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Frannie
25 gennaio 2021
«Dai, svegliati. Forza!»sentii una voce come da lontano colpirmi violentemente la testa. Aprii lentamente gli occhi per abituarmi alla luce della stanza in cui mi trovavo. Voltai la testa solo per vedere Jongho che era intento a scostare le tende della finestra. A quel punto m alzai e sentii girare tutta la stanza solo nel fare quel piccolo movimento. Mi portai la mano sulla fronte e strizzai gli occhi, aspettando che il dolore passasse.
«Che ore sono?»mugugnai tenendo ancora gli occhi chiusi e rimanendo immobile.
«Quasi le sette. Dobbiamo andare a cercare Chris.»mi rispose lui andando all'armadio della stanza. Mi guardai attorno e vidi nel letto accanto al mio Mingi che teneva da dietro Yunho e spalancai gli occhi sorpresa.
«Jongho, ehm, di chi è questa stanza?»chiesi poggiando nuovamente la testa sul cuscino. Appena il tessuto dell'oggetto sotto di me si mosse sentii un improvviso odore di fiori primaverili che mi inebriò letteralmente.
«Yunho e Hongjoong.»disse cercando una felpa nell'armadio dei due. Avevo dormito nel letto di Hongjoong, perciò. E quell'odore era suo. Voltai la testa e schiacciai il naso sul cuscino per annusare ancora e mi venne quasi da sorridere. Poi però pensai a come la sera prima guardava Seonghwa e misi subito su la mia solita espressione.
Vidi Jongho poi chiaramente prendere due felpe, una di Yunho e una di Hongjoong. Si voltò verso di me e me le mise davanti come a voler vedere quale delle due mi sarebbe stata. Come se fosse stato difficile da capire: ero un metro e sessanta, non c'era molto da pensare.
«Tieni, è di Hongjoong. Poi li dirò che ce l'hai tu.»mi disse tranquillo lui passandomela. Era nera e con una scritta particolare al centro.
«La giacca che avevo ieri?»gli domandai poi, ricordandomi di averne portata una di pelle: nonostante facesse freddo non volevo rovinare il mio outfit.
«Non lo so, non abbiamo tempo per cercarla ora. Metti questa, non ha l'ebola, tranquilla.»continuò lui e stavolta la misi senza rifiutare. Non potevo negare che l'odore che entrò nelle narici subito dopo mi stordí come non mai.
«Non è per quello, magari a Seonghwa può dare fastidio che l'abbia io.»cercai di spiegarmi per poi alzarmi. Sentii le gambe tremare e la testa pesante ma ignorai quei dolori con la convinzione che una volta tornata a casa avrei preso una aspirina.
«Primo: non stanno insieme, non ancora almeno. Secondo: non ci hai mica scopato, è solo una felpa.»disse per poi andare alla porta e iniziare ad uscire. Sarà che per me una felpa è molto importante.
«Non dovremmo svegliarli?»chiesi poi voltandomi a guardare i due accanto a noi che, nonostante i rumori, non si erano mossi di un millimetro.
«Non c'è tempo. Andiamo, su.»rispose soltanto facendomi uscire dalla camera. Non gli chiesi perché avesse la chiave di quella stanza: la risposta avrebbe potuto non piacermi.
Presi il telefono e, come credevo, non trovai nessuna notifica, ovviamente nemmeno da mia zia.

Spensi il telefono e me lo misi in tasca, poi dissi a Jongho di andare alla confraternita e lui annuí

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Spensi il telefono e me lo misi in tasca, poi dissi a Jongho di andare alla confraternita e lui annuí. Passeggiammo in silenzio, io per la sbornia e lui probabilmente per la stanchezza, dato tutti gli sbadigli che aveva iniziato a fare.
Gli ero grato per tutto quello che stava facendo: era venuto ieri sera alla festa e, per quanto ricordo, non aveva bevuto nulla e ora era venuto a svegliarmi.
«Chi mi ha portato in camera di Hongjoong e Yunho, ieri sera?»domandai poi quando mi venne in mente quel fatto.
«San. Io e Mingi abbiamo trasportato Yunho. Eravate entrambi andati.»mi spiegò e mi venne quasi da arrossire per l'imbarazzo. Come diavolo aveva fatto San a portare il mio peso per tutto quel pezzo di strada? Non era di certo uno stecchino, ma nemmeno io lo ero.
Un momento. San?
«San è tornato ieri sera?»gli chiesi poi dopo averci riflettuto per qualche secondo.
«Si, ha smaltito la rabbia e poi ci ha aiutati con voi due.»disse soltanto e notai fin da subito la freddezza con cui parlò.
«Cosa è successo tra lui e Wooyoung?»continuai a fare domande fino a quando giungemmo davanti all'edificio dove Christina mi aveva detto di aspettarlo. Probabilmente quella notte aveva dormito da Yeosang e magari gli avevano detto che io stavo troppo fuori di me per tornare a casa.
«Non lo so, non me l'ha detto.»rispose ancora col tono freddo di prima e io annuii non volendo continuare a fare domande.
Quando arrivammo davanti al portone ad aspettarci c'era Yeosang. Da solo.
Dove era Chris?

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