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Wooyoung
2 giugno 2021
Quel giorno era il primo in cui io e San uscivamo con dei nostri amici da fidanzati. Era stato un po' una sorpresa per tutti e sinceramente speravo davvero che quell'uscita sarebbe terminata nel migliore dei modi. Ci eravamo organizzati per incontrarci subito dopo pranzo e poi prendere una macchina e andare in città tutti e quattro insieme.
Ero in camera di San da quando Jongho l'aveva lasciato per uscire con Christina. Già, a quanto pare anche lui aveva una cotta per lei come era successo a me. Inizialmente c'era stato dell'imbarazzo che però era stato spazzato via subito dal semplice fatto che io e lei eravamo rimasti in buoni rapporti e quindi l'avevamo quasi presa sul ridere.
Sdraiati sul letto singolo del mio ragazzo, io ero a pancia in sù e lui teneva la testa sul mio stomaco, mentre mi accarezzava il fianco nudo e io gli passavo le mani tra le ciocche di capelli. Inutile dire che l'attimo dopo all'uscita del suo coinquilino ci eravamo precipitati l'uno sull'altro e ci eravamo tolti le maglie solo per avere un contatto più intimo e che ci unisse ancora di più. Da quando ci eravamo messi insieme nessuno dei due aveva voluto fare un passo avanti nonostante fosse ovvia la voglia di appartenersi di nuovo che entrambi avevamo.
«Dovremmo rivestirci, fra un po' arriveranno quei due.»mormorò ad un certo punto lui sul mio stomaco, facendomi venire i brividi causati dal suo respiro sulla mia pelle sensibile.
«Già.»risposi semplicemente, continuando comunque ad accarezzargli i capelli, dato che nessuno dei due ebbe la forza di alzarsi.
Rimanemmo altri minuti cosí, fino a quando non mi arrivò un messaggio.

Ovviamente mentii nel dirgli che eravamo pronti, dato che eravamo ancora a petto nudo e dolcemente sdraiati sul letto senza fare nulla

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Ovviamente mentii nel dirgli che eravamo pronti, dato che eravamo ancora a petto nudo e dolcemente sdraiati sul letto senza fare nulla.
«San, dobbiamo alzarci. Mingi e Yunho stanno arrivando.»annunciai allora al mio ragazzo, smettendo di smuovere i suoi capelli. Lui sbuffò e fermò le carezze, per poi alzare la testa e passarsi una mano dietro la nuca.
«Che palle. Ricordami perchè gli abbiamo chiesto di uscire con noi.»mi disse poi e io ridacchiai nel sentire come la sua voce fosse più bassa del solito, simbolo che era rilassato solo qualche secondo prima.
«Perchè non abbiamo nulla da fare e non vogliamo diventare la classica coppia asociale.»gli risposi allora, iniziando a scendere dal letto e mettendo poi la maglietta che avevo indossato poco prima. Lui fece lo stesso e sistemò le pieghe dei suoi pantaloni prima di girarsi e afferrarmi la vita.
«Volevi rimanere tutto il giorno con me?»mi chiese poi avvicinando il viso al mio e con un piccolo broncio. Io gli sorrisi portando poi le braccia intorno al suo collo e lasciandogli un leggero bacio sul naso prima di rispondergli.
«Avremo tutta la vita per farlo, oggi possiamo anche passarlo con i nostri amici, no?»gli dissi anche se in realtà non ne ero proprio sicuro. Da quando io e San avevamo iniziato a parlare la questione di mio padre e della sua omofobia mi era proprio passata di mente ma, da quando ci eravamo messi insieme, quel pensiero aveva iniziato di nuovo a torturarmi la mente, tant'è che ne avevo parlato anche con lui.
«So a cosa stai pensando. Ma non darci peso ora, come hai detto tu avremo tutta la vita per stare insieme.»cercò di rassicurarmi, lasciandomi poi un tenero bacio a stampo sulle labbra. Sorrisi alle sue parole e ricambiai il bacio, per poi dargliene un altro che lui cercò di approfondire.
Non seppi cosa rispondere a quella frase. Volevo dirgli le due parole magiche, che avrebbero cambiato radicalmente la nostra relazione, ma ebbi il timore che fosse troppo presto per dirlo. Mi limitai semplicemente a baciarlo e a stringerlo a me, fino a quando sentimmo qualcuno bussare alla nostra porta.
«Piccioncini andiamo?»la voce di Yunho arrivò ovattata fino alle nostre orecchie. Ci separammo dal bacio e San mi accarezzò la guancia.
«Andiamo?»mi chiese allora poi e io annuii con ancora in mente quelle due parole: avevo sbagliato a non dirgliele?
Comunque lui mi prese la mano e mi tirò verso la porta prima di aprirla e trovarci di fronte all'altra coppia.
«Ce l'avete fatta.»ci prese in giro Mingi e io alzai gli occhi al cielo mentre uscivamo dalla stanza per poi chiuderci la porta alle nostre spalle.
«Ma se siete voi che ci avete messo anni per venire qui?»rispose a tono San, dando una leggera spallata all'altro che ridacchiò.
«La principessa non si sbrigava.»giustificò allora semplicemente il biondo mentre il suo ragazzo gli lanciava un'occhiataccia.
«Ma stai zitto che ci hai mezzo un quarto d'ora solo per scegliere la maglia da mettere!»disse e quel battibecco durò per tutta la nostra camminata verso il parcheggio, dove poi entrammo in macchina di Yunho per andare in città come da piano.

Seonghwa
2 giugno 2021
Mi ero preparato subito dopo pranzo con l'intenzione di andare da Yeosang e uscire per fare una camminata insieme. Da quando ci eravamo baciati avevamo passato molto tempo insieme ed entrambi avevamo continuato a parlare come prima, con l'aggiunta che ogni tanto, quando ci sfioravamo per caso, uno dei due arrossiva e l'altro sorrideva semplicemente.

Misi quella foto su twitter, scattata pochi attimi prima, e poi andai verso la porta, aprendola e poi ritrovandomi in quel breve tratto che divideva le nostre camere

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Misi quella foto su twitter, scattata pochi attimi prima, e poi andai verso la porta, aprendola e poi ritrovandomi in quel breve tratto che divideva le nostre camere. Bussai allora alla sua porta e, dopo un timido "arrivo" sentii la serratura scattare e mi ritrovai davanti ad un Yeosang con lo spazzolino tra i denti e l'altra mano occupata da una spazzola. Spalanco gli occhi appena capì che ero io e rimase immobilizzato, mentre io gli facevo un sorriso.
«Hey-»non feci nemmeno in tempo a finire di dirlo che l'attimo dopo la porta mi si richiuse in faccia. Scoppiai a ridere per quel gesto e, fortunatamente, riuscii a mettere il piede nell'uscio non facendo chiuderla di nuovo.
L'aprii per la seconda volta ed entrai, mentre vedevo il proprietario della stanza correre all'angolo della stanza e sputare il dentifricio in un bicchiere.
«Non ti andava di andare al bagno?»gli chiesi prendendolo in giro e camminando verso il suo letto quando si voltò e mi fissò. Notai subito le sue guance rosse e, accanto all'orecchio, una piccola macchia dello stesso colore.
«Non sapevo quando saresti venuto. Non volevo che bussassi e non mi trovassi in camera.»si giustificò semplicemente mettendosi poi davanti allo specchio e dandomi le spalle mentre si pettinava i capelli. Mi sedetti allora sul bordo del letto e lo fissai attraverso il riflesso, notando come la sua espressione concentrata non faceva altro che cambiare quando riusciva a mettere a posto qualche ciocca di capelli arruffata.
«Ma sono le quattro del pomeriggio. Se fossi venuto alle sei cosa avresti fatto?»gli domandai allora appoggiando i gomiti sul materasso e continuando a guardarlo.
«Non so, cazzeggiato al telefono forse?»disse ma quelle parole formarono più una domanda che un'affermazione. Risi di nuovo e stavolta mi alzai, mettendomi allora dietro di lui e guardando anche la mia immagine nello specchio.
Lui non mi inquadrò fino a quando non mi sentì appoggiarmi a lui, premendo la sua schiena contro di me. Lo sentii irrigidirsi sul posto a quel contatto e, quando feci per circondargli la pancia, riuscì finalmente a guardarmi il viso attraverso il riflesso.
«Che stai facendo?»mi chiese allora con un tono più basso di quello che aveva utilizzato fino in quel momento. Scrollai le spalle, non sapendo sinceramente cosa rispondergli, e poi abbassai la testa sulla sua spalla, lasciandoci un piccolo bacio che lo riempì di brividi. Ghignai nel vedere quella reazione e ne lasciai subito un altro, poi un altro e poi un altro ancora fino a quando non mi ritrovai intento a baciargli il collo.
«Seonghwa...»mormorò allora, stringendo le mie mani tra le sue e sentendolo tremare leggermente. Automaticamente mi spinsi contro di lui e probabilmente si accorse della mia protuberanza che aveva iniziato a farsi sentire attraverso i jeans stretti, dato che l'attimo dopo sospirò.
«Mh?»dissi allora e lui si voltò verso di me lentamente. Mi cinse le braccia intorno al collo e mi attirò a sè, soltanto per fissarmi e far sfregare le mie labbra contro le sue che ancora sapevano della menta del dentifricio di poco prima. Lo fece delicatamente, quasi nemmeno ci toccammo, ma mi fece impazzire per quei pochi secondi.
«Voglio andare piano...»mi sussurrò poi e io tirai indietro la testa solo per guardarlo negli occhi. Portai una mano sulla sua guancia e gli spostai i capelli dietro ad un orecchio, mettendo maggiormente in evidenza quella macchiolina vicino la basetta bionda.
«Non ho mai avuto un ragazzo e...sono vergine.»continuò e io non riuscii a reprimere un sorriso. Quell'informazione non so per quale motivo ma mi faceva sentire quasi speciale, come se il fatto che io fossi il primo rendesse il tutto ancora più magico e unico.
«Va bene piccolo, faremo con calma.»dissi allora e notai subito le sue guance imporporarsi a quel nomignolo. Io feci strofinare i nostri nasi per poi lasciargli un semplice bacio a stampo che gli fece tornare il sorriso.
«Comunque adoro questa voglia.»annunciai passandoci poi l'indice sopra. Lui si appoggiò alla mia mano che continuava a carezzargli quel punto e chiuse gli occhi apparendo quasi come un angelo.

👇🏻Spazio autrice!👇🏻
Mancano meno di dieci capitoli che si sono ancora tanti ma non abbastanza già so che questa storia mi mancherà uffa

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