Capitolo 11 - L'Ippogrifo

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Tutti incuriositi perciò, ci incamminammo verso la foresta scortati da Hagrid che sembrava essere scalpitante, non vedeva davvero l'ora di farci vedere questa grande e misteriosa sorpresa che aveva in serbo per noi.

«Formate un gruppo da quella parte ora e aprite il libro a pagina 49» ordinò il mezzo gigante con sorriso a trentadue denti.

«E come facciamo ad aprirlo?» domandò retorico il biondino poco più dietro di me.

«Accarezzandogli il dorso naturalmente..povero me» sussurrò nel finale più a se stesso che a noi il guardiacaccia, divenuto ormai a tutti gli effetti professore

Mentre ci addentravamo per la foresta tentavo a fatica di accarezzare il mio libro per farlo aprire; quanto pare non ero l'unica a fallire nel mio intento dato che Neville era stato praticamente aggredito dall'essere peloso che faceva da copertina.

Nel tentativo di formare un gruppo, mi posizionai accanto a Pansy che tentò di spiegarmi come aprirlo, poco dopo alla mia destra apparve Hermione, seguita ovviamente da Harry e Ron.

«Io lo trovo divertente» mi disse la riccia. Onestamente, non ero affatto entusiasta di quella materia, tuttavia mi sentivo contenta per Hagrid che aveva realizzato uno dei suoi più grandi sogni nel cassetto.

«Oh si, davvero molto divertente! Mio dio com'è caduto in basso questo posto, pensate quando mio padre saprà che Silente ha messo questo zotico a insegnare» ridacchiò il biondo seguito dal sostegno dei suoi scagnozzi.

Sempre, costantemente, perfido. Sprezzante di odio, invidia, rammarico, per cosa poi? Veramente non mi spiegavo per quale ragione perdesse tutto il suo tempo a presiederla con il mondo.

«Sta zitto Malfoy» si intromise mio fratello

Sorrisini compiaciuti si dipinsero sui volti dei miei compagni di casata mentre il re delle serpi gettò, senza la minima grazia, la sua borsa addosso a Tiger; Goyle e Nott lo spalleggiavano e, ovviamente, anche la Greengrass insieme a sua sorella..mio dio, quelle sue erano costantemente appicciate a loro e seguivano passo passo ogni minimo movimento che compivano.

Daphne e Astoria..
Meglio non parlarne; Blaise invece era accanto a Pansy che guardava la scena, forse anche divertito, ma non sembrava avere intenzione di unirsi alla banda.

A passo felpato, guardando il mio gemello dall'alto verso il basso, Malfoy si avvicinò sempre di più con aria di sfida.

«Harry» sussurrai in tono quasi impercettibile; non volevo intromettermi inutilmente ma temevo potesse accadere qualcosa.

Da aria di beffa a sguardo serio, in pochi istanti l'espressione di Malfoy mutò e sembrò impaurita.

«Dissennatore! Dissennatore!» urlò il biondo

Dopo solo una marea di risate, Harry in poco tempo si voltò, prima spaventato e poi umiliato, quando vide la banda delle serpi indossare i cappucci della divisa e tentare di impaurirlo con gesti di mani; nonostante l'umiliazione mio fratello sembrava pronto a rispondere ma, prontamente, lo fermai.

«Non ne vale la pena Har, andiamo»
E così, lo allontanai dagli sguardi derisori dei miei compagni.

A distruggere il momento di imbarazzo fu il richiamo di Hagrid che ci mostrò con fierezza un uccello di dimensioni a dir poco mostruose, era una creatura magica mai vista prima.

«Dite un po', non è bellissimo? Salutate Fierobecco» e con un sorriso smagliante il nostro insegnante ci indicò il pennuto.

«Hagrid..ma che cos'è?» domandò il roscio accanto a Herm con voce tremante di paura. Cuor di leone come sempre Ronald.

«Questo Ron è un'ippogrifo e cosa molto importante da sapere su queste creature è che sono molto orgogliose, si offendono facilmente perciò non dovete mai insultarne uno, potrebbe essere l'ultima cosa che fate nella vita» ci spiegò «Allora, chi vuole venire a salutarlo?» proseguì

Facemmo tutti un passo indietro, nessuno di noi aveva la minima intenzione di toccare quel coso, insomma, era possente perciò sembrava piuttosto spaventoso; Harry, il mio fantastico fratellone quasi Corvonero, ovviamente distratto da chissà quali pensieri non se ne rese conto e, dato che era rimasto solo lui avanti, Hagrid pensò che volesse provare ad andare lui.

Una volta messo con le spalle al muro Harry si avvicinò alla bestia e al primo sussulto, Hermione afferrò il polso di Ron, poco vicino alla sua mano, creando una tensione tra i due; erano bellissimi insieme, ero convinta si amassero dal primo giorno in cui li ho visti.

La situazione mi aveva resa tesissima, avevo una paura che l'animale potesse in qualche modo aggredire Harry, mi stavo consumando le unghie delle dite a furia di morderle ma, per fortuna, in poco tempo il guardiacaccia posizionò mio fratello all'attaccatura delle ali e lo fece liberare in volo; lui in realtà sembrava felice e non avevo idea di come facesse, volare a quell'altezza senza precauzioni, nonono.

«Ei Potter Woman» mi richiamò, e chi poteva essere, se non lui? Era dannatamente fastidioso, paragonabile alla sabbia nel costume.

«Che vuoi Malfoy?!» lo guardai scocciata dal suo ennesimo chiacchiericcio.

«Niente» rise prendendo dalla sua sacca una mela e mordendola con non molta grazia.

Venni distratta dall'atterraggio dell'uccello con ancora sulle spalle Harry che sembrava essere intatto e fin troppo felice; ma il momento di euforia durò poco.

Piccola Mezzosangue || Draco MalfoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora