•60•

151 16 47
                                    

San
15 febbraio 2021
Quel giorno non avevo fatto nulla di particolare. Era il lunedí dopo San Valentino e c'era ancora quell'atmosfera d'amore e di cuori spezzati in giro per l'università, perciò avevo semplicemente evitato di uscire dopo le lezioni. Dato che però mi stavo sinceramente annoiando, decisi di uscire un po' almeno per svagare il cervello un minimo. Perciò mi alzai dal letto e mi vestii con abiti puliti, dato che avevo quelli che tenevo in camera, per poi prendere il telefono ed uscire.
Chiusi la porta a chiave appena in tempo per sentire un urlo dietro di me.
«Non chiudere!»esclamò la voce del mio migliore amico. Mi voltai abbastanza per vedere Jongho che, infatti, stava correndo il corridoio verso la nostra stanza. Sapevo che aveva avuto un appuntamento quella sera, ma non avrei mai pensato di vederlo letteralmente scappare da quella ragazza.
«Che è successo?»gli domandai non appena fu vicino a me. Aveva uno sguardo stravolto, quasi come se avesse visto un fantasma. Non riuscii a capire quello che volesse farmi capire con lo sguardo ma subito dopo fece per aprire la porta.
«Nulla, lascia stare.»mi rispose soltanto per poi chiudersi dentro la nostra camera. Rimasi per qualche minuto a fissare la porta davanti a me ma poi feci spallucce e mi infilai le mani nelle tasche, andandomene. Se voleva stare da solo, tanto valeva aspettare e fargli sbollire qualsiasi cosa avesse avuto.
Non credevo che quella ragazza che stava frequentando potesse piacergli in realtà: non me ne parlava mai e le volte che ero io a chiedergliene lui semplicemente svagava e andava a raccontarmi altri fatti, perciò dubitavo fortemente che potesse provare qualcosa nei suoi confronti. Ma vederlo cosí, tutto ad un tratto, mi lasciò perplesso.
Camminai ancora e feci la strada per dirigermi alla caffetteria: sicuramente ci sarebbero stati ancora i resti degli addobbi del giorno prima, ma avrei potuto tranquillamente ignorarli per quei tre minuti in cui aspettavo il mio caffè.
Quando arrivai di fronte alla vetrina non potei fare a meno però di adocchiare subito una chioma bionda che conoscevo ormai abbastanza bene: era Christina. Che ci faceva lí? Da quel che sapevo lei e Yeosang non avevano fatto pace, perciò non ne aveva motivo. Poi mi scostai e vidi chi c'era di fronte a lei, seduto al tavolo mentre ridacchiava riguardo qualcosa di cui stavano parlando: Wooyoung.
Quel ragazzo mi stava rovinando la vita; non avevo mai dato peso alle parole di qualcuno, non mi interessava quello che pensavano i miei amici, figuriamoci uno come lui con cui avevo passato solo una serata. Ma il modo in cui aveva reagito...cone se lui non avesse mai voluto nulla a che fare con me. Come se si fosse pentito di tutto ciò che era successo tra noi. Quasi come se lo avessi costretto a fare ciò che avevamo fatto. Mi aveva letteralmente spezzato in due. Non riuscivo a smettere di pensare alle parole che mi aveva detto, alla sua voce, al pugno che gli avevo dato, alla sua pelle sotto la mia, a tutto. Non riuscivo a smettere di pensare a lui.
Perciò quando lo vidi ridere con Chris come se nulla fosse successo mi fece rimanere di stucco. Presi perciò il telefono e pensai a chi potevo scrivere: Jongho mi era sembrato troppo sconvolto qualche minuto prima, quindi era meglio lasciar perdere; di certo non potevo parlarne con Yeosang, sapevo bene quello che sarebbe potuto accadere; da quel che sapevo Hongjoong era da Seonghwa quel giorno, perciò decisi che avrei rotto le scatole a Yunho.

 Presi perciò il telefono e pensai a chi potevo scrivere: Jongho mi era sembrato troppo sconvolto qualche minuto prima, quindi era meglio lasciar perdere; di certo non potevo parlarne con Yeosang, sapevo bene quello che sarebbe potuto accadere; da...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
•TREASURE•ATEEZDove le storie prendono vita. Scoprilo ora