26.

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Il mattino dopo,andai a scuola morta.
Allison mi aveva tenuto al telefono fino alle 2 del mattino,e ora stavo dormendo in piedi.
Mentre camminavo da sola verso scuola,ed ero praticamente arrivata,sentii un auto arrivare correndo,e suonando.
Bestemmiai,perché io la mattina voglio essere lasciata in pace,e sopratutto quella mattina.
Era la macchina di Dylan,e il cretino aveva apposta suonato,per darmi fastidio.
Anche Allison scese dalla sua auto.
Era di ottimo umore,e sorrideva per la mia reazione verso la stupidaggine fatta dal fratello.
Scese anche lui dall'auto,e lo guardai stortissimo.
Solo lui poteva meritarsi il mio primo sguardo storto della giornata.
Anche lui sorrideva;si fermò a dare un bacio sulla fronte alla sorella,e quando passò davanti a me,mi fece l'occhiolino.
"tuo fratello ha palesemente un tic."dissi irritata ad Allison,mentre raggiungevamo Liam,che poverino era sotto shock per ciò che aveva appena visto.
Allison gli raccontò tutto ciò che era successo ieri.
"non ho ancora incontrato Aisha per casa,ma prima o poi dovrà succedere."disse poi sospirando.
Entrammo poi a scuola,con il suono fastidioso della campanella,che annunciava l'inizio delle lezioni.

Durante l'ora di mensa,Allison organizzò cosa fare quella sera.
Dato che era iniziata una tempesta fuori,propose di stare a casa sua e mangiare qualcosa,e mi obbligò ad accettare di dormire da lei.
Chiamó  anche Alaric per avvisarlo dei piani della serata.
Non so come sarebbe stato con Alaric.
Non avevo ancora detto ad Allison del bacio con suo fratello,e non avevo idea di cosa avrebbe fatto Alaric in merito.
Ero ancora arrabbiata con lui per la sua reazione;aveva giudicato una situazione che non gli riguardava,e di cui non sapeva nulla.
Un'altro problema sarebbe stato Dylan,perchè quella era anche casa sua.
"probabilmente uscirà con il suo gruppo"aveva detto Allison,e su questo non ci pioveva,ma cosa sarebbe successo se si fosse incontrato con Alaric?
E la sua ex poi,anche ex migliore amica di Allison;non la conoscevo,ma non la tolleravo comunque.
Non gli sarebbe convenuto incontrarmi,perché si sarebbe sicuro pentita di tutte le scelte fatte nella sua vita.
Mentre l'ora di mensa finiva e io mi dirigevo verso la mia classe,Allison mi raggiunse.
"puoi venire da me un po' prima,così ci prepariamo?"mi supplicó.
"vuoi proprio che incontri tuo fratello vero?"dissi seccata.
"ti pregooo"continuó lei.
"non farmi gli occhi dolci,non funzionano con chi non prova nulla."risposi roteando gli occhi,poi mi fermai e la guardai.
"stai facendo di tutto per non rimanere da sola a casa,Al,l'ho notato.Ieri in chiamata,oggi la serata,poi quest'invito,cosa c'è che non va?"chiesi guardandola negli occhi,quegli occhi verdi,simili a quelli del fratello,e del suo sguardo capì che avevo azzeccato.
"non voglio affrontare Aisha da sola."dichiarò infine Allison.
"penso di non avere la forza di farlo."aggiunse.
"va bene,allora facciamo così,torno a casa,mangio,mi preparo le robe da portare a casa tua,e vengo."l'assicurai allora io.
Lei sorrise e mi saltó addosso entusiasta.
"okey basta."dissi io sciogliendo l'abbraccio,imbarazzata.
Lei poi si allontanó verso la sua aula saltellando.
Io scossi la testa,e mi voltai,notando Dylan che mi fissava dal tavolo della mensa.
Gli feci il dito medio,e mi diressi alla mia aula.

Dopo l'ultima ora,il tempo non era per niente migliorato.
Continuava a venire giù pioggia a dirotto,con tuoni e lampi.
Mi aprii un ombrello e inizia ad incamminarmi velocemente verso casa,fin quando l'auto di Dylan non mi si accostó a fianco.
"serve un passaggio?"chiese divertito.
"posso benissimo farne a meno,grazie."risposi,continuando a camminare.
"dai,Vic!"sentii Allison in macchina,supplicarmi.
La guardai seccata,ma senza dire niente,aprii la portiera dell'auto e entrai.
Lei,seduta di fianco al fratello,si giró a guardarmi sorridendo,e io risposi roteando gli occhi.
Il fratello,era un pessimo guidatore;in 2secondi eravamo già arrivati sotto casa mia.
"ti aspetto più tardi."disse Allison voltandosi a guardarmi.
"tra un'oretta sono da te."le risposi dandole un'occhiata veloce,e cercando in tutti i modi di non guardare verso il fratello;mi sentivo osservata da quando ero entrata in macchina,e probabilmente mi guardava dallo specchietto.
"non venire a piedi se piove."disse preoccupata guardando fuori dal finestrino.
Sbuffai seccata "chiamo Alaric al massimo."mentii.
Non avrei mai chiamato Alaric,non prima di aver saputo cosa aveva intenzione di fare con l'informazione che aveva su me e Dylan;e a prescindere da cosa voleva fare,io non dimenticavo come mi aveva giudicata.
Scesi dalla macchina,senza nemmeno ringraziare per il passaggio,non richiesto comunque.
Entrai in casa,mangiai,mi feci una doccia veloce,e mi preparai le robe da portare da Allison:qualche outfit di prova per la serata,qualche paio di scarpe da abbinarci,e il pigiama per la notte.
Non mi preoccupai di portare trucchi o cose per i capelli,perché potevo anche farne a meno,e perché tanto ci avrebbe pensato Allison.
Sentii poi suonare al campanello,e dato che era l'ora in cui mia sorella tornava da scuola,andai ad aprire,e mi rincamminai verso la camera.
"sei pronta?"
quando sentii quella voce,mi bloccai,e mi girai scioccata,guardando Dylan, dalla testa ai piedi.
"tu."dissi stufa,fissanadolo.
Aveva il suo solito sorriso stampato in faccia.
"cosa ci fai qui?!"chiesi irritata dalla sua presenza.
"sono venuto a prenderti."rispose ovvio,poggiandosi con la spalla allo stipite della porta.
"e chi te l'hai chiesto?"chiesi acida.
Andai poi in camera a prendere la borsa che avevo preparato.
Quando tornai in soggiorno,mia sorella era appena arrivata,guardava Dylan imbarazzata,probabilmente ricordandosi ciò che aveva detto il giorno precedente,oppure Dylan aveva fatto il coglione come sempre.
Con la borsa tra le mani,mi avvicinai a lui che era alla porta,e mi fermai proprio davanti a lui.
"preferisci chiamare Alaric?"mi sfidó,si percepì dallo sguardo.
Roteai gli occhi,e gli diedi una spallata per superarlo oltre la porta,lui però,mi fermó,bloccandomi dalla borsa.
Fece per prenderla e portarla lui,ma io non la mollavo.
Ci guardammo negli occhi,come a sfidarci a chi avrebbe avuto la meglio.
Poi la molló lui,e indietreggiò di due passi,senza smettere di guardarmi.
"ciao bella."disse poi a mia sorella,sorridendogli con quel sorriso che faceva a tutte le sue puttanelle.
Mi girai a guardare mia sorella,che era diventata rossa,e roteai gli occhi irritata dalla tua fragilità.
Poi riguardai lui,che mi stava già guardando,ed era divertito dalla mia reazione irritata nei suoi confronti.
Poi s'incamminó verso l'auto,e lo seguii.
Mi aprii la portiera del passeggero,e lo guardai storta,perché odiavo gli uomini,e sopratutto quelli come lui,che pensavano di prendermi per il culo fingendosi "galanti."

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