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Wooyoung
22 ottobre 2020
Ormai stavo prendendo la residenza nella biblioteca. Studiavo quasi tutti i giorni nella tranquillità di quella stanza e più lo facevo, più la situazione mi piaceva. Ovviamente anche quel giovedí pomeriggio lo spesi lí a ripetere silenziosamente la lezione per il giorno dopo.
L'anno prima non avevo studiato granchè, infatti non avevo ben capito come ero riuscito a passare al secondo anno. Sapevo che avevo rischiato di doverlo ripetere, dato che alcuni esami non mi erano andati bene, ma ero riuscito a superarlo. Quest'anno non volevo correre lo stesso rischio, perciò mi ero messo a studiare fin dai primi giorni cercando di evitare tutte le distrazioni che mi si presentavano.
L'unica volta che mi ero "distratto" era stata a quella festa nemmeno una settimana fa.
C'era questa ragazza che mi fissava un po' troppo per i miei gusti perciò avevo colto la palla al balzo. Mi era stato difficile ingranare la situazione che si era venuta a creare con lei dato che non mi era mai successo prima ma poi mi era venuto quasi tutto in maniera naturale.
In quel momento decisi di smettere di studiare e tornarmene in camera e perciò mandai un messaggio a Seonghwa.

 In quel momento decisi di smettere di studiare e tornarmene in camera e perciò mandai un messaggio a Seonghwa

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Posai il telefono e chiusi i libri per poi metterli nel mio zaino. Mi abbassai per chiudere la zip e, mentre finivo di sistemare il tutto, accanto al mio tavolo cadde una penna. Essendo già chinato verso il pavimento mi fu spontaneo allungare una mano per prenderla; perciò indirizzai le dita verso la penna ma nello stesso momento in cui la toccarono anche un'altra mano arrivò ad afferrarla.
Alzai lo sguardo e mi ritrovai di fronte ad un ragazzo dai capelli neri come i suoi occhi e con un piccolo sorriso sulle labbra. Mi sembrava di averlo già visto ma non ricordavo dove.
«Uhm, grazie.»mugugnò indicando con gli occhi la penna ma io non mi mossi. Ero come rimasto in trance a fissarlo, come se mi avesse stregato.
Quando sbattei le palpebre allora tornai in meno e feci anche io un sorriso imbarazzato prima di alzarmi con lui e ridargli la penna.
«Ci siamo già visti da qualche parte?»gli domandai curioso prendendo poi il mio zaino e grattandomi la nuca.
«Si, ero alla festa, sono un amico di Yeosang. Sei amico di Mingi, vero?»mi disse e io annuii. Non ricordavo come si chiamava e non mi sembrava il momento di chiederglielo.
«Scusa, devo andare.»dissi soltanto scostandomi e accurandomi di non andargli contro con la spalla. Mi diressi il più velocemente possibile verso l'uscita della biblioteca e alla stessa velocità presi le scale che portavano al cortile dell'università.
Mossi velocemente i piedi per arrivare alla confraternita e una volta lí non ci pensai due volte ad infilare la chiave nel portone e a salire le scale per poi ritrovarmi davanti alla mia stanza. Non sapevo il motivo di tutta quella fretta ma avevo come un urgente bisogno di parlare col mio migliore amico.
Appena entrato in camera lo trovai steso sul suo letto a pancia in sotto e con le gambe incrociate piegate verso l'alto mentre probabilmente stava cazzeggiando sul suo telefono.
«Hyung.»dissi non appena mi chiusi la porta alle spalle poggiando lo zaino e la giacca all'entrata e poi mi diressi verso la scrivania del mio amico, sedendomi sulla sua sedia.
«Il bagnoschiuma te l'ho lasciato sul tuo comodino.»affermò non distogliendo nemmeno lo sguardo dal suo telefono.
«Ho visto un ragazzo, in biblioteca.»annunciai facendo subito dopo un sospiro pesante come se mi fossi appena liberato di un peso enorme.
«E quindi? Siamo sette miliardi di persone, credo sia normale vedere un ragazzo.»mi scherní lui ancora tenendo gli occhi sul suo schermo.
«È amico con Yeosang, era anche lui alla festa. Ma non mi ricordo chi fosse.»aggiunsi tralasciando la cazzata che aveva appena detto.
«Non ti sto seguendo. Perchè dovrebbe importarmi?»mi chiese finalmente alzando lo sguardo e puntandolo su di me ma continuando comunque a muovere le dita sul telefono.
«Perchè importa a me.»dissi a bassa voce ma me ne pentii subito dopo. Fui sicuro che lui mi avesse sentito ma non disse nulla. Anzi, aprí leggermente la bocca forse perchè sorpreso da quello che avevo appena detto ma il resto del suo corpo rimase immobile quasi come se si fosse paralizzato.
Non ci volle molto che mi promisi che mi sarei tirato uno schiaffo in faccia il minuto dopo.
«Sai che c'è? Non fa nulla. Vado a farmi una doccia veloce e poi andiamo a cenare.»lo informai a quel punto dirigendomi verso il mio comodino a prendere il bagnoschiuma mentre lui continuava a rimanere in silenzio seguendomi con lo sguardo.

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