Teach me

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Quando i primi raggi del sole iniziarono a giocherellare sulle loro teste, le due erano ancora profondamente addormentate.

Abbracciate l'una all'altra, dormivano quietamente, gustando il dolce sapore dei sogni.

Fu Kara a svegliarsi per prima, poco prima delle 8, e Lena la imitò poco dopo.

Condivisero qualche bacio mattiniero e rimasero lì a lungo, avvolte dalla freschezza del mattino e dal loro tepore.

Lentamente, si alzarono, buttandosi qualcosa addosso, e si diressero in hall per fare colazione.

La sala dedita ai pasti dell'hotel era enorme e meravigliosa, cinta dalle ampie vetrate che permettevano una vista spettacolare sul giardino tropicale circostante, sulle candide spiagge e sulle lontane scogliere nere come il petrolio.

Nell'aria si mescolavano innumerevoli odori, dalla frutta fresca ai croissant appena sfornati, dall'odore dei pancake al profumo di uova strapazzate, dall'effluvio sfrigolante del bacon saltato alla tranquilla compostezza delle torte alla crema.

Un trionfo di bevande era schierato sul tavolo dal lato opposto della sala.

Lena mangiò poco, nel lieve nervosismo di ciò che l'aspettava, mentre Kara era di ottimo umore, e si concesse un lauto pasto a base di uova, bacon, formaggi, miele, frutta e qualche biscotto.

Il sorriso di Kara faceva concorrenza allo spettacolo del Sole del mattino alto sopra il cielo dei Caraibi, illuminati dal chiarore di una giornata appena iniziata.

Tornando in camera, Lena si fece taciturna.

Stava iniziando a sentire un senso di panico all'idea che sarebbe effettivamente dovuta entrare in acqua.

Ma Kara non era d'accordo.

Premurosa e gentile come suo solito, appena arrivate in stanza le prese le mani e la trascinò in un lento e dolce ballo.

Le sue mani si posarono sui fianchi di Lena, che appoggiò l'orecchio al suo petto e si lasciò trasportare.

Le dita di Kara la sfioravano in tutti i punti giusti, sui fianchi e sul petto, sul viso a scostarle una ciocca di capelli e a tracciare il contorno delle sue labbra.

Era travolgente e Lena presto dimenticò l'acqua che sciabordava sotto di loro.

Kara la fece volteggiare tra le sue braccia, facendola quasi cadere a volte ma sempre afferrandola all'ultimo.

Infine la depositò sul letto, chinandosi su di lei e baciandola appassionatamente, carezzandole i capelli.

"Ti ho mai detto che vivrei del tuo odore?"

Lena arrossì.

"No..."

"Vivrei del tuo odore. Così buono, fresco e genuino. Così tuo... è irresistibile, per me. Lo amo, ti amo."

Tornò a baciarla con più foga di prima.

"Amore, se fai così ho cone l'impressione che non ci muoveremo da questa camera."

Kara continuò a baciarle il collo come se niente fosse.

"E sarebbe un peccato?"

"Pensavo volessi insegnarmi a nuotare."

Kara smise d'improvviso e si rizzò sulle braccia, per guardarla dritta negli occhi.

"Sono pronta amore, possiami andare, possiamo provare se vuoi."

"Sei sicura?"

"Sono sicura al 100%, se tu sei con me."

"Sempre."

Kara si tirò su con grande sollecitudine, tirandosi dietro anche la più piccola.

Si misero a saltellare su e giù, cercando di mantenere un certo contegno ma al tempo stesso soverchiate dall'eccitazione.

Si spogliarono e s'infilarono il bikini, e nel farlo rischiarono seriamente di non uscire più da quella stanza.

Kara pensava che Lena in quel bikini rosso fuoco fosse incantevole, e Lena riteneva che il costume sportivo azzurro e verde che metteva in mostra gli addominali di Kara fosse fin troppo rivelatore.

Ebbe un moto di gelosia pensando che tutti i presenti avrebbero potuto usufruire di quella vista, giù in piscina.

Kara si accorse dello sguardo di Lena e le chiese se ci fosse qualcosa che non andava.

"Nulla, è solo che tu sei troppo perfetta, e avrai tutti gli occhi addosso, e la cosa non mi va."

Kara le sorrise con tenerezza.

"Se anche fosse così, io ho occhi solo per te, piccola mia. Solo per te. Nessun'altro ha la mia attenzione."

"Oh andiamo perché no? Sai quanti ragazzi e ragazze sognano di andare a letto con te? Sei una diva, e la cosa peggiore è che ci proveranno tutti, perché nessuno penserà che quel catorcio che sono io potrebbe mai essere la tua fidanzata."

Kara la guardò sorridendo, poi, quando capì che l'altra faceva sul serio, le si avvicinò e le prese ancora una volta le mani.

"È vero, sarò guardata. È vero molti ci provano con me. È vero, tantissimi vorrebbero venire a letto con me. Ma sai una cosa? Tu sei l'unica che ha una vera importanza per me. Tu sei l'unica che conta. Tu sei l'unico sguardo che ricambio. Tu sei l'unica con cui passerei sotto le coperte. L'unica che desidero, e l'unica che ho. Non ho bisogno di nient'altro, solo di te. Non mi interessano gli altri. Lasciali fare. Quando non riceveranno risposta, se ne andranno con la cosa tra le gambe, e allora io potrò dedicarmi con tutta me stessa alla mia meravigliosa, splendida e  stupenda fidanzata."

Lena rise, abbastanza convinta del discorso di Kara, e grata che la bionda pensasse veramente quelle cose.

Si alzò in punta di piedi e le posò un veloce bacio sulle labbra.

"Sai una cosa? Mi sta bene così."

"Per favore non essere mai gelosa di me. Non ne hai motivo. Te lo prometto."

E ricambiò il bacio.

Finita la sessione di rassicurazioni pre-natatorie, finalmente Lena si convinse a lasciare la camera, avvolta in un candido accappatoio di spugna.

Arrivarono a bordo vasca passeggiando accanto ai grandi alberi verdi, e godendo di una vista spettacolare.

Il bordo della piscina che dava sulla scogliera a picco sull'oceano era costruito in vetro trasperente, come anche lo scivolo che partiva da una per finire nell'altro.

Kara rimase dietro Lena tutto il tempo che le servì per togliersi l'accappatoio, sistemarsi, prendere coraggio e iniziare ad entrare.

C'era qualche altra persona, ma erano molto tranquille.

Entrarono dove il fondo inclinato in discesa garantiva un'immersione graduale, immergendosi a poco a poco.

Lena si aspettava da un momento all'altro di vedere qualcuno agitarsi nell'acqua affogando, oppure di avere un attacco di panico, ma non accadde nulla di tutto ciò.

Piano piano s'immerse, prima con l'acqua alle caviglie, poi alle ginocchia, poi fino al bacino, e poi lentamente sullo stomaco e sul petto fino ad arrivare al mento.

Lì si fermò, e lasciò che Kara le prendesse la mano, per infine staccarsi dal bordo e lasciarsi andare completamente.

Un moto di angoscia s'insinuò in lei nel momento in cui lasciò andare il bordo, ma si smorzò subito quando sentì che Kara la teneva a galla.

La bionda la stringeva protettivamente a sé, proteggendola da qualunque possibile minaccia.

"Allora..." ruppe il silenzio Lena dopo un po'.

"...come s'impara a nuotare?"

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora