Capitolo 30 - Ritorno a casa

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Ultimo giorno qui, anzi, ultime ore.
Stavo camminando per le strade del cortile fino alla Guferia perché Harry mi aveva chiamata dicendomi che c'era una lettera che dovevamo leggere entrambi: l'ansia.

Avevo appena terminato la colazione e, purtroppo, l'ultimo pasto dell'anno qui ad Hogwarts; erano passate da poco le nove e la mattinata era iniziata nel peggiore dei modi, facce tristi e discorsetto strappalacrime di Silente che ci augurava una buona estate, come può mai essere buono un tempo trascorso lontano da qui?
Iniziavo a capire perché al ritorno da scuola gli altri erano sempre tanto tristi, casa era casa, ma anche Hogwarts dopotutto lo era, e mai mi ero sentita così accolta in un luogo come quell'anno lì, sentivo di aver trovato un po' il mio posto nel mondo, nonostante le complicazioni e le avversità.

Alle undici in punto il treno avrebbe lasciato la stazione di Hogsmeade per dirigersi verso King's Cross e lasciarci tutti nella nostra amata Londra e io, da buona ritardataria, dovevo ancora finire di riordinare a modo la valigia; diciamo che dovevo essere a salutare i miei amici, invece Harry mi stava come al solito facendo perdere tempo, tanto che tra un pensiero e l'altro ero arrivata alla Guferia.

«Oh Moon sei arrivata!» esordì mio fratello, gioendo alla mia vista.

«Harry ma si può sapere perché alle nove e venti nel nostro ultimo giorno di scuola sei qui invece che-» mentre stavo per rimproverarlo, mi interruppe.

«È arrivata una lettera da Sirius, Edvige me l'ha portata stamattina ma volevo leggerla con te, dato che è per entrambi» confessò.
Sirius... Stava bene...

«Aprila subito!» ordinai sorridente.
Così fece e la leggemmo insieme.

Ragazzi miei, non sapete con che gioia vi comunico che sono finalmente libero, come un uomo innocente è giusto che si senta.
Fierobecco torna a prendere qualche furetto stecchito ogni tanto e sta benone, io invece per ora sono nascosto molto bene e starò meglio se la verità salterà fuori, come spero e sono fiducioso.
Quest'estate passerò a trovarvi, anche purché non vedo l'ora di fare una chiacchiera come si deve con quella testa dura di Remus, mi farebbe tanto piacere rivedere anche la bella Ninfadora.
Quanto a voi ragazzi, immagino siate tristi per il termine di questo anno scolastico, sopratutto tu Moon, per te è stato il primo e si sa, il primo amore non si scorda mai, vedrai che più andrai avanti e più sarà divertente; state sempre attenti a non fare danni, vostro padre non è stato certo un grande esempio di diligenza immagino.
Harry, assomigli così tanto a James, quando ti vedo mi ritornano in mente così tanti ricordi, sei coraggioso, faresti di tutto per proteggere le persone che ami, sei un giocatore di Quidditch eccezionale e l'attinenza per i guai l'hai presa senza dubbio da lui; ragazzo mio, sii forte sempre, sono il tuo padrino e in quanto tale ci sarò sempre se avrai bisogno di me, anche da lontano, farai grandi cose.
E tu Moon, accidenti se mi ricordi Lily, sei di una bellezza disarmante, sei buona e dolce ma allo stesso tempo forte e determinata, tu diventerai una strega dalle capacità straordinarie vedrai; non farti mai scoraggiare dai pregiudizi, tu sai quanto vali e quanto puoi farti valere, aldilà di ogni stato di sangue e aldilà di ogni casata, sarai una grande donna, proprio come tua madre.
Vi abbraccio fortissimo, spero di rivedervi presto, figliocci miei.

Con affetto, Felpato

«Ei amore, vieni qua» mi disse Harry, stringendomi sotto il suo braccio, notando i miei occhi piuttosto lucidi.
Ero così commossa, avevamo scoperto di avere un padrino meraviglioso.

«Sai che ti voglio bene, vero Moony?» mi chiese teneramente.

«Ti voglio bene anch'io Har» ammisi mentre lui mi lasciò un tenero bacio tra i capelli.
Mio fratello era il mio posto sicuro, sempre e comunque.

«Andiamo o faremo tardi» mi ricordò.
Mi prese per mano e rientrammo nel castello.

Finii di sistemare i miei bagagli in un ritardo pazzesco, tanto che, quando scesi nella sala comune non c'era praticamente più nessuno; così andai velocemente verso le carrozze e, ovviamente, io, Harry, Hermione e Ron arrivammo per ultimi sul treno, i soliti!
Ci sedemmo nella prima carrozza vuota, io e Ron da un lato, Hermione ed Harry difronte a noi.

«Ma ci pensate cosa abbiamo passato quest'anno?» se rise la riccia

«Dai c'è andata bene, almeno non c'erano professori a due teste o basilischi assassini» affermò Harry ripensando a ciò che aveva affrontato gli scorsi anni.

«Chissà che ci attende l'anno prossimo» disse Ron pensieroso. Già, chissà...

«Certo che, sono salita qua sopra con tutt'altre aspettative, e invece sono finita in Serpeverde, non ci si crede!» ridacchiai pensando al mio percorso degli ultimi mesi e da come ero cambiata dal mio viaggio di andata su quel treno, a quello di ritorno.

«Dillo che volevi stare tra i grifoni» mi sfottè il rosso.

«Per niente Weasley, vi distruggeremo il prossimo anno» lo schernì ridendo di gusto.

«Ah si?» chiese Harry retorico.

«L'abbiamo persa, ormai è proprio una serpe!» ridacchiò Hermione guardando la scena divertita.
E passammo così tutto il viaggio a scherzare ripensando all'anno trascorso, chissà cosa aveva in serbo per noi il quarto anno...

Piccola Mezzosangue || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora