(SEQUEL DI CHEMISTRY)
Sei disposto a morire per salvare chi ami?
<< Hai qualche problema? >>
<<Tu, sei il mio problema! >>
***
Sono passati cinque anni dall'ultima volta che Lydia ha visto Daniel. E lei è andata avanti. Ha...
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Lydia's pov.
[... mentre le labbra di Daniel sfiorano appena le mie, il mio cuore batte all'impazzata. Le mie mani finiscono nei suoi capelli morbidi e solo quando ha smesso di assaporare ogni lembo della mia pelle, ogni parte, mi guarda negli occhi e sorride dolcemente per poi lasciare un bacio sulla punta del mio naso...]
***
La sveglia suonò e la prima cosa che feci fu passare una mano sulle mie labbra. Socchiusi gli occhi e solo allora mi resi conto di aver sognato Daniel Parker. Mi era successo solo due volte ed una era proprio quella. Julie era già sveglia e pronta, mentre io mi meravigliai di essere in ritardo. Scostai le lenzuola avvinghiate alle mie gambe e sospirai pesantemente; il pensiero di dover rivedere Daniel mi agitava a morte. Mi alzai e feci una doccia veloce, mentre Julie era seduta sul divano con lo sguardo a terra. Aggrottai le sopracciglia e scossi la testa mentre afferravo una gonna rossa, un body nero ed un paio di tacchi. Prima di uscire di casa applicai il mascara ed un rossetto marroncino. << Come mai ti sei svegliata prima oggi? >> domandai a Julie distogliendo un attimo lo sguardo dalla strada per poi riporlo su di lei. << Non avevo più sonno. >> mormorò assente. Aggrottai le sopracciglia ancora una volta e inarcai un sopracciglio. Arrivammo in poco tempo e Julie senza fare le sue solite battute, si chiuse alle spalle la porta, senza rivolgermi nessun sorriso. Probabilmente aveva litigato con Thomas, pensai. Camminai per qualche metro e secondi dopo, aprii la porta scricchiolante del mio ufficio. La giornata era palesemente iniziata male. Arretrai d'un passo quando trovai Daniel seduto nella mia poltrona. Era bello da togliere il fiato, ma fondamentalmente era sempre stato così, nonostante in quel preciso istante non fosse proprio al top. I suoi occhi erano arrossati e vi erano molteplici occhiaie lungo il contorno occhi. << Hai sbagliato ufficio. >> sibilai con gli occhi socchiusi nel tentativo di darmi una regolata. Secondi dopo, puntò finalmente i suoi occhi su di me e sorrise: un sorriso che però non coinvolse anche gli occhi e questo, un po', mi destabilizzò. Non dovevo essere preoccupata per lui, ma in realtà lo ero anche fin troppo. Volevo soltanto spegnere i miei sentimenti e non pensare più a niente, ma sappiamo bene che amarsi per sempre è difficile, esattamente come lasciarsi per sempre. È impossibile. Stava male? Cosa diamine ci faceva lì? << No, non ho sbagliato ufficio. Ti stavo aspettando. >> Si alzò dalla poltrona e si avvicinò a me con titubanza e con un sorriso amaro dipinto sulle labbra. << Mi dispiace per quello che è successo a Mrs. Morrison. Non la conoscevo bene, ma so quanto tenevi a lei. >> La sua mano finì sulla mia spalla ed io ignorai volutamente la scossa che mi provocò. Mrs Morrison? Cosa diavolo stava succedendo? << Condoglianze. >> mormorò. Sbattei gli occhi, nel tentativo di mettere a fuoco tutto ciò che mi circondava ma non riuscii proprio a capire. << C-cosa? >> balbettai, incapace di far funzionare la lingua. I miei occhi si appannarono velocemente e lo sguardo di Daniel cambiò e arretrò di un passo quando capì che io in realtà non sapevo proprio niente. Il cuore batteva veloce e le lacrime salirono in fretta. Le labbra tremavano talmente forte da provocarmi un brivido lungo la schiena. Qualcosa dentro di me si era spezzato, lo percepii. Era doloroso, faceva un male che non mi era possibile spiegare a parole. Poi lo sentii. Sentii il rumore del mio cuore che si spezzava definitivamente e le mani avevano degli spasmi. Scossi velocemente la testa, non riuscivo a credere che fosse davvero successo. Portai le mani ai capelli e mi accasciai per terra, mentre un urlo strozzato si liberò nell'aria. Daniel non fiatava, semplicemente si avvicinò a me e mi spostò una ciocca di capelli finita davanti agli occhi. Mormorò un 'mi dispiace' e velocemente mi abbracciò, forte. Io rimasi immobile, mentre lui mi continuava a sussurrare all'orecchio parole rassicuranti. Mi scansai e mi alzai dal pavimento. Afferrai la borsa ed uscii dall'ufficio furiosa mentre mi avviai da Julie. Lei lo sapeva e non me ne aveva parlato, e quello non lo potevo sopportare. Era un'altra cosa da aggiungere alla lista delle cose che mi avevano fatto male, ed erano già troppe. Non appena aprii la porta la vidi. Aveva il volto rigato dalle lacrime, e vi era un vaso di ceramica rovesciato a terra. Proprio lì, tutta la rabbia svanì e prese posto il dolore. Mi sedetti accanto a lei e l'abbracciai con tutta la forza che potei, nonostante stessi morendo dentro. Perché si, preferivo stare male io, che vedere Julie in quello stato. << Mi dispiace, mi dispiace tanto. >> singhiozzai continuando a stringerla. Cercai disperatamente di smettere, ma le lacrime continuavano a scendere. << Non c'è la faccio, Lydia.>> Afferrai dolcemente il viso di Julie e raccolsi tutta la forza che mi era rimasta. Le sorrisi asciugandole le lacrime. << Si, puoi farcela. Puoi andare avanti perché sei Julie e ci sono io. Non sei sola, non lo sarai mai. >> con forza l'abbracciai e socchiusi gli occhi mordendo con forza il labbro tremante. Non era andata via, lei era ancora qui, altrimenti che senso avrebbe avuto tutto questo? Che senso avrebbe avuto la sua vita e la nostra? E l'orfanotrofio? << Possiamo farcela, Julie. Sono sicura che ne siamo in grado. >> continuai a mormorare mentre lei scuoteva la testa. << Ascoltami, Julie. >> Presi nuovamente tra le mani il suo viso dolce e inondato di lacrime e le sorrisi, mentre la mia mente percorse tutti i nostri ricordi.
Flashback:
<< Oggi avrai una compagna di stanza, non sei felice? >> domandò Mrs. Morrison Annuii timidamente e sorrisi mostrandole il mio dentino da latte che stava per staccarsi. Si allontanò da me e aprì piano la porta, mostrandomi una bimba dagli occhi castani. Sembrava una principessa della Disney. *** [..... << Lo prometti? >> mi domandò Julie con i suoi immensi occhi. Le presi una mano e la portai sopra il mio cuore annuendo. << Ricordati, fin quando Splish e Splash saranno nell'acquario, la nostra amicizia non finirà mai. >> dissi più seria che mai. Lei sorrise, annuì e mi abbracciò dandomi un bacio sulla guancia. << Ti voglio bene, fagiolina. >> disse continuando ad abbracciarmi. Sbuffai sonoramente, ma infondo sorrisi...]
Fine flashback.
Sorrisi ripensando alla nostra promessa e quasi mi commossi ripensando a Splish e Splash.
<< Julie, ti ricordo che Splish è ancora nell'acquario. >> le sorrisi teneramente e solo quando pronunciai quelle parole mi guardò in viso. Si asciugò le lacrime e annuì, forzando un sorriso. << E Splash? >> mormorò timidamente. << Anche lui, sarà sempre lì.>> I suoi occhi si riempirono di lacrime e mi abbracciò forte. Non mentivo quando dissi che quei due pesci sarebbero sempre stati insieme. Proprio come io, ci sarei sempre stata per lei. Sempre.
***
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