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Andammo al bar davanti la piazza che quella sera dava una serata.
Tornammo a casa verso le 02:00,e Allison nel buio e con un po' di sbronza,ci mise un po' ad aprire la serratura.
Quando riuscimmo ad entrare,ci prese un colpo.
Dylan,stava tra il divano e la cucina,ad aspettarci a braccia conserte.
"ti sembra l'ora di tornare Allison?"disse severo.
Allison,dopo aver realizzato che quell'ombra scusa era il fratello,scoppió in una sonora risata,e si butto a peso morto sul divano.
Io mi diressi alla camera da letto di Allison con la mia borsa,e quando passai di fianco a Dylan gli dissi "ora vuoi fare casualmente il fratello?" un po' divertita.
Lui mi fulminó con lo sguardo.
Non ero ubriaca.
Avevo bevuto dei cocktail,ma non avevo superato il mio limite.
Non lo avrei mai permesso.
Mi distesi sul letto che Allison prima di uscire aveva preparo per me,e poco dopo Dylan arrivó in camera,portando sua sorella addormentata in braccio.
La distese sul letto,e poi si fermó a fissarmi con quei suoi terribili occhi verdi.
"che vuoi?"gli dissi brusca.
"fa strano vederti così..."disse lui incerto.
"così, come?"chiesi io alzando un sopracciglio.
Lui ci pensò un po' prima di rispondere "Bella..",disse poi.
"io sono sempre bella."risposi io volandomi dall'altro lato dandogli le spalle.
"vero"disse lui "ma oggi di più."aggiunse prima di lasciare la stanza Dylan.
Mi scappò un lieve sorriso,sorriso che nessuno vide.

Il mattino dopo mi svegliai a causa del sole che mi sbatteva in faccia.
Avevo un forte mal di testa,causato sicuro dall'alcool della sera precedente.
Guardai la sveglia,ed erano praticamente già le dici,quindi avevamo perso la scuola.
Sbuffai e mi alzai per andare in bagno.
Mentre mi incamminavo nel corridoio,sentí la voce di Dylan,provenire dalla sua camera semi-aperta.
Parlava al telefono.
Mi avvicinai alla porta per origliare.
"Norah,questa situazione te la sei creata da sola,io non c'entra nulla.."stava dicendo lui.
"ma io che colpa ne ho?!"disse alzando un po' la voce.
"senti,ti va bene se ci vediamo e ne parliamo meglio?"
"va bene allora ci vediamo al bar davanti la piazza."disse e chiuse la chiamata.
Cercai di allontanarmi più che potevo dalla sua porta,per non fargli capire che avevo ascoltato.
"buongiorno Victoria"disse lui alle mie spalle.
Io mi voltai,lo guardai facendo finta di niente e aprii la porta del bagno.
Mentre mi bagnavo la faccia con acqua fredda per svegliarmi,avevo in testa solo una cosa.
Svegliare Allison e andare in quel bar.
Ed è quello che feci.
Ci vestimmo in fretta,una pettinata veloce,e stavamo già correndo verso il bar.
Arrivate lì,loro stavano già seduti ad un tavolo.
Non ci avevano ancora visto.
Ordinammo al bancone due ciambelle e due cappuccini,e andammo a sederci apposta al tavolo vicino a loro.
Quando fummo talmente vicini da riconoscerci,il viso di Norah diventó pallido,e fece segno con gli occhi a Dylan di voltarsi.
Lui lo fece,e quando incroció il mio sguardo,vidi il panico nei suoi occhi.
Non sapeva più che fare,li avevamo scoperti.
"Oh,anche voi da queste parti!"esultai io ironica.
"Potevi dirmelo Dylan,sarei venuta direttamente con te."aggiunsi,concentrandomi su Dylan.
"Hai ascoltato la chiamata..?!"disse lui collegando gli eventi.
"Era proprio ciò che ci serviva per smascherarvi!"risposi io alzando la voce.
Poi mi rivolsi a Norah "complimenti per avermi delusa Norah.Complimenti."le dissi arrabbiata.
Stavano iniziando a salirmi tutti i nervi.
"non capisco perché ti da così fastidio,se è con me!"disse Dylan arrabbiato.
"A me da fastidio che vengo presa in giro Dylan.Lo sa benissimo la cara Norah,benissimo."risposi cercando di calmarmi.
"sono giorni,che questa è praticamente sparita dai suoi amici.Per cosa?per Dylan Wilson."dissi io,più tra me e me,che a loro.
"Davvero Norah?Davvero?Facevi tanto quella forte,quella 'uguale a me'..e guarda come ti riduci.Tu non sei uguale a me."gli dissi acida.
"Mi dispiace Vic,io-" cerco di dire Norah,ma la bloccai.
"No Norah.Hai fatto la tua scelta,e non si può tornare indietro.Sapevi benissimo che saresti potuta tornare indietro,ma hai preferito mentirmi,rovinate anni di amicizia."poi guardai lei e Dylan.
"spero che ne valga la pena."dissi prima di uscire dal bar.
Allison rimase per tutto il tempo a fissare Norah e il fratello.
Quando me ne andai mi seguì.
"potevamo almeno mangiare,ho fame."disse.
"a me è passata."risposi secca.
"davvero non perdonerai Norah?"mi chiese Allison.
"sembrava pentirsi.."aggiunse vedendo che non rispondevo.
"non la perdonerò mai.Io non perdono mai nessuno,e lei lo sapeva benissimo quando ha fatto la sua scelta.".gli risposi alla fine.
"dare una seconda possibilità a una persona,Allison,e come dargli un secondo proiettile per colpirti.E io non posso permettermi che qualcuno mi ferisca ancora."aggiunsi infine.
Lei non disse più nulla.

Andammo a pranzare a casa mia,dato che nella sua c'era Dylan.
Mangiammo spaghetti al pomodoro,e fettine di pollo con insalata,mentre inziammo una nuova serie tv Turca.
Adoro le serie tv Turche.
Mentre ripulivamo tutto,bussarono alla porta.
Ci guardammo,e poi Allison aprì la porta.
Era Dylan.
"Perché non mi rispondi al telefono?!"chiese brusco.
"mi stavo preoccupando..."aggiunse dopo.
"ultimamente sei troppo protettivo,Dyl"dissi io,mentre lavavo un piatto,imitando Daisy.
Allison soffocó una risata,e poi si rivolse al fratello.
"preoccupato per cosa?"le chiese.
"non ti trovi da stamattina al bar.."disse lui guardandosi i piedi.
"pensavo fossi arrabbiata con me e non volessi più vedermi."disse poi.
Io scoppiai a ridere,e Allison tiró uno schiaffo al fratello.
Rimasi un po' scioccata.
Allison era una donna un po' cazzuta,ma con suo fratello era un po' limitante.
"io sono arrabbiata con te Dylan!"urló poi.
"davvero Dylan?!una mia amica,di nuovo ?!"continuó urlando.
"non è come pensi Al.."cominció a dire lui.
"Ah no?e com'è Dylan?!Com'è?!"continuó ad urlare la sorella.
"Anche l'ultima volte non era come sembrava,eppure!A causa tua mi sono ritrovata senza amiche!!Devi sempre fare così!!"Allison era arrivata al limite.
"Menomale che almeno esiste Victoria che non starebbe mai con te."disse con una nota di sollievo nella voce.
Il fratello si passó la lingua sulle labbra e mi guardó.
"Non stiamo insieme io e Norah."disse poi.

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