto che non amare e rimanere intatta. Non avevi mai voluto che qualcuno mi salvasse, preferivo essere io a salvare l'anima di qualcuno.
Tutto questo si era esaudito.
Daniel Parker, un nome che se pronunciato, metteva paura a chiunque. Il suo sguardo era gelido, come se non avesse un'anima e non provasse sentimenti. La sua anima però, se guardata bene attraverso i suoi occhi scuri, era ferma lì, in attesa che qualcuno se ne accorgesse. In attesa che qualcuno si accorgesse del suo dolore e che lo curasse. Mi innamorai di lui mille volte e ogni volta era sempre più potente e colmo di sentimento. Per una volta eravamo entrambi che a sistemarci il cuore a vicenda.
All'inizio lo odiavo.
Non riuscivo a comprendere i suoi atteggiamenti da sbruffone e questo mi mandava in pappa il cervello. Non riuscivo a comprenderlo e questo mi faceva infuriare. Poi, quando smisi di cercare di capirlo, fu in quell'istante, in quel momento che capii chi era davvero Daniel Parker.
In quel momento capii che in realtà la sua era solo una corazza. Voleva solo essere salvato dal mostro che credeva di essere. Nei miei ricordi lo salutavo, certa che l'avrei dimenticato, ma infondo chi volevo prendere in giro? Un amore così era impossibile da dimenticare. Ripensai a noi, ed un piccolo sorriso affiorò nelle mie labbra. Aprii gli occhi, tornando con la mente, al presente, alla realtà. Alcune lacrime cascarono nel mio viso, e le labbra presero a tremare. Il vento si alzò ed i miei capelli svolazzavano davanti al mio viso.
Sarei da lui e quando l'avrei fatto, non avrei permesso alla mia mente di manipolarmi. Quella volta avrei scelto il mio cuore.
Fosse l'ultima cosa che avrei fatto.
***
Ciao a tutti!
Questo capitolo è diverso dagli altri. È completamente incentrato su Lydia e nei suoi sentimenti. Ho pianto tantissimo quando l'ho scritto. Spero di avercelo trasmesso.