Capitolo 21 - Il Quidditch

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Tornammo velocemente nel cortile della scuola, dove io ed Harry ci sedemmo sul bordo in pietra che contornava le piccole finestrelle ai lati dell'atrio, con Hermione e Ron di fronte a noi, in piedi.

«È impensabile che quella povera creatura venga uccisa per i capricci di Malfoy!» disse la riccia disperata.

«Almeno tu non devi passarci tutti i pomeriggi insieme, come se non bastasse vederlo la sera e la mattina...» sussurrai sentendomi scoraggiata, anche solo a ripensare a ciò che mi avrebbe aspettato di li a poco.

«In che senso?» domandò lei.
«Piton mi ha costretto a prendere lezioni da volo da lui» dissi sconsolata.

«Cosa?» domandò a tono alto mio fratello, sperando probabilmente di aver capito male.
«Hai sentito» ripetei a voce bassa

«È assurdo! Sono stato il più giovane Cercatore del secolo, posso aiutarti io!» urlò.

«Harry modesto Potter» rise Ron

«Oh andiamo non è per modestia! È terribilmente irritante l'idea che quell'idiota possa insegnarti una cosa che anche io so fare benissimo!» disse frustrato.
Effettivamente, aveva tutte le ragioni per adirarsi, tuttavia c'era da dire che, indipendentemente dal fatto che fosse mio fratello o meno, Piton non mi avrebbe mai permesso di prendere lezioni da un Grifondoro.

«Harry sta calmo, non è mica colpa sua» intervenne Hermione.

«Lo so bene, la colpa è di Piton che è, come sempre, fuori luogo» sbuffò.

«Dai ragazzi, è tardi, conviene andare a cena piuttosto che star qui a polemizzare, tanto non possiamo cambiare la mente di quell'uomo» tentò di mettere pace la riccia, capendo che discuterne sarebbe totalmente inutile, la decisione era già presa.

Così li trascinai in Sala Grande e ci dividemmo nei nostri tavoli; andai a sedermi accanto a Pansy e ci raccontammo della giornata trascorsa, poi la salutai per andare a tenere compagnia ai miei amici.
Passammo la serata a ridere tutti insieme, mi trovavo incredibilmente a mio agio con loro, in particolare oltre al trio ero in gran confidenza con Seamus, il quale, secondo Hermione, era cotto di me.

Tornai nella mia Sala Comune prima del coprifuoco e salii nella mia stanza sotto gli sguardi attenti dei miei compagni di casa; sentii dei passi seguirmi e capii in fretta che si trattasse di Pansy che decise di mettersi a dormire anche lei.

La mattina successiva dammo il via alla solita routine, dalle lezioni mattutine, al banchetto del pranzo, così arrivò in poco tempo il pomeriggio; salii in stanza per cambiarmi e indossare dei pantaloni neri, degli stivali e il maglione di lana verde e argento da esterno con lo stemma della mia casata, dopodiché andai al campo da Quidditch dove trovai il biondo ad aspettarmi.

«Sei in ritardo» disse acido.
Ah! Era proprio ciò che speravo di sentire.

«Ciao anche a te Malfoy, sono le quattro e cinque» ridacchiai non prendendo sul serio il suo assurdo rimprovero.

«Appunto, l'appuntamento era alle quattro» precisò.
Davvero si sarebbe attaccato a tutto pur di creare una discussione? Cavolo, eravamo solo all'inizio.

«Non iniziare a polemizzare» alzai gli occhi al cielo

«Dunque, sai almeno come si monta una scopa?»
Mi misi a cavallo di essa, dato che avevo visto Harry salirci tante volte.

«Bene, ora devi sollevarti piano da terra, porta il busto verso avanti» scandì cercando di farsi capire.

«Non riesco a sollevarmi» lagnai, dopo appena mezzo tentativo.

«Se mi ascolti forse ci riuscirai» disse nuovamente con tono sprezzante.
Il suo modo di fare non mi rendeva minimamente tranquilla.

«Aia!» urlai poco dopo
Poggiai violentemente i piedi a terra perché mi ero sporta troppo velocemente, così presi una storta al piede destro.

«Potter, ascoltami, devi sporgerti piano verso l'estremità del bastone, lentamente e solo con il busto ok?»

Il suo tono cambiò drasticamente, sembrava più dolce, più comprensivo, nemmeno immaginavo che potesse conoscere un modo di parlare così, come penserebbe lui, melenso.
«Non ci riesco» piagnucolai

«Prova dai, ti reggo io» suggerí avvicinandosi a me
«Cosa reggi tu?» dissi un po' spiazzata.

«Dai prima che cambi idea» rispose velocemente.
Appoggiò una mano sul manico della mia scopa e l'altra sulla mia schiena, aiutandomi a spostarmi più avanti dopo aver staccato i piedi da terra senza cadere.

«Adesso io ti lascio, sollevati di qualche metro ma solo di qualche metro, non di più»

«Ok...» risposi titubante

«Sei un'odiosissima Potter, tu il Quidditch ce l'hai nel sangue, maledizione!» disse facendomi sorridere.
Wow, quella sottospecie di uomo era riuscito, non solo a tranquillizzarmi ma anche a strapparmi un sorriso; feci come aveva detto e poi scesi, continuai più volte fino a capire quale era il meccanismo, rimanemmo lì per più di tre ore e imparai piuttosto in fretta come andare sulla scopa, tanto che dopo un po' anche Malfoy prese la sua Nimbus 2001 insieme a una Pluffa e mi insegnò il vero e proprio gioco.

Il sole era già calato da un po' e iniziava a far buio, perciò ci rendemmo conto che era l'ora di rientrare per la cena; non potevo credere di aver trascorso così tanto tempo con lui senza litigare, ci tiravamo qualche frecciatina ma non era fastidioso, anzi, non sembrava nemmeno lui.

«Non sono andata tanto male» affermai fiera
«Mh si diciamo che te la cavi» rispose disinteressato.

«Sai i Grifondoro mi avrebbero già preso in squadra» provocai allusiva a tutta la questione di cui mi aveva resa partecipe Pansy.

«Qui però siamo tra i Serpeverde, perciò togliti dalla testa tutte le strane idee, non sono ben accette nella squadra le ragazze, Pansy te ne avrà parlato no?» rispose fermamente.
«Si..ma non mi sembra affatto giusto!» sbuffai

«Ti abituerai alle ingiustizie» ghignò

«Almeno potresti ammettere che sono un'ottima serpe» gli chiesi avvicinandomi al suo corpo, usando un tono quasi simpatico.

«Sei una Mezzosangue e una Potter, non sarai mai una serpe alla mia altezza» disse pavoneggiandosi

«Cattiva come te è impossibile, però devi ammettere che me la cavo» risposi allegramente.
I suoi commenti e le sue risposte non mi stavano offendendo, tutt'altro, sembrava aver qualcosa di piacevole quella conversazione.

«Vedrai che all'ultimo anno sarai cattiva quanto noi» ridacchiò.
Draco Malfoy stava quasi ridendo, incredibile!

«Malfoy, posso chiederti una cosa?» domandai a un tratto.
«Sentiamo» rispose rivolgendomi le sue attenzioni

«Perché tuo padre è stato così cattivo con quel povero Ippogrifo?»
Appena nominai il padre il suo sguardo cambiò radicalmente.

«Perché forse quella maledetta bestia se lo merita, non è mio padre ad essere cattivo!»
Cambiò immediatamente tono. Come non detto.

«Ah certo, una creatura innocente che è stata solo provocata da te merita quella fine» dissi acida.
Niente, non avremmo potuto trascorrere tanto tempo insieme senza litigare.

«È pericolosa! Se non fossi un'incosciente come tuo fratello lo sapresti!» fece alzando la voce.

«Sono io incosciente o tuo padre perfido? Di un po', è da lui che hai ripreso vero?» urlai senza rendermene conto.

«Ma allora vedo che ficcare il naso negli affari altrui è una caratteristica dei Potter eh! Non mettere bocca sulla mia famiglia ragazzina!» mi diede una spallata e salii per il castello.

Piccola Mezzosangue || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora