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Daniel Parker

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Daniel Parker

Lo dovevo immaginare.
Lydia aveva preso il mio cellulare e sapeva dove ero diretto dato che avevo detto a Thomas di inviarmi la posizione. Mi fermai sotto casa di Thom e spensi l'auto. Con dei movimenti veloci, quasi meccanici, afferrai la maniglia e chiusi lo sportello, mentre i miei occhi ispezionavano il cortile di Thom. Salii velocemente le scale ed un secondo prima di suonare il campanello, la porta si spalancò. Senza guardarlo entrai dentro casa e mi sedetti sulla poltrona, mentre lui si appoggiò al bordo del tavolo con le braccia incrociate. Fortuna che non aveva coinvolto Jaiden.
<< Qual è il piano ? >>
Il primo ad interrompere quel fastidioso silenzio fu Thomas, che continuava a fissarmi in attesa di una risposta. Finalmente mi degnai di alzare lo sguardo e scossi la testa.
<< Lydia ha il mio cellulare. Il che significa che sa dove siamo diretti. >>
Sganciai la bomba, mentre il tempo si dilatava.
<< Cazzo. >> sbraitò Thom, dando un pugno contro il tavolo. I bicchieri tremarono, mentre la tovaglia si piegò leggermente, stropicciandosi. Strinsi la mascella, mentre il mio piede prese a muoversi, nervosamente, sul posto.
<< Spero solo che non lo sappia anche Julie. >> mormorò una volta calmatosi, mentre una serie di immagini presero a scorrere lungo la mia mente.
<< Julie non la lascerebbe mai andare da sola. >> affermai e strinsi la mascella con forza. Non potevo permettere a Lydia di venire con me, proprio non potevo. Sapevo che era suo padre, ma questo non giustificava il suo tentativo di morte.
<< Come facciamo adesso ? >> domandai aspramente, mentre il suo sguardo si fermò su di me. La paura mi attanagliava lo stomaco ed i muscoli si contrassero in attesa di una sua risposta.
<< Ho un'idea ! >>
Guardai Thomas, mentre i suoi occhi si illuminavano. Solo in quel momento capii quanto tenesse realmente a Lydia. Questo mi stupii e mi infastidiva allo stesso tempo.
<< Spara, veloce ! >> dissi alzandomi in piedi, in preda ad un batticuore. Non capivo cosa mi avesse fatto quella ragazza. Non sapevo perché l'idea di saperla sana e salva mi tranquillizzasse e non sapevo come facesse ad avere tutto quel potere su di me.
Cazzate!
Sapevo perché tenevo così tanto a lei, lo sapevo. Semplicemente non lo volevo ammettere per paura della potenza dei miei sentimenti.
<< Sono dirette allo stabilimento! >> disse Thom, mentre incrinai il sopracciglio. Come potevano sapere dove noi eravamo diretti?
<< Ho mandato la posizione sul tuo cellulare! Ed il tuo cellulare lo ha lei amico!>>
Lanciai un'occhiata all'orologio ed incrocio il suo sguardo.
<< Non ce la faremo mai ad arrivare in tempo.>> sbottò Thomas, emettendo un sonoro ringhio.
<< Già, a meno che non facessimo il gioco inverso portandolo da noi. >> dissi sottovoce. La mia frase catturò immediatamente la sua attenzione.
<< Spiegati meglio. >> disse schioccando le dita davanti alla mia faccia. Incrinai un sopracciglio e distolsi lo sguardo.
<< Potremmo attirarlo da noi, qui a casa tua e farlo fuori. Così avremmo messo in salvo Lydia e Julie. >> continuai, mentre mordicchiavo la pellicina dell'indice. Era un piano fattibile, solo che avevo la sensazione che... non so, fosse troppo semplice.
Mi voltai di scatto dalla parte opposta della casa con gli occhi sbarrati, mentre lentamente tolsi la pistola dalla cintura.
<< Cosa è stato? >> domandò Thomas in un sussurro, mentre io gli intimavo di fare silenzio, avanzai lentamente senza paura.
In realtà stavo fremendo dalla paura, ma stavo cercando in ogni modo di eliminarla dalla mia testa, per lei. Eliminai la sicura della pistola, ormai pronta a sparare.
<< Esci fuori! >>
A fatica riconobbi la mia voce, così gelida e priva di ogni emozione.
Uno scricchiolio mi fece sgranare gli occhi ed una figura vagamente familiare scese lentamente le scale, fino ad arrivare, dopo qualche secondo, a piano terra. Quell'uomo esplose in una risata maligna per poi fermarsi e sgranchirsi le ossa del collo. Prima che io potessi intervenire, un colpo di pistola partì e andò dritto su Thomas, che cadde inerme a terra sbattendo la testa contro il pavimento.
<< NO! >> urlai, mentre mi accasciavo su Thomas. L'aveva ferito e per fortuna, l'aveva solo preso di striscio. Pressai leggermente la ferita e socchiusi gli occhi. Subito dopo mi voltai velocemente verso di lui, che aveva ancora il volto oscurato dall'ombra ed emisi un ringhio mentre stringevo la pistola più saldamente.
<< Vieni fuori se hai il coraggio. >> urlai a quell'uomo, mentre continuava a farsi beffa di me. Lanciai una piccola occhiata a Thomas, e mi assicurai che non avesse altre lesioni. Non era grave, ma non avrei mai voluto coinvolgerlo in questa storia. Quell'uomo camminava lentamente verso di me, mentre io tentavo di mettere a fuoco il suo viso, anche se sapevo bene chi fosse...
Non appena lo vidi, emisi un sonoro ringhio, simile a quello di una fiera infernale.
<< Ciao figliolo... >>

***

Vi sono mancati? A me tanto

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Vi sono mancati? A me tanto. 💓
Vi ringrazio per avermi riempita di affetto, davvero! Vi voglio davvero tanto bene, siete i miei amori e la mia salvezza.

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- Ronnie

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