•72•

143 16 52
                                    

Hongjoong
23 marzo 2021
«TANTI AUGURI!»
Furono queste le prime parole che si udirono nella mia stanza quella mattina. Infatti, su mia decisioni, tutti noi c'eravamo riuniti in camera mia e di Yunho per augurargli buon compleanno. Nessuno di noi si era curato dei problemi che c'erano al momento: la situazione ancora non risolta tra Wooyoung e Yeosang, quella tra San e Wooyoung e quella tra Seonghwa e Frannie passarono in secondo piano. Mi ero accurato che nessuno rovinasse la mattinata al mio migliore amico e loro avevano promesso che non avrebbero causato problemi.
Yunho saltò sul letto, non aspettandosi quelle urla, e si svegliò di soprassalto guardandoci uno ad uno. Nonostante tutto lui era gentile con tutti, perciò non c'era motivo che qualcuno di noi non si presentasse.
«Mi avete fatto prendere un colpo!»disse portandosi una mano sul petto e sorridendo. San fu il primo a farsi avanti ed andargli incontro seguito poi da Yeosang, il quale si mise sulle sue gambe e lo abbracciò amichevolmente. Yunho alzò lo sguardo, sicuramente in imbarazzo, e fece scorrere gli occhi su ognuno di noi. Fu poi la mia volta ad avvicinarmi a lui insieme a Jongho ed entrambi gli cingemmo le spalle con le braccia, sedendoci poi sul suo letto mentre il biondo si alzava per lasciare spazio a noi altri.
«Buon compleanno.»mormorò il mio ragazzo chinandosi poi per baciargli le guance; nonostante quei due avessero avuto un momento piuttosto intimo non mi creavano problemi quei generi di interazione, ciò significava che non ero affatto geloso. Poi si fecero avanti Christina e Wooyoung per augurargli buon compleanno, seguiti poi da Frannie che gli strizzó le guance già rosse per la dormita. L'ultimo che gli fece gli auguri fu Mingi, il quale si avvicinò e gli prese la testa tra le sue mani per poi avvicinarselo per stampargli un bacio sulla guancia e dirgli qualcosa all'orecchio facendolo arrossire. Mi domandai da quanto tempo quei due fossero cosí intimi ma non potei fare a meno di sorridere per il mio migliore amico.
«Grazie ragazzi, siete stati davvero gentili.»disse poi lui alzandosi in piedi.
Purtroppo quel giorno cadeva di martedí e non potevamo fare assenza per tutte le lezioni (eccetto che per le ragazze che ormai era ovvio avessero saltato scuola). Perciò dopo alcuni minuti tutti uscirono dalla stanza lasciando me e Yunho da soli. Sapevo che Christina sarebbe rimasta al campus e sarebbe andata in camera di Wooyoung, perciò Frannie sarebbe rimasta da sola. E potevo scommettere tutto quello che avevo che Seonghwa avrebbe voluto parlarle facendola innervosire.
Non persi tempo perciò a vestirmi in fretta per uscire dalla camera e correre dietro al gruppo che stava lasciando l'edificio.
«Frannie!»urlai, facendo girare tutti quanti. Seonghwa mi guardò con un'aria totalmente confusa ma io non ricambiai l'occhiata andando poi incontro al piccolo gruppo. La ragazza in questione si voltò e aggrottò le sopracciglia quando capì chi fosse stato a chiamarla. Abbassò la testa, probabilmente per non incontrare lo sguardo del mio ragazzo, e poi ripercorse i suoi stessi passi venendo da me.
«Che succede?»mi chiese lei una volta che fummo uno di fronte all'altra. Mi guardò negli occhi per cercare una risposta a quella sua domanda e io non potei evitare di avvertire una strana sensazione nel mio stomaco. Sbattei gli occhi più volte e poi li distolsi per evitare di risentire quel "dolore".
«Vorrei parlarti. In privato.»le risposi guardando dietro le sue spalle per vedere se qualcuno ci stesse ascoltando ma ormai gli altri erano troppo lontani anche per sentire le nostre voci.
«Se vuoi parlarmi di Seonghwa...»ma non lasciai che terminasse la frase perché le afferrai le spalle e gliele strinsi, tenendo però gli occhi bassi.
«Voglio solo farti capire che le sue intenzioni sono serie. Vuole parlarti e vuole farti capire che lui a te ci tiene veramente.»le spiegai facendo vagare gli occhi per la stanza.
«Ci tiene talmente tanto che quando lo ha scoperto è scappato dalla gioia, non è così?»mu chiese ironicamente cercando di scostarsi da me ma la mia presa si fece piú ferrea, stando però attento a non farle male.
«Senti, non puoi pretendere che ti sarebbe saltato addosso e ti avrebbe abbracciato dicendoti cose bellissime, no? Ha reagito, in maniera sbagliata, ma ormai quello che è fatto è fatto. Vuoi evitarlo per tutta la vita?»le dissi iniziando a perdere la pazienza. Non avevamo parlato per molto ma il suo comportamento aveva iniziato ad infastidirmi.
«Si se sarà necessario.»rispose soltanto dandomi uno strattone e facendomi cadere le braccia per il corpo. Quando iniziò a camminare verso la direzione dove stava andando prima capii che avrei lasciato perdere. Più che parlarle io non potevo fare nulla.

•TREASURE•ATEEZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora