6.

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Ad Allison scappò un urlo, io gli ripuntai la torcia in faccia.
"cosa c'è?!" gli dissi non capendo.
"cos'era quel rumore?!" disse lei impaurita.
"boh un demone?" dissi ironica.
Non sono una di quelle ragazze che si spaventa facilmente, quindi faccio un sospiro e inizio ad incamminarmi verso le stanze.
Allison mi stava incollata dietro.
Fu un attimo:qualcuno mi prese il cellulare mi blocco i polsi e mi trascino nella prima porta vicina.
Il bagno.
Ero ancora al buio.
Lo sconosciuto aveva il mio cellulare ed eravamo chiusi in bagno da soli.
Mi teneva i polsi stretti e mi teneva anche girata verso il muro.
Ormai mi ero abituata al buio, sapeva che se mi giravo avrei visto chi era, l'idiota aveva probabilmente dimenticato di coprirsi il volto.
Sentì urlare Allison da fuori il bagno.
"ALLISON!" urlai di scatto.
Lo sconosciuto mi strinse più forte i polsi e lì mi accorsi di una cosa.
Aveva pensato al telefono e alle mani ma aveva dimenticato una cosa.
Diedi un calcio all'indietro, dal dolore,mi tolse le mani dal polso e mi girai a comando tirandogli un pugno dritto in faccia.
Lui si piego in due a testa bassa.
Riconobbi quei biondi capelli e quello stile di merda.
Dylan.
Si stava lamentando dal dolore che gli avevo provocato.
"dov'è il mio telefono Wilson?" gli domani come se non fossimo chiusi in bagno, e non gli avessi tirato un calcio nelle palle e un pugno in faccia.
"mi hai fatto male e ti preoccupi di dove si trova il tuo telefono?" disse tra un lamento e l'altro.
"Wilson non è mica colpa mia se ti ho fatto male, è stato tutto meritato" dissi con freddezza.
Mi guardò storto e poi si tolse il cellulare dalla tasca dietro.
Lo presi.
"grazie" dissi sorridendogli acida.
Lui si butto a terra ed io cercai di aprire la porta.
Mi resi conto che l'aveva chiusa a chiave, ma la chiave non c'era nella serratura.
Lo sentiì ridere.
Sbuffai "certo che tu sei odioso anche da ferito."
"cerchi questa?" disse tirando fuori dalla tasca della giacca di pelle la chiave.
Mi spinsi in avanti per prenderla ma lui la ritrò nella giacca.
Sbuffai irritata sbattendo un piede a terra e lui ricominciò a ridere.
"dammela o ti faccio ancora male!" lo minacciai.
Lui arricciò il naso.
"te la darò, ma ad una condizione." disse ghignando.
"spara" dissi intrecciando le braccia al petto.
"ti darò la chiave,se tu confessi che non riesci a resistermi"disse lui mordendomi il labbro e squadrandomi.
Scoppiai a ridere e lui fece un espressione offesa.
"sono io quella che non riesce a resisterti o il contrario Wilson?sembra proprio che non riesci a stare lontano da me!"gli dissi io con altrettanta sfida.
"Non lo dici?niente chiave Black!resterai bloccata qui con me per un po'" disse alzandosi.
"Vedi che sei tu che vuoi stare con me!"dissi roteando gli occhi e girandomi verso la porta.
"La sfonderó" annunciai.
Lui si paró tra me e la porta.
Aveva i suoi occhi verdi puntati nei miei.
Eravamo a pochi centimetri di distanza,e i suoi occhi scesero a guardare le mie labbra.
Feci un respiro profondo e poi lentamente dissi "apri la porta Wilson".
Lui sbattè gli occhi più volte,come essersi risvegliato da uno stato di trans,si girò verso la porta e la aprì.
Fuori c'era ancora buio.
"ah non preoccuparti per mia sorella, anche lei sta subendo la sua punizione per averci cosparso di salsa e panna" disse acido.
"e chissà perché a me sei capitato proprio tu." dissi fredda.
Lui si voltò a guardarmi abbozzando un sorriso e io me ne andai.

Il giorno dopo, come tutte mattine andai a scuola, e arrivata lì raggiunsi i miei amici,però mi lanciai su Allison.
"cosa ti hanno fatto?" gli domandai.
"con Tyler nello sgabuzzino che mi lanciava frecciatine e mi faceva domande su di te." disse facendo una smorfia come se stesse rivivendo quel momento.
"tu?" aggiunse
"con tuo fratello in bagno. Ha preso in considerazione il tenermi fermi i polsi ma si è dimenticato le gambe, così gli ho tirato un calcio nelle sue povere parti sensibili e poi un bel pugno in faccia che non poteva mancare."dissi fiera.
"almeno non ti ha lanciato cose in faccia" disse lei.
"probabilmente gli avrei messo la testa nel water" dissi ovvia.
E lei scoppio a ridere.
Poi m'immaginai mettere la testa di Dylan nel water e risi anch'io.

buongiorno gente.
ok sono le 14 ma vabbé.
rispetto agli altri capitoli questo è più corto, ma mi farò perdonare giuro.
vi sta piacendo la storia?

cuore di ghiaccioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora