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Frannie
16 dicembre 2020
Erano passati 5 giorni. 5 giorni da quando Yeosang mi aveva baciata. Ed eravamo stati visti. Non avevo avuto nemmeno il coraggio di parlare. O di urlare. Anche se dentro di me stavo scoppiando.
Aveva appena fatto coming out con Chris e baciava me? Avevo sempre avuto questo pensiero, che fosse gay, ma non avevo mai avuto l'occasione o il modo per chiederglielo. Ma non mi ero stupita quando lo sono venuta a sapere.
Mi sono stupita quando mi ha baciata.
Presi il telefono con l'intenzione di mandare un messaggio a Jongho. Aveva trovato il mio account su instagram e avevamo parlato di quello che avevo visto e ci eravamo messi d'accordo che avrei dovuto parlare con Yeosang. Ovviamente anche per lui avevo trovato un cuore definito e un animale, dato il fatto che mi stava aiutando molto in quella faccenda.

 Ovviamente anche per lui avevo trovato un cuore definito e un animale, dato il fatto che mi stava aiutando molto in quella faccenda

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Sarei dovuta andare da sola all'università quel giorno e non volevo proprio prendere il treno da sola dato che era sera inoltrata. Io e Jongho avevamo deciso che sarebbe stato Yeosang a parlarne a Chris, e non io; dopotutto io non avevo fatto nulla dal momento che era stato lui a baciare me.
Aspettai per alcuni minuti l'arrivo della macchina dei due ragazzi davanti casa mia e dopo quasi un'ora, quando ormai si era fatto completamente buio, arrivarono. Sentii il clacson dell'auto ed uscii fuori casa senza avvertire mia zia, tanto non credo le sarebbe importato più di tanto.
Uscii e andai subito nell'interno della macchina; devo ammettere che per un momento avevo sperato che ci sarebbe stato anche il ragazzo dai capelli blu ma non mi stupii quando mi trovai davanti a Jongho e Yunho, il ragazzo alto dai capelli rosa.
«Hey.»salutai mentre mi sedevo su uno dei posti inferiori e i due lo fecero a loro volta.
«Dov'è Chris?»mi domandò Yunho guardandomi dallo specchietto retrovisore e io cercai in tutti i modi di rimanere impassibile.
«Ehm, non stava molto bene, è rimasta a casa.»dissi soltanto e lui annuí anche se dal suo sguardo capii che non era completamente convinto.
Guidò per un bel pezzo di autostrada e finalmente poi ci trovammo davanti alla loro università. Il mio cuore perse un battito quando realizzai che sicuramente ora sarei andata solo per litigare con Yeosang. Ero arrabbiata con lui, so che ha le idee confuse e non sta passando un buon momento, ma avevo il bisogno di parlargli, costi quel che costi.
Scesi dalla macchina ed in silenzio iniziai ad attraversare il parcheggio mentre gli altri due mi seguivano. Giunta davanti alla confraternita sentii dietro di me la figura di Jongho.
«Parlagli con tranquillità, ok? Non farlo agitare troppo, è già emotivo di suo. Fai in modo che prenda coraggio e ne parli con Chris il prima possibile.»mi sussurrò per non farsi sentire da Yunho e io annuii per poi premere il pulsante del campanello. Mi venne aperto il portone e tirai un sospiro entrando e andando diretta verso la camera del biondo.
Bussai alla porta, sperando che da una parte ci fosse anche Mingi. Ma quando Yeosang mi aprí notai con dispiacere che il mio ormai nuovo migliore amico non c'era. Già, ormai io e Mingi eravamo praticamente migliori amici: parlavamo tutti i giorni ed era l'unica persona oltre a Jongho a conoscere ciò che era successo con Yeosang, perciò avrebbe potuto aiutarmi.
Invece mi ritrovai costretta ad affrontare la situazione da sola.
«Ciao.»dissi. Lui non rispose e rimase a fissarmi per qualche secondo prima di farsi da parte e tornare a sedersi sul suo letto. Entrai dentro e chiusi la porta andandomi a mettere sulla sedia.
«Che ci fai qui?»mi domandò dopo qualche minuto di silenzio e io dovetti sforzarmi dal non alzare gli occhi al cielo. Doveva come minimo trattarmi con i guanti, se non fosse per me ora sua sorella saprebbe tutto.
«Secondo te? Voglio parlarne.»gli dissi con un tono sprezzante. Stavo già iniziando ad innervosirmi ed ero certa che anche lui se ne fosse accorto.
«Non c'è nulla di cui parlare. Ci siamo baciati, anzi, ti ho baciato. Credo che i miei genitori si aspettavano che saremmo finiti insieme o qualcosa del genere. Peccato che sono gay.»disse ironicamente e passandosi una mano tra i capelli. Capii subito che parlava cosí soltanto per coprire il suo dolore. Infatti qualche secondo dopo passò il dorso della mano sotto gli occhi, dove avevano iniziato a cadere delle lacrime.
«Mi dispiace, Frannie. Non avrei dovuto. Dirò tutto a Chris oggi stesso, te lo giuro. Perdonami, ti prego.»disse quasi urlando tra le lacrime e alzandosi in piedi. Non resistetti e mi lanciai direttamente tra le sue braccia, non potendo fare a meno di rassicurarlo.

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