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Yeosang
2 giugno 2021
Entrammo nella sua macchina e in un attimo lui la mise in moto, iniziando a fare manovra per uscire dal parcheggio dell'università. Avevamo passato l'intero pomeriggio in camera mia e di Mingi, a parlare del più e del meno e, ogni tanto, a lasciarci dei semplici baci sulle labbra, senza mai approfondirli come quelle due prime volte. Gli avevo chiesto di andare con più calma non perchè non lo volessi ma in realtà perchè avevo un po' di paura. Lui aveva moltissima esperienza, persino i miei migliori amici lo avevano potuto verificare. Fare "qualcosa" con me gli avrebbe fatto probabilmente schifo. Io ero nuovo in quel campo, quasi non sapevo nemmeno cosa significasse attivo e passivo.
Scherzo ovviamente, lo sapevo eccome. E io sarei stato l'attivo nella coppia, sicuramente.
Ok, scherzo anche in questo caso, ero sicuro al 99,9% che sarei stato io ad essere il passivo con uno come lui: e forse era proprio questo che mi metteva paura. Lui era bravissimo, io non sapevo nemmeno come accadeva. E se avessi sbagliato qualcosa?
«Siamo arrivati.»disse dopo alcuni minuti. Avevamo passato l'intero tragitto in silenzio fino a ritrovarci davanti ad una pizzeria. Sorrisi semplicemente guardandolo, mentre trovava un posto vicino al locale per lasciare la macchina e non farci camminare troppo.
Ripensando alle cose di prima: da quel che sapevo anche Hongjoong aveva avuto la sua prima volta con lui, e non era finita molto bene. Hongjoong in quel campo era più sicuro di me, nonostante anche lui fosse alle prime armi, ma questo fatto mi metteva ancora più angoscia: se non era andata bene tra loro, cosa mi faceva pensare che sarebbe stato diverso tra noi?
«Non vieni?»mi chiese poi, e quando scrollai la testa lo trovai fuori la macchina con il mio sportello aperto e le sopracciglia corrucciate in simbolo di confusione.
«Si, arrivo.»risposi soltanto, scendendo allora dal mezzo e mettendomi al suo fianco. Chiuse allora la macchina e fece qualcosa che non mi sarei mai aspettato.
Mi prese la mano.
«Che fai?»gli chiesi a bassa voce e vicino all'orecchio, in modo tale da poter farmi sentire.
«Ti da fastidio?»mi chiese allora, lasciando la stretta e bloccandosi sul marciapiede. Non risposi inizialmente perchè in realtà non lo sapevo nemmeno io.
Notando il mio silenzio lui si mise davanti a me, fissandomi a lungo e poi portando una mano sulla mia guancia come era successo poco prima nella mia stanza.
«Ti vedo molto pensieroso, stasera.»mi fece notare ancora, con sguardo serio e gli occhi che mi scrutavano i miei, prima il destro e poi sinistro, quasi a volerci capire qualcosa del motivo del mio comportamento.
«Scusami.»dissi allora, allungando poi la mia mano nella sua e mostrandogli un sorriso tirato. Nonostante le mie capacità nel saper mentire lui se ne accorse di quanto quel sorriso fosse falso.
«Che hai?»mi chiese infatti l'attimo dopo, carezzandomi gentilmente il viso e rimanendo maggiormente sulla voglia vicino l'orecchio. Solitamente mi vergognavo da morire di quella macchia rossa ma per qualche assurdo motivo, con lui non sentivo quell'imbarazzo che avevo persino coi miei amici. Mi sentivo apprezzato e sapevo che non mi avrebbe mai giudicato; infatti fu per questo che mi sentii di rispondergli sinceramente alla domanda che mi aveva posto qualche attimo prima.
«Perchè tra te e Hongjoong non ha funzionato il sesso?»gli chiesi diretto. Lui sembrò non aspettarsi una domanda del genere e io cercai di nascondere la vergogna ma mi fu difficile dal momento che avvertii perfettamente il calore delle mie guance triplicarsi, nonostante cercai in tutti i modi di non darlo a vedere.
«Wow, è questo a cui stavi pensando?»mi domandò retoricamente e ridacchiando leggermente anche se sapevo che dietro quelle sue smorfie si stava nascondendo la vergogna. Avevo creato una delle situazioni piú imbarazzanti in cui ero mai capitato e la cosa più strana è che mi andava anche bene. Notando che non rispondevo sospirò semplicemente.
«Quando lo abbiamo fatto ho voluto fare l'attivo. A me è piaciuto da morire, a lui ha fatto schifo. Fine.»disse semplicemente spostando gli occhi da una parte all'altra senza mai incrociare i miei.
«Quindi non c'entra niente il fatto che fosse la sua prima volta?»questa domanda mi uscì quasi da sola e fu in quel momento che finalmente i nostri sguardi si incrociarono di nuovo: il mio era un colmo di ansia mentre il suo era pura confusione.
«No, assolutamente, ma cosa...aspetta.»iniziò a dire per poi bloccarsi quando sembrò di capire dove volevo andare a parare. Questa volta fui io ad abbassare la testa per non guardarlo in viso ma lui non me lo permise, tenendo il mio volto con una mano.
«Non vuol dire che se non hai esperienza andrà male, Yeosang. Quando succederà, succederà e basta. Non stare qui a farti problemi su queste cose perchè fidati, questa è l'ultima delle mie preoccupazioni, anzi, nemmeno lo è. Capito?»cercò di rassicurarmi e sinceramente ci riuscì anche. Annuii soltanto e l'attimo dopo sentii le sue labbra sulle mie in un leggero bacio che non fu nè semplice come gli ultimi nè troppo approfondito come i primi. Fu un semplice bacio.
«Entriamo?»mi chiese poi e anche questa volta restai in silenzio facendo soltanto su e giu con la testa, per poi seguirlo all'interno del locale.
Almeno mi ero "tolto" una preoccupazione.

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