You are my gift

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Il viaggio in macchina durò quasi mezz'ora, compresa una breve pausa in un panificio da cui Kara tornò con due pezzi di pizza e due CocaCola.

Mentre la bionda guidava, Lena si domandava dove stessero andando.

Più di una volta provò a chiederlo, ma non ricevette risposta.

Sfilarono tra le strade del centro, per poi arrivare in periferia e addentrarsi su una stretta stradina che portava in alto, sulla montagna.

Lena reggeva sulle ginocchia l'involto con la pizza e le bibite, e guardava scorrere il paesaggio fuori dal finestrino.

Quando finalmente si fermarono erano quasi le 23.

Erano in mezzo agli alberi, e Lena per un attimo ebbe timore che Kara fosse completamente impazzita e stesse cercando di rapirla.

Ma poi la ragazza venne ad aprirle la portiera offrendole il solito sorriso dolce, e Lena non poté fare a meno di riconoscere che era stato un pensiero veramente stupido.

Kara recuperò una coperta dal bagagliaio della macchina, poi prese per mano - ancora - Lena e la condusse qualche passo più in là, dove gli alberi finivano e c'era un piccolo spazio di terra con una vista mozzafiato sulle luci di National City.

La grande metropoli scintillava sotto le stelle prenatalizie, spazzata dalla brezza invernale del mare.

"Oh Kara... per quanto sia veramente bellissimo qui... ho un po' freddo... ho lasciato la tua giacca in macchina..."

"Non ti preoccupare, l'ho presa io, eccotela. E ho anche un paio di felpe in più, se ne avessimo bisogno."

Lena non vedeva bene il viso di Kara, qualche metro più in là che sistemava la coperta al suolo, ma era sicura che stesse sorridendo.

Riusciva a sentirlo nel suo tono.

Per la prima volta, la sfiorò l'idea concreta di non essere l'unica a provare qualcosa per l'altra.

Lasciando da parte i sogni ad occhi aperti, si avvicinò a Kara, che le faceva segno si sedersi sulla coperta accanto a lei.

Lo fece.

Forse non era l'appuntamento più comodo e galante che potesse immaginare, ma Lena si sentì completa.

Mangiarono e bevvero in silenzio, ammirando la città e, di sottecchi, anche la compagna.

Poi Kara si sdraiò, imitata immediatamente da Lena.

Quest'ultima non sapeva bene quanto vicina stare a Kara, non voleva invadere il suo spazio, ma la bionda non se ne fece un problema e l'attirò subito a sé.

Lena si sentì scaldare improvvisamente, come se avesse bevuto del whiskey caldo.

Stette lì, con la testa appoggiata sulla spalla di Kara, ed inspirare il suo profumo e a godersi il suo calore, finché questa si mosse.

Si alzò a sedere e frugò qualche istante nella sua borsa mentre Lena sentiva già la sua mancanza.

Quando ne riemerse, aveva in mano un piccolo pacchetto regalo.

La carta era arancione.

Lo porse a Lena, che lo prese con mani tremanti.

Cosa? Un... un regalo?

Persino la sua voce interiore balbettava.

Ma non è possibile che lo sappia... io non gliel'ho detto... No, sarà un regalo di Natale, cavolo perchè io non le ho preso nulla?!?! Che figura ci faccio adesso?

Lena non sapeva cosa dire, ma, come sempre del resto, fu Kara a rompere il silenzio.

"Questo è per te Lena. Perchè, anche se non me l'hai detto, e la cosa mi scoccia parecchio, so che oggi è il tuo compleanno. Lo sapevo da subito, dall'inizio dell'anno, quando, per punizione per aver tirato un calcio ad una macchinetta, un prof mi ha mandata in segreteria a riordinare in ordine alfabetico i fascicoli dei nuovi arrivati alla scuola. C'eri anche tu. Non so perchè, mi è rimasta impressa la data del tuo compleanno. E ho voluto farti un pensiero. Non è nulla di che, ma spero che ti piaccia."

Lena aveva le lacrime agli occhi.

Non sapeva cosa dire.

Sapeva solo che amava Kara Danvers con tutto quanto avesse in corpo.

".. wow... io... grazie..."

"Perché non me l'hai detto?"

Un attimo di silenzio, prima che Lena dicesse, con propria grande sorpresa, la verità.

Con Kara era facile essere sinceri.

"Perché il fatto di passare la giornata con te lo rendeva già il più bel compleanno della mia vita. Non avrei avuto bisogno di altro."

Gli occhi di Kara le sorrisero.

"Quando è il tuo compleanno, invece?"

"Dovrai farti mandare in punizione in segreteria per scoprirlo."

Risero.

Si alzarono a sedere e Lena, con le mani sempre tremanti, scartò il pacchetto.

Era una semplice foto.

La ritraeva, dal busto in su, vestita del suo solito nero.

Lena riconobbe il momento in cui era stata scattata: erano al luna park, l'ultima volta che erano andati con tutti gli amici, e Kara, come al solito, era rimasta a terra con lei mentre gli altri salivano su nel cielo, sull'attrazione più alta.

Lena si ammirò per qualche secondo, notando l'abilità con cui la foto era stata rubata: Kara l'aveva beccata mentre sorrideva.

Un evento raro.

Girò la foto, e dietro vi trovò queste parole:

"Lena, non sono mai stata brava a scrivere, ma proverò a dire qualcosa. Intanto, buon compleanno. Spero che questa foto ti piaccia, ho deciso di stamparla perchè ho come l'impressione che in camera tua non ci sia neanche una tua foto, e questo non va bene. Dovresti sorridere più spesso, sei così bella quando lo fai. Non che quando non sorridi tu non sia bella, però... vabbè insomma, te l'avevo detto che non sono brava con le parole. Grazie di essere entrata nella mia vita. Non uscirne più.
Con affetto,
Kara."

Lena si girò verso l'amica per ringraziarla, aveva il magone in gola e le lacrime le scorrevano sulle guance.

Ma non riuscì ad aprire bocca per quello che vide.

Il viso di Kara era vicinissimo, riusciva a vedere in profondità in quei laghi celesti che erano i suoi occhi.

Sentiva il suo respiro sul proprio volto.

Si avvicinava sempre di più.

Le posò una mano sulla guancia e, nonostante il freddo dicembrino, era bollente.

Kara le diede tutto il tempo necessario per dire di no, per fermarla, per ritrarsi, ma Lena non l'avrebbe fatto per niente al mondo.

Restò ferma, come incantata, e lasciò che le loro labbra si toccassero, in un casto e dolce bacio invernale.

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora