Capitolo 18 - È una di noi

5.1K 306 66
                                    

«E poi?» domandai curiosa, mentre, con attenzione, seguivo il filo del discorso.

«E poi Piton ha levato più di cento punti a Grifonschifo» ridacchiò orgogliosa della sua malefatta.

«No ma come?!» risposi in prenda alle risate.
Pansy mi stava raccontando di quando avevano ribaltato l'aula di Pozioni e incolpato i Grifondoro per far sì che il professore levasse tutti quei punti a loro. Erano delle vere e proprie serpi.

«Però che cattivi dai» continuai ridendo.
«Beh, non saremmo così temuti sennò» disse lei fiera della loro reputazione.

Continuammo a ridere fino a che non mi resi conto che era quasi buio e io dovevo ancora parlare con il mio pseudo papà.

«Oddio Pansy scusami ma è tardissimo, devo assolutamente andare» la informai, ancora col sorriso sulle labbra.

«Va bene, però ti ho fatto cambiare idea su di noi almeno un po'?» domandò speranzosa. Effettivamente si, anche perché i miei pregiudizi si basavano quasi interamente su gente come Malfoy, e sui racconti che avevo ascoltato riguardanti le sue malefatte.

«Un pochino forse si» ammisi.

«Allora vedi di stare un po' con noi una di queste sere» chiese con un luccichio di speranza negli occhi.
Mi sarebbe davvero piaciuto far parte di una casa, essere come loro, così uniti e leali. 

«Vediamo dai» le risposi dolcemente
Feci per andarmene ma rimasi bloccata dalla voce della mora che mi richiamò.

«Moon» gridò
«Si?» dissi voltandomi

«Ti dispiacerebbe se stasera invece che stare sulle nostre a cena stessimo anche con gli altri?» chiese titubante.
Si? No?
Sarebbe stato bello socializzare, ma a loro sarebbe andato bene?

«Nessun problema» affermai.
Ma in realtà ero molto incerta della decisione, anche se in quel momento le mie preoccupazioni per il discorso da fare con il mio pseudo papà mi distraevano totalmente; avvolta dai pensieri mi ritrovai in fretta davanti la porta del suo ufficio e bussai nella speranza di trovarlo.

«Remus?» dissi facendo capolino dalla porta, sporgendomi per verificare se effettivamente ci fosse o meno.

«Tesoro entra pure» sorrise raggiante, invitandomi nella stanza.

«Sei sempre rintanato qui dentro?»
«A dire il vero stavo per andare a cena e anche tu dovresti essere a tavola» esclamò guardando l'orologio affisso al muro.

«Mh si ma prima dovrei chiederti una cosa..» dissi non molto convinta.

Mi invitò a parlare mentre immaginavo come trovare il modo di dirgli i miei sospetti.
«Tu sai niente riguardo Sirius Black?» domandai più seriosa.

«Come mai me lo chiedi?» chiese curioso

«Ero un po' preoccupata per Harry» mentii. O almeno, in parte.

«Non c'è nulla da temere tesoro, se Silente è tranquillo dovremmo esserlo anche noi no?»
Le sue risposte non avevano granché di convincente, sembrava voler rispondere più a se stesso che me.

«Certo» mormorai non molto convinta «Ma..tu lo conoscevi?» arrivai al punto.

«Come?» domandò sbigottito.
Non era domanda strana ne tantomeno difficile, eppure aveva sgranato gli occhi davanti all'affermazione.

«Si beh, andavate a scuola nello stesso anno e in più eravate nella stessa casa»
Era impensabile che non lo avesse magari beccato per i corridoi.

«E tu come sai tutte queste cose?» chiese evitando di darmi una risposta.

«Ho fatto una chiacchierata con la signorina Parkinson e mi ha raccontato un po' della famiglia Black, lui è l'unico membro ad essere finito in Grifondoro ed è stato un po' un disonore per la sua stirpe» risposi sicura, mostrandomi a conoscenza dell'argomento.

«Ma che brava, sei super informata!» ridacchiò.
«In realtà è stato un caso, però ero curiosa di scoprire se ne sapessi qualcosa» proseguii.

«Piccolina, ti ho già detto tutto quel che so, fidati delle mie parole di quelle del nostro preside che sicuramente sa quel che fa» fece tagliando corto.
Annuii ancora e decisi di andarmene a cena anche perché non avrei sicuramente trovato li le risposte che cercavo.

Mi diressi in fretta verso la sala grande e in poco tempo trovai Pansy che teneva un posto libero di fianco a lei; appena mi vide mi fece cenno con la mano di affiancarla, presi un bel respiro e arrivai li, mi sedetti proprio di fronte a Malfoy con Nott alla sua destra e Zabini alla sua sinistra.

Era possibile avere l'ansia per dei tipi del genere?

«Ciao bellissima» esordì Nott che si beccò una gomitata da Malfoy
«Ciao ragazzi» li salutai sedendomi composta.

«Dite un po', da quando la gente si siede per caso al nostro tavolo senza permesso?» domandò il biondino guardandomi.

«Non è un caso Draco, l'ho invitata io» disse Pansy

«Accidenti non sapevo ti sedessi al tavolo dei Serpeverde, avrei giurato che fossi una dei Grifonschifo» rise.
Sprezzante, acido e crudele, come sempre.

«Andiamo Draco, non c'è bisogno di essere scortese con una bella fanciulla» sorrise Theodore ammiccante.

«Di un po', ti sei bevuto il cervello Theo? È una Mezzosangue» rispose stizzito dal comportamento dell'amico.
La storia del sangue, ancora. L'unica arma che potesse sfoderare contro di me.

«Si dà il caso che sia una serpe come noi, perciò ha il diritto di stare a questo tavolo» mi difese la mora «E poi è una mia amica...perciò starà qui» terminò la polemica

Ero una sua amica..
Finalmente avevo un'amica che non fosse Hermione, pazzesco!

Piccola Mezzosangue || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora