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Wooyoung
22 settembre 2020
Avevo appena finito di studiare quelle 16 pagine che mi erano state assegnate per il giorno dopo quando ricevetti un messaggio.

Posai il telefono e mi alzai dalla mia sedia

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Posai il telefono e mi alzai dalla mia sedia. Le camere di quella confraternita erano abbastanza grandi e io e Seonghwa quell'anno avevamo deciso di dividerne una per solidarietà a Mingi che non voleva usare i soldi dei suoi nonni per pagarsi una stanza intera.
Cosí si era trovato un coinquilino ma ormai passava prevalentemente il tempo in camera nostra, perciò non aveva molti rapporti con questo. O almeno era questo che lui mi diceva.
Non passò molto tempo che sentii bussare alla porta della camera.
«Entra.»dissi senza nemmeno girarmi sapendo perfettamente chi fosse.
Sentii il rumore della porta chiudersi e allora chiusi le applicazioni con un gesto e bloccai il telefono per poi posarlo sulla scrivania. Mi girai sulla sedia girevole e mi trovai di fronte ad un Mingi...diverso.
«Ta-daa!»esclamò lui indicando sè stesso e facendo un giro sui suoi piedi.
«I tuoi capelli...»dissi non finendo nemmeno la frase. I capelli rossi che aveva tenuto per mesi ora avevano un nuovo colore. Mi aveva detto che aveva avuto il biondo cenere qualche anno prima ma non sapevo che gli sarebbe stato così bene, anzi credevo che il suo colore era il castano o il bruno. Dovevo ricredermi, anche il chiaro gli stava da Dio. Dopotutto non potevo negare che Mingi fosse un bel ragazzo.
«Già, sono bellissimi.»disse facendo un occhiolino e buttandosi poi sul letto a una piazza e mezza di Seonghwa sorridendo come un bambino la notte di Natale.
«Come mai hai deciso di cambiarli?»domandai confuso. Non sapevo li volesse cambiare.
«Non so, era da un po' che mi ero stufato di quel rosso. Ormai era sbiadito e avevo una ricrescita pari alla mia mano.»spiegò reggendosi poi sui gomiti. Annuii capendo e poi mi abbassai al livello del mio mobile per prendere un joystick della mia play.
«Ti va?»gli chiesi passandoglielo. Lui lo prese e poi si frugò nelle tasche prendendo una canna e offrendomela.
«E a te va?»ribattè lui e io scossi la testa. Dovevo resistere e lui lo sapeva, per questo lo faceva. Dovevo smetterla di fumare quella roba e mi stava solo mettendo alla prova.
«Che palle Mingi.»dissi prendendogliela poi dalla mano e accendermela con l'accendino che tenevo sempre in tasca. Me la portai alla bocca e il solito bruciore alla gola mi accolse come un vecchio amico. Buttai fuori il fumo che riempii la stanza con il suo inimitabile odore.
«Devi smetterla Woo.»mi sgridò lui riprendendosi la canna e portandosela alle sue labbra. Fece un lungo tiro e poi iniziò a giocare col fumo che fece uscire dalla bocca.
«Tu mi provochi troppo.»ribattei tirando fuori un pacchetto di sigarette e portandomene una alle labbra per poi prendere anche l'altro joystick. Accesi sia la play che la sigaretta e infilai il disco di Fifa.
«E tu non rifiuti mai.»mi rispose iniziando a scegliere una squadra, cosa che feci anche io aspirando dalla mia sigaretta.
«Se Seonghwa sente l'odore di erba mi ammazza.»dissi dando il via alla partita. Non mi piaceva giocare alla play in realtà ma con Mingi o fumavo o giocavo e in quella situazione era meglio la seconda.
«Digli che è colpa del vicino.»mi disse facendo l'occhiolino per poi imprecare per un mio goal.
«Mingi, sei tu il mio vicino.»risposi io facendo cadere la cenere a terra e appuntandomi nella mente di pulire il pavimento dopo.
«Appunto.»scherzò lui con un sorriso. Quel sorriso però sparì quando gli feci un altro goal e mi diede uno spintone. Scoppiai a ridere e lo rispinsi fino a farlo cadere dal letto.
«Sei un uomo morto Jung Wooyoung.»mormorò a denti stretti rialzandosi e venendo a prendermi per il colletto per poi sbattermi sul letto.
«Ma che cazz?»disse una voce dopo che sentimmo la porta sbattere.
«Seonghwa! Amico mio!»urlò Mingi lasciandomi stare e andandogli incontro. Probabilmente si comportava così per evitare le sue urla a causa dell'odore che c'era in stanza.
«Perchè cazzo dovete fumare ogni volta in camera mia?»sbottò lui scostando Mingi e poggiando la sua borsa sul letto.
«Primo, la camera è anche mia e secondo, hai il ciclo per caso?»domandai ironico provocando una risata in Mingi il quale si avvicinò di nuovo a noi.
«No, ma devo prepararmi e anche voi. Andiamo in un gay club stasera.»

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