Capitolo 9 - Disprezzo

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Un fastidioso rumore, simile a dei sassolini che rimbalzavano a terra mi svegliò, ma cosa diavolo...

«La sveglia...fastidiosa vero?» domandò retorica Pansy come se mi avesse letto nel pensiero.
«Già...buongiorno» risposi con voce impastata dal sonno

«A te, è andata bene la prima notte?» domandò premurosa.
«Mmh si, il letto è piuttosto comodo» affermai di rimando prima di alzarmi per dirigermi in bagno

Mi lavai velocemente il viso e applicai del semplice mascara per definire le ciglia, odiavo il trucco e in più, ero decisamente troppo pigra per impiegare del tempo a sistemarmi decentemente.
Infilai la gonna, le calze grigie fino alle ginocchia e le scarpe da nere, che erano decisamente orribili; abbottonai la camicia, sistemando attorno al collo la cravatta verde-argento con nodo a dir poco perfetto e per finire indossai la mantella con lo stemma della mia casa.

Una volta terminata la preparazione notai che Pansy era già scesa, così mi diressi in Sala Grande per fare colazione, quando una voce familiare mi richiamò.

«Stai benissimo bambina» mi sorrise il mio patrigno.
«Remus!» gli corsi incontro e lo abbracciai.

«Allora, come sono andate le prime ore tra i Serpeverde?» chiese dolcemente.

«A dire il vero bene, ma non ti nego che sono un po' delusa da quanto ha stabilito il cappello» mi rabbuiai, a lui avrei potuto confessare tutto.

«Volevi stare con Harry, non è vero?» domandò comprensivo.

«Ma non è quello, cioè anche, è solo che Harry mi ha sempre detto che sarei stata la sua piccola Grifona e ora guardami..sono una Serpe!» alzai il tono sconvolta.

Il mio pseudo papà rise di gusto. Menomale che almeno uno dei due ci trovava qualcosa di divertente.

«Moon, sarai la sua piccola e basta, non importa il colore che indosserai o l'animale di cui porterai il simbolo» disse rassicurante.

Aveva ragione, sapevo che aveva ragione, ma accettarlo non sarebbe stato facile.
Forse con il tempo sarebbe andata meglio.

«Grazie Remus» gli dissi abbracciandolo.
«Ora sbrigati a fare colazione o farai tardi a lezione» 

Lo salutai e mi diressi al tavolo dei Grifondoro per dare il buongiorno ai miei amici.

«Ti dona il verde» esordì Ron prendendomi in giro.
«Vero? Molto meglio del rosso direi» continuai stando al suo gioco

«Guarda un po', è una Serpe da dodici ore e già è pronta ad esserci rivale» sorrise George. Fui grata di notare che l'avevano presa tutti molto meglio di quanto mi ero immaginata.

«Sono entrata bene nel ruolo..ci vediamo a lezione» li congedai dopo pochi istanti.

Salutai tutti con un bacio sulla guancia e mi diressi al mio tavolo, presi una brioche alla marmellata di fichi e un bicchiere di succo di zucca, feci per uscire dalla Sala quando andai a sbattere contro una figura che mi mostrava le spalle.

«Mio dio, l'unica persona in tutta la scuola che può mangiare quella vomitevole marmellata invece della crema» ghignò squadrandomi da testa a piedi.

«Buongiorno anche a te Malfoy» gli sorrisi falsamente «Blaise, Theodore» dissi salutando anche i suoi compari.

«Oggi ti ho visto chiacchierare allegramente con il tuo patrigno, di un po', ti sembra normale che insegni alla sua figliastra?» insinuò acido. Non credevo sarei stata in grado di reggerlo già alle otto del mattino.

«Oh beh, se Silente glielo concede, non vedo come possa in qualche modo proibirglielo il tuo parere» sorrisi nuovamente, per poi farmi spazio tra di loro, e dirigermi nella mia aula.

«Una Potter tra i Serpeverde..devi essere proprio una delusione per la tua famiglia!» sputò aspramente il biondo. Ancora una volta voleva che l'ultima parola fosse la sua.

Perché era già pronto a tormentarmi? Del semplice disprezzo dovuto al fatto che fossi la sorella di Potter o che, in quanto Serpe, aveva, indirettamente, qualcosa da condividere con me? 

Mi fermai un momento, mi aveva colpito, non potevo negarlo.
Non tanto da zittirmi sicuramente, ma avevo un po' il timore che la mia famiglia non fosse proprio fiera della mia casa di appartenenza.
In quel momento non era la priorità, anzi, l'unica cosa di cui mi importava era avere l'ultima parola, come sempre.

«La mia famiglia mi ama a prescindere da tutto, io non ho bisogno di strafare per avere un briciolo di attenzioni da parte loro, però forse, non posso dire lo stesso di te» lo punzecchiai

Gli regalai l'ennesimo sorriso finto e poi lo lasciai li, di nuovo fermo a contemplare le mie parole, immaginavo non avesse idea che potessi essere così velenosa e invece...
Cominciavo a pensare che Serpeverde fosse davvero la casa adatta a me.

Piccola Mezzosangue || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora