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Frannie
1 ottobre 2020
Suonò la campanella e finalmente potei uscire da quella gabbia di matti che chiamavano scuola. Alla fine delle scuole medie ti chiedono "che materia ti piace?" e tu basi la scelta delle superiori su quella materia, quando in realtà non ti insegnano la cosa più importante: come si vive. Purtroppo per me quando avevo tredici anni fare questi tipi di ragionamenti era stato troppo complicato: mi piaceva la matematica e così avevo scelto il liceo scientifico. Avevo pensato moltissime volte di andarmene da quella scuola ma ogni volta mi sono sentita spingere ancora più all'interno di quelle mura, perciò alla fine ho semplicemente rinunciato.
«Vuoi studiare con me dopo? Non ci ho capito nulla di filosofia.»mi disse Chris mentre camminavamo sul marciapiede.
«Nemmeno io ho capito un tubo, ma va bene.»le risposi e sorrisi. Era meglio quando studiavo in compagnia anche se la maggior parte del tempo lo passavo a non fare nulla con la mia solita compagna di "studi".
«C'è anche una sorpresa a casa mia!»esclamò prendendo le mie mani tra le sue e facendo un piccolo salto.
«Che sorpresa?»chiesi ma ebbi soltanto il tempo di domandarlo che mi sentii tirare per un braccio.
Mi voltai con un piccolo sorriso sul volto emozionata quanto lei per questa sorpresa, ma svanì subito dopo aver capito di chi si trattasse.
«Che cazzo vuoi?»domandai diretta guardandolo in faccia. Mi aveva rovinato la vita quel figlio di puttana, o almeno quasi tutta la vita.
«Voglio solo parlare, ok?»disse Matthew lasciandomi il braccio e chinando un po' la testa per guardarmi in faccia. Si era fatto crescere i capelli e un po' anche la barba, ma gli occhi rimanevano gli stessi di quella fatidica sera.
«Peccato per te, io non ho proprio nulla da dirti.»dissi continuando a camminare. Chris era già pronta col suo sguardo di fuoco a fulminarlo sedutastante, ma fui costretta a prenderle il polso e tirarla via.
«Ti prego, ne ho bisogno. Dammi solo cinque minuti.»implorò ancora seguendomi e io alzai gli occhi al cielo.
«Non ci cascare Fra, è una delle sue trappole.»mi sussurrò la mia migliore amica continuando a guardarlo e non distogliendo lo sguardo per nemmeno un secondo. Quasi non batteva le palpebre.
«Va bene, parliamo. Hai tre minuti.»gli dissi voltandomi e incrociando le braccia al petto in attesa, gesto che imitò anche la mia compagna di avventure.
«In privato, se è possibile.»aggiunse lui guardando la bionda al mio fianco la quale stese le braccia e strinse i pugni con la bocca spalancata.
«Brutto figlio di...»ma non la lasciai finire che presi il braccio di Matthew e lo trascinai in disparte sotto l'occhiata mortale dell'altra.
«Quindi, che cosa vuoi ancora?»chiesi poi volendo andarmene il prima possibile. Mi creava una brutta sensazione nello stomaco nel vederlo: prima erano farfalle, ora era completo disgusto.
«Mi manchi, Fra. Mi dispiace per quello che ho fatto. Non ero in me, te lo giuro su chi vuoi...»ma si interruppe perchè io scoppiai a ridere.
«Incredibile come il tempo passi ma le cazzate che escono dalla tua bocca siano sempre le stesse.»affermai sorridendo compiaciuta e lui abbassò lo sguardo.
«Sono serio, non sarei qui a dirtelo altrimenti.»ribattè lui passandosi una mano tra i capelli, quei capelli che amavo tanto toccare.
«Anche io ero seria quando ti ho detto di spararti ma non mi sembra abbia funzionato.»ironizzai. Non volevo davvero che morisse, la morte non si augura a nessuno, ma lui mi aveva davvero rovinata.
«Ti prego, ho sbagliato e lo so bene. Non ti sto chiedendo di tornare insieme a me ma almeno dammi un'altra occasione. Non farò più errori, te lo giuro.»disse mettendo le sue mani sulla mia vita e in quel momento mi riaffiorarono tutti i brutti ricordi di quel giorno.
«Non ti azzardare a toccarmi.»dissi tirandogli uno schiaffo sulla mano sinistra che spostò subito in segno di resa.
«Scusa, ma mi manchi così tanto. Ho così bisogno di te. Di te e me, insieme.»disse riprovando a toccarmi ma questa volta le mani gliele scostai subito come se avessi sentito una scossa.
«Io non ho più bisogno di te, trovatene un'altra.»dissi e in quell'esatto momento mi arrivò un messaggio.

»dissi e in quell'esatto momento mi arrivò un messaggio

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