Capitolo 20 - Malvagia eredità

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La solita sveglia tremenda e una voglia di alzarmi pari a zero accompagnavano le prime ore di quel martedì mattina, come di routine mi lavavo e indossavo l'uniforme verde e nera della mia casa per poi aspettare Pansy e scendere insieme per fare colazione.

Iniziavo ad ambientarmi nel Castello anche se, dopo la chiacchierata con Malfoy di tre giorni prima, ero spesso obbligata ad inventarmi scuse per non stare con loro perciò mi ritrovavo sempre a mangiare i biscotti glassati di rosso della casa di mio fratello e dei nostri amici.

Quella mattina però, mentre scendevo le scale del dormitorio, nella sala comune trovai il professor Piton che sembrava essere in attesa di qualcuno mentre il biondino lo affiancava; venni richiamata e mi ordinò di seguirlo, così in silenzio, arrivammo fino all'aula di Pozioni.

«Bene bene, vi starete domandando perché siete qui» disse col suo solito tono (pieno di voglia di vivere)

«Come saprà signorina lei ha perso due anni di scuola molto importanti qui, insieme ad essi le cose che sono state apprese» prese una pausa, e poi proseguì.
«Sebbene apprezzi la sua voglia di imparare, che non è certamente come quella di suo fratello, lei non ha il permesso di allenarsi con la signorina Parkinson senza il mio consenso» terminò guardandomi accigliato.

«Professor Piton, non era un allenamento, anzi non ci sono proprio salita sulla scopa» mi giustificai.
Tecnicamente, era vero.

«Era comunque in procinto di farlo» insinuò acidamente.
Iniziò a scrivere qualcosa su un pezzo di pergamena trovata lì e intanto sentivo lo sguardo del biondino di fianco a me bruciarmi sulla pelle.

«Dato che il signor Malfoy è un ottimo Cercatore e anche il più bravo giocatore della nostra casa sarà lui a insegnarle come si gioca» sentenziò.
Dai ma era uno scherzo? Possibile che anche se tentavo di evitarlo, puntualmente, in qualche modo mi ritrovavo sempre a condividere le situazione con lui.

«Come?!» rispondemmo entrambi basiti.

«Avete sentito bene, questo naturalmente gioverà alla media del signor Malfoy, e a lei signorina, un insegnante serve e decido io chi deve essere..» si fermò «Ora fuori» tuonò facendoci capire che l'ultima parola era la sua, non c'era altro da controbattere.

Uscimmo senza fiatare tanto sarebbe stata inutile ogni parola, aveva deciso, e Severus Piton difficilmente cambia idea.
Odiava mio fratello, ma non poteva nascondere l'ammirazione che provava nei miei confronti in quanto fossi praticamente la più brava della sua classe in Pozioni, ovviamente a pari merito con il suo pupillo platinato.

«Ci vediamo domani alle quattro sul campo da Quidditch, non tardare» ordinò.
Bene, cominciava moolto bene.

«Ok» sbuffai
«Ce l'hai una scopa?» domandò.
Una scopa? Perché avrei dovuto averne una tutta mia? Non era tra i materiali da acquistare prima dell'inizio dell'anno scolastico.

«C'è quella di Harry» risposi noncurante, mi sembrava l'unica opzione possibile.
Pronunciata questa frase il biondino scoppiò a ridere come se avessi detto chissà quale assurdità.

«Si può sapere che hai da ridere Malfoy?» domandai stizzita e infastidita dal suo atteggiamento.

«Tuo fratello possiede una Nimbus 2000, tu non sapresti andare neanche su uno scopettone per i gabinetti» ridacchiò. Che simpatia.

«Bene allora prestami la tua!»
Rise ancora più forte e mi resi conto della cavolata detta.

«La mia, tesoro, è una Nimbus 2001, ancora più avanzata di quella dello Sfregiato» si vantò
Ah beh allora scusa, se hai una scopa veloce sei un uomo di tutto rispetto, pensai alzando gli occhi al cielo.

«Te ne rimedio una vecchia magari, a domani Potter Woman» mi fece l'occhiolino andandosene.
Evitai di rispondergli, anche perché ogni parola detta a lui era uno spreco di aria e di energie, non ci misi molto a capirlo.

Mangiai qualcosa e mi diressi in tutte le aule per seguire le lezioni del giorno; una volta terminate, insieme a Harry, Hermione e Ron andammo alla Capanna di Hagrid, dato che dovevamo sapere le novità sul destino di Fierobecco, ma la trovammo vuota.

«Ma dove può essere?» domandò la riccia
«Ragazzi, è lì» dissi indicando il Lago Nero

Ci precipitammo sul posto e lo trovammo intento a lanciare sassi in acqua.

«Che è successo Hagrid? Come è andato il processo?» domandò Hermione, non molto convinta di voler sapere la risposta alla sua domanda.

«Puoi immaginarteli, a turno si sono alzati e hanno parlato del perchè Fierobecco è una creatura pericolosa» iniziò «E poi ho fatto la mia parte dicendo che invece è un bravo Ippogrifo, sempre a pulirsi le sue penne» finì il mezzo gigante

«Ti hanno ascoltato?» chiese speranzoso Ronald

«Beh, è intervenuto Lucius e ha chiesto il peggio»
Il peggio? Che avessero chiesto il licenziamento del professore?

«Non ti daranno il ben servito?» domandò preoccupato sempre il roscio.

«No niente ben servito..» prese una pausa «Fierobecco è stato condannato a morte!» urlò Hagrid piangendo.
Non era possibile, quella creatura innocente condannata invano, per non parlare del nostro povero Guardiacaccia, che soffriva come un cane.

«Scusate, ho sentito bene, Lucius ha chiesto questo?» chiesi.
Annuirono.

«E chi è Lucius?» domandai spaesata
«L'uomo più malvagio della terra, ecco chi» disse Ron.

«Moon, è il papà di Draco..» mi informò Hermione
Ah, ecco da chi aveva ereditato la cattiveria...

Piccola Mezzosangue || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora