Chapter 14 - Emerald.

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"Non mi va di mangiare" sputa Felix, spingendo il piatto lontano da se stesso. I presenti, seduti ai tavolini della tavola calda di Granny, si voltano a guardarlo per un attimo, distogliendo l'attenzione quasi subito a causa delle sue occhiatacce fulminanti. "Forse dice la verità, forse è tornato soltanto lui dall'aldilà e Peter  ...  Peter è rimasto lì" "E chi ce lo ha portato indietro, mh? Com'è riuscito a tornare?" la rabbia, che prova invano a reprimere, ne indurisce i tratti svigoriti, che invecchiano giorno dopo giorno "Non lo so, non mi è permesso parlarci e comunque non credo sarebbe disposto a fornirmi informazioni" "Non ti è permesso? Cazzo, ti ascolti quando dici qualcosa?" "Felix, ne abbiamo già parlato. Voglio saperne di più almeno quanto lo vuoi tu, ma non è con la violenza che otterremo risposte. Emma ha ragione" egli soffia irritato, divenendo rosso in viso "Guarda a cosa ci ha portati la violenza. Guardati un attimo intorno" il ragazzo, seppur controvoglia, fa ciò che gli dico, tornando poi a guardarmi con aria seccata, nell'attesa che gli dica qualcosa di ovvio "Nessuno ci vuole da queste parti, ci osservano con la coda dell'occhio, ci guardano con disgusto e ci tollerano soltanto perché il loro Sindaco prova qualcosa di troppo forte per Robin  ...  altrimenti saremmo già morti" "Tu no. Nessuno può ucciderti". Sospiro, andando a raccogliere le sue mani tra le mie. "E come potrei continuare a vivere senza di te? Un destino simile, sarebbe anche peggio della morte" "Bene, bene, bene"  ...

Accanto a me, in piedi e poco più alta di me, la bionda si erge al di sopra delle nostre figure, le mani incrociate all'altezza del petto e l'espressione accusatoria. "Ho capito fin da subito che c'era oscurità nel tuo cuore" "Trilly" appunto di netto, inespressiva, addentando con disinvoltura un boccone di crêpes alla nutella ─ a quanto pare, ho un debole per i dolci ─. "Ti ho aiutata soltanto per il bene di Jasper, voglio che tu lo sappia" "Me lo hai già detto" la non-più-fata picchietta ripetutamente il piede sul pavimento con le proprie ridicole scarpette, aspettando che le dia risposta ancor prima che mi venga fatta una domanda "È ancora nella grotta, non sono riuscita a salvarlo o, meglio, le priorità sono diventate altre" dico nella più totale sincerità "Puoi tornartene da dove sei venuta, hai ottenuto ciò che volevi" aggiungo, prima che possa dire qualcosa.

"Ma perché ancora perdo tempo con te?" gracchia, scuotendo il capo "Sì, esatto  ...  perché?" le canzono, mentre prendo un sorso del mio cappuccino alla cannella "Non hai proprio imparato niente dall'isola?". Tale frase, inspiegabilmente, merita la mia attenzione. Poso nuovamente lo sguardo su di lei, in silenzio. "Se avessi colto la tua prima occasione, quando sei tornata tra le braccia di tuo padre, se non fossi stata accecata dall'odio, così tanto da voler perdere di nuovo tutto pur di tornare indietro a reclamare vendetta, la tua vita non sarebbe andata così─" "Così come?" la interrompo, lasciandola senza parole "Dimmi, com'è stata la mia vita?" dal mio tono, sembra quasi che la stia minacciando. La bionda, in risposta, mi guarda come se nei miei riguardi non provasse altro che pietà "Non ne vale la pena, Trilly. Non per chi è l'artefice della misera vita che conduci" sussurra a se stessa, concedendosi la libertà di congedarsi. In effetti  ...  donandomi temporaneamente la capacità di estrarre un cuore umano, Trilly ha rinunciato ad ogni singola goccia di magia ormai non più presente nel suo ormai non più corpo minuto.

La porta del locale si spalanca.
Da quest'ultima, fa la propria entrata una donna dai capelli rossi e ricci raccolti in uno chignon scomposto. Ognuno lascia la propria postazione, avvicinandosi d'istinto alle pareti circostanti. Emma, Baelfire, Snow e David, invece, avanzano coraggiosamente, lasciandosi Regina alle spalle.

"Oh, non potevo proprio mancare a questa riunione!" esordisce "Dopotutto, è di me che si parla da giorni! Mh, le orecchie non hanno mai smesso di fischiarmi!" ella si porta al centro, guardando divertita lo scatto improvviso di Emma, che viene fermata dalla madre "No, Emma. Ci sono troppe persone" "Ascolta tua madre" la schernisce "Chiunque tenti di interferire con i miei piani, dovrà vedersela con il Signore Oscuro".
Dall'interno del proprio mantello, una volta annunciate tali parole, la strega estrae il Pugnale di Rumplestiltskin, facendo trasalire Baelfire. "Dov'è mio padre?" l'aggredisce, livido in volto "Dove non potrete trovarlo. Non questa volta".

"Perché sei qui?" interviene Regina "Ora che sono stata scoperta, voglio trascorrere un po' di tempo con la mia sorellina". La vena che percorre la fronte della mora si gonfia di sangue, segno dell'ira crescente che arde nei suoi occhi "Io sono figlia unica" la maggiore sogghigna di gusto "Come mai tanta rabbia? Ed io che volevo offrirti un regalo affinché tu potessi superare il trauma" "Non voglio nessun regalo" "Oh─" quel tono  ...  quel tono non presagisce nulla di buono per Regina Mills "─ma lo hai già ricevuto".

Incuriosita, anch'io lascio la mia sedia. L'unico a rimanere seduto, adesso, è Felix. Muovo qualche passo, fermandomi alle spalle di Ruby, la nipote di Granny, in modo tale da poter osservare meglio la scena piccante che si svolge proprio davanti ai miei occhi. Vedere Regina in questo stato, mi procura un melenso e profondo piacere.

"Vedi, ho voluto regalarti questo triste giorno. Usalo per scavare nel nostro passato. Devi conoscere la verità, così non potrai più negarlo a te stessa. Poi  ...  vediamoci questa sera su Main Street, al tramonto" "E dopo? Cosa succederà?"
"Ti distruggerò".

Sunset..

Nessuno crede che Regina possa riuscire da sola nell'impresa, inclusa me. Zelena sembra esser munita di un notevole potere, ch'è sicuramente in grado di gestire egregiamente. Dalla propria parte, inoltre, seppur contro la sua volontà, la Perfida Strega dell'Ovest ha Rumplestiltskin. Ella ne possiede il comando, grazie a quel dannato Pugnale che tiene praticamente incollato al guanto.

Gli abitanti, come un branco di pecore, si sono radunati sulla strada di Main Street. Alcuni in cerchio ed altri, quelli che non entrano all'interno della piazza, sparpagliati sulle 4 vie che conducono a quest'ultima. Nessuno ha ancora visto neanche l'ombra di Regina Mills, che ho le mie ovvie ragioni per credere nascosta nell'ignoto, in attesa di poter fare un'entrata ad effetto. Robin è visibilmente agitato, a stento riesce a star fermo e a trattenere i tremolii. Vorrei poter consolarlo, dirgli che andrà tutto bene, ma la sola idea di contribuire a dare anche solo una fioca speranza che Regina possa prevaricare, mi fa accapponare la pelle.

David, impaziente, decide di prendere in mano la situazione, piazzandosi al centro della folla ed attirando la loro attenzione a gran voce: "Ascoltatemi, per favore! Tornate nelle vostre case!" "Nessuno andrà via da qui"
diversamente da come mi aspettavo  ...  a fare la propria entrata ad effetto è appena stata Zelena, con Rumple al suo seguito come fosse una bestiola martoriata.

( ... )

Ho l'impressione di star guardando due cani che lottano per il territorio. Probabilmente, fra un po', una delle due piscerà sui marciapiedi. La situazione comincia a darmi noia, non è più elettrizzante come quando ha avuto inizio. Regina è stata abbastanza intelligente da non cedere alle provocazioni di Zelena che, diversamente, è soltanto logorata dall'invidia e, per questa ragione, non sarà mai in grado di ragionare lucidamente. Dunque, mi sono ricreduta in pochi minuti: la Perfida Strega dell'Ovest non è capace di sfruttare al meglio il proprio potenziale. Non mi sorprende che Rumple abbia scelto Regina.

Nath è alle mie spalle. Il pirata in questione prova a sussurrarmi qualcosa, ma il maggiore dei Jones non è così stupido da non notarlo. Avanza rapidamente verso di noi, frapponendosi tra me e lui. "Voi due" ghigna "Non voglio vedervi vicini" "Ogni suo desiderio è un ordine, Capitano" sbuffa Nath, allontanandosi da me contro il proprio volere.

La verità è che anche a me piacerebbe potervi parlare. È stato l'unico, sull'isola, a volermi offrire aiuto  ...  ed è l'unico, adesso, a voler accantonare ciò che ho fatto, quel che sono stata e che, probabilmente, sempre sarò.

Sull'altro lato della strada, Ginevra è in piedi accanto a quella che sembra essere una donna incappucciata. Il suo lungo pastrano è nero e indossa degli stivali dello stesso colore. Ella tiene il capo chino e, a guardarla, quasi sembra una statua. Ginevra è silenziosa ed osserva la scena con noia. Il suo sguardo incrocia il mio. I suoi occhi, per un attimo, brillano al bagliore della luna. Qualcosa si agita nel centro del mio petto, seguito subito dopo da un bruciore fin troppo familiare che si espande dietro all'orecchio.

Nel posarvi su le dita, noto che Ginevra stringe i denti. La vedo piegarsi leggermente in avanti e portarsi una mano al petto  ...  che per un istante, sprigiona una luce dal colore di uno smeraldo  ...  un verde intenso, come gli occhi della donna.

I've lost everything, except you. || Part 2 ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora