Capitolo 5 - Hogwarts Express

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1 settembre 1993
Hogwarts, finalmente.

«Moon, Harry, scendete!» urlò Molly dal piano inferiore

Non salutai nessuno dei miei amici dato che ancora dormivano e pensai che li avrei rivisti poco dopo, mi diressi dritta dai miei pseudo genitori e salutai, invece, loro.
In men che non si dica con un po' di polvere volante ci ritrovammo a Diagon Alley pronti per prendere la mia bacchetta, Olivander e dove sennò!

«Si è proprio lei! 10 pollici, biancospino e crine di unirono..è curioso ne ho venduta una identica a un giovane mago non molto tempo fa» pensò ad alta voce l'uomo anziano

«Ehm devo preoccuparmene?» domandai timorosa

«Certo che no! Suo fratello possiede la bacchetta gemella a quella che le ha inferto la cicatrice perciò, non credo sia lei a doversi preoccupare» mi ricordò

Ottimo, incoraggiante direi...
Salutai gentilmente l'uomo e, con una bacchetta finalmente tutta mia, tornai dai miei che insieme ad Harry mi avevano comprato una splendida civetta e indovinate un po'? Avevo deciso di chiamarla Sunny, ne sarebbe stato certamente felice Ron.

Dopo gli ultimi giri, si erano fatte le dieci perciò dovevamo avviarci per non rischiare di perdere il treno per Hogwarts; una volta arrivati alla stazione di King's Cross mi voltai verso i coniugi.

«Fa la brava e sii prudente» mi raccomandò "mamma"

«Guarda io che sono bravissima» mormorai fingendomi offesa.
Non avrei salvato il Mondo Magico ma, se non altro, sarei stata alla larga dai guai.

«Moon hai un carattere estremamente forte e deciso, so che saprai farti valere e rispettare» poi si fermò e riprese «Però dovrai imparare anche a smussare gli angoli, a trovare dei compromessi e ad essere più tollerante»

«Sarà dura tenerti a bada» mi guardò Remus, con un sorriso sghembo.

«Non darò problemi, o almeno ci proverò» sorrisi sperando di incoraggiare sia me che loro.

Dopo esserci scambiati sguardi d'intesa salutai calorosamente Ninfadora e con meno nostalgia Remus poiché l'avrei presto rivisto in qualità di insegnate.

«Al mio tre, insieme, pronta?» mi domandò Harry davanti al binario. Guardai incerta il muro e poco dopo, mio fratello. Feci un cenno positivo con la testa e, insieme, iniziammo a correre verso la colonna.

In una frazione di secondi attraversai il binario 9 e 3/4 trovandomi davanti il bellissimo mezzo, l'Hogwarts Express; era maestoso, di rosso bordeaux che splendeva dalla lucentezza, era molto più possente di quando avessi immaginato, incredibile che proprio lui mi avrebbe portata verso la realizzazione del mio sogno più grande.

La stazione intarmo brulicava di gente che tirava incantesimi e sbatteva a destra e sinistra i loro carrelli, era uno spettacolo per gli occhi. Genitori sorridenti, commossi, nervosi, che guardavano i loro figli donandogli le ultime importanti raccomandazioni, altrettanti giovani ragazzi e bambini che, per la prima o magari l'ultima volta, guardavano quel treno che gli aveva, o gli avrebbe, regalato probabilmente i migliori ricordi.

«Bello eh?» rise mio fratello, notando che ero rimasta letteralmente immobile occhi sognanti rivolti all'Hogwarts Express.

«Bello dici? Mio dio Harry è meraviglioso» mormorai incantata

Non avrei voluto muovermi di li, volevo scrutare ogni dettaglio del mezzo.
Harry però mi fece cenno di seguirlo così, non potendo rischiare di perdermi, lo seguii e ci dirigemmo verso una delle carrozze pronti a salire, fu allora che la voce di Hermione ci fece voltare all'improvviso.

«Harry devi venire subito, ci servi ma da solo» sottolineò la riccia rivolta a mio fratello. La guardò perplesso.

«Cosa..? E perché?» domandò sorpreso

La questione sembrò parecchio urgente e riservata, ero curiosa, ma non mi sarei intromessa in una questione in cui non ero stata richiesta.

«Non fare domande e vieni, poi ti spiego dai» lo pregò

«Un momento Herm, sono con Moon dove vuoi che vada?!» domandò retorico. Non mi avrebbe lasciata facilmente sola tra la folla.

Ma insomma, dopotutto non ero mica una bambina, non avrei girovagato, mi sarei fermata ad ammirare ancora per un po' la maestosità della carrozza da noi scelta, nulla di più.

«Harry se hanno bisogno di te va» mi esposi

«Ma tu-» provò a dire. Ma lo interruppi.

«Io posso resistere dieci minuti da sola, non mi muovo da qua, giuro» gli sorrisi.

«Dai su che non è mica una bambina» lo strattonò Hermione «Scusa Moon, torniamo subito e grazie» mi sorrise portandosi via mio fratello.

Una volta scomparsi nella folla iniziai a guardami intorno, cercando di trovare magari qualche volto familiare, incontrato magari a Diagon Alley o a quale incontro dei miei genitori.

«Scusi signorina, può sposarsi di qualche centimetro così da lasciare entrare le persone?» mi domando dolcemente una signora

«Oh certo mi scusi» sorrisi spostandomi, che figuraccia, ero proprio in mezzo, davanti la porta d'entrata del treno.

Mentre mi tiravo più indietro rispetto alla salita inciampai su un baule alle mie spalle e,per poco, non caddi.

«Ei! Ma guarda quello che fai!» mormorò acida una voce maschile

Piccola Mezzosangue || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora