"Lena ti piace?"
Silenzio.
"Amore?"
Kara iniziò a preoccuparsi.
Lena era muta, immobile e con lo sguardo fisso sull'orizzonte.
Provò a metterle una mano sulla spalla ma l'altra non ebbe alcuna reazione.
"Lena ci sei? Mi sto preoccupando, per favore rispondimi.."
All'improvviso si sbloccò.
"Sto bene."
Non aggiunse altro, e si ritirò in bagno, chiudendo a chiave la porta dietro di sé.
Kara rimase di stucco.
S'interrogò su cosa avrebbe potuto causare un tale comportamento, e si preoccupò istantaneamente che fosse colpa sua.
Qualche minuto dopo, vedendo che Lena non usciva dalla stanza da bagno, si avvicinò alla porta, ascoltando attentamente.
Dei deboli singhiozzi soffocati raggiunsero il suo orecchio attraverso il buco della serratura.
La sua preoccupazione aumentò.
Bussò con calma.
"Lena, per favore, puoi aprirmi?"
Nessuna risposta.
"Amore so che stai piangendo. Ti sento. Per favore fammi entrare. Per favore."
Dopo qualche istante si sentirono dei passi felpati sulla ceramica del pavimento, e la porta si aprì.
A Kara fece male il cuore alla vista di ciò che si presentò davanti: Lena, la sua Lena, con il volto rigato di lacrime e gli occhi rossi e lucidi.
La postura piegata e le braccia cadenti lungo il corpo denunciavano la tristezza che la mora cercava di nascondere, senza successo.
Senza un attimo di esitazione, Kara accolse Lena tra le sue braccia.
Non fece domande, non era il momento.
Semplicemente l'abbracciò.
A lungo, teneramente.
Si sdraiarono sul letto e Lena, ancora scossa dai singhiozzi, posò la sua testa sul petto di Kara, il cui battito la rasserenava.
La bionda, dal canto suo, le passava le dita tra i capelli e le posava ogni tanto dei baci sulla fronte, sui capelli, sulla tempia.
Piano piano, con pazienza, i singhiozzi si dissolsero.
Kara si districò con dolcezza dall'abbraccio di Lena, per alzarsi e farsi portare una camomilla in camera.
Il servizio rapidissimo fece arrivare la bevanda nel giro di due minuti.
Lena si adagiò nel letto, con la schiena appoggiata ad un cuscino e sorseggiò con calma la bevanda calda.
Solo quando finalmente ebbe finito, trovò la forza di parlare.
"Scusami."
Kara rimase per un attimo interdetta prima di rispondere.
"Di cosa dovrei scusarti? Non hai fatto nulla di male, evidentemente sono io che ho sbagliato qualcosa, e me ne dispiaccio, tesoro. Ma devi permettermi di aiutarti, dimmi cosa c'è che non va, come posso rimediare."
Lena prese un respiro tremante.
"Tu non hai sbagliato nulla. Sono io che sono... sbagliata..."
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'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.
FanfictionCiao a tutti, ho pensato di creare una nuova storia sulle nostre amate Kara&Lena ma viste da un punto di vista un po' diverso... a scuola! Kara non ha i superpoteri ed è umana, ha 18 anni ed è super(eheh)popolare! Gioca nella squadra di basket della...