Welcome in the family

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Il sabato tanto atteso arrivò tra scrosci di pioggia e occhiate scambiate nei corridoi.

Lena e Kara sembravano avere questo tacito accordo: vivevano di occhiate.

In pubblico nessuna delle due  mostrava nulla di particolare nei confronti dell'altra, ma nel loro privato, ciascuna delle due era emozionata per quello in cui si stavano imbarcando.

Quando la campanella suonò a segnalare la fine delle lezioni, la mattina di sabato, Lena non poté trattenere un sorriso.

In quei giorni aveva anche notato che, da quando era successo quello che era successo martedì con Kara, moltissimi studenti avevano smesso di infastidirla.

Non sentiva più sibilare il suo nome nei corridoi, non riceveva più sgambetti o palline di carta.

Nessuno le si avvicinava, per carità, ma quantomeno la ignoravano in maniera positiva.

A Lena non importava.

Se l'uscita di oggi fosse andata bene, cosa in cui sperava ardentemente, per la prima volta in vita sua avrebbe avuto degli amici.

Veri amici, sperava.

Kara l'aspettava all'uscita.

Con lei c'era una ragazza dai capelli rossi, che si presentò subito come Alex, la sorella di Kara.

Le disse addirittura che era un piacere conoscerla e che Kara le aveva parlato di lei.

Tanto, aggiunse.

Ok Lena, cerca di non arrossire. Non vuol dire nulla.

"Beh Kara è fantastica... ne avrei parlato anch'io tanto, se avessi qualcuno con cui parlarne."

Le due sorelle risero, e Kara le prese la mano, tirandola in un abbraccio.

"Dai andiamo, Winn e James ci aspettano in piazza e tutti gli altri sono già al bar."

Quel giorno, Lena fece conoscenza con Winn, un ragazzo smilzo dai capelli perennemente disordinati e gli occhi nocciola; James, scuro di pelle, di occhi e di voce; Mike, un ventenne alto, capelli neri e un paio di occhiali simili a quelli di Kara; Nia, una ragazzina della sua età, con lunghi capelli scuri e gli zigomi alti; Brainy, un ragazzotto un po' imbranato ma che Lena trovò molto intelligente; Sam, la fidanzata di Alex, una vera fabbrica di battute; Kelly, la sorella di James, molto carina; e infine Clark, il cugino di Kara, mano nella mano con Lois, la sua ragazza.

Sono proprio un bel gruppo... sarò la benvenuta? Beh tu cerca di sorridere, Lena, e cerca di essere a tuo agio.

Si pentì quasi subito di essersi vestita con il suo abituale nero; stonava un po' in quell'accozzaglia di colori che erano i vestiti dei suoi nuovi amici.

Ma se ne dimenticò immediatamente: era troppo impegnata a stare dietro ai discorsi di tutti, a ridere e soprattutto a mangiare, perché diavolo quelli lì mangiavano tutti come un reggimento di soldati, e avevano ordinato una quantità di cibo esagerata.

Seduti intorno ad un grosso tavolo, si passavano di mano in mano panini, torte, pizze, salatini, tramezzini, biscotti, bibite e via dicendo...

Kara l'aveva tirata a sederti vicino a lei, e insieme si divertivano ad ascoltare le battute e i discorsi degli altri.

Lena non si era mai sentita così bene, complice il fatto che la sua gamba e quella di Kara si toccavano e che la bionda si girava ogni tanto verso di lei a sorriderle incoraggiante.

Quando ebbero finito di mangiare, si alzarono e Lena non seppe bene come fosse successo, ma non dovette neanche pagare.

In strada, Kara le si accostò, interrompendo Mike che le stava parlando di un modello di motore a energia rinnovabile su cui stava lavorando.

"Scusami nerd, ma volevo informare Lena che stiamo andando al luna park. Ti va, vero?"

Lena non seppe cosa pensare.

Non era mai stata al luna park, e soffriva di vertigini, quindi non sapeva prorio cosa rispondere.

Optò per la verità.

"Mmmh... non ci sono mai stata, e soffro di vertigini. Non so se sia una buona idea... non importa, al massimo vi aspetto giù."

Non riuscì a vedere l'espressione sul viso di Kara perché Mike riprese a parlare, tutto contento di avere qualcuno che effettivamente capisse quello che diceva, distraendola.

Arrivati al luna park si diressero tutti verso l'attrazione più alta del posto, ovviamente.

Lena si sentì le gambe di gelatina soltanto a guardarla, quella giostra.

Si bloccò ai piedi di quest'ultima, mentre tutti gli altri salivano senza esitare.

"Lena, vieni?" sentì qualcuno gridare, forse Winn.

Se vomiti di fronte a tutti al primo giro, nessuno vorrà vederti mai più.

"Ehm... magari la prossima volta..."

Erano tutti seduti sui seggiolini dell'attrazione, pronti a partire.

Tutti tranne Kara.

Era rimasta indietro ad aspettarla.

Lena ne sentì la mano sulla sua spalla.

"Non lo vuoi fare? C'è ancora tempo, parte tra due minuti."

Lena la guardò e notò che aveva gli occhi speranzosi.

Si sentì morire a tradire quella fiducia, ma preferiva conservare la sua dignità, anche se in effetti era triste ad essere l'unica a rimanere a terra.

"Ehm... preferirei di no. Ho davvero tanta paura delle altezze... mi dispiace. Divertiti."

Nonostante le sue parole, il luccichio negli occhi di Kara era ancora lì.

La bionda le sorrise.

"Va bene, non preoccuparti. Resterò qui con te a farti compagnia."

"Cosa? No, non ce n'è bisogno... se vuoi andare vai... davvero..."

"Nono, resto qui con te. Vieni andiamo a sederci su quella panchina a guardarli strillare mentre vengono centrifugati."

Kara rise, e Lena con lei.

Dio, si sentiva bene.

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora