Hold on

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Lena non uscì di casa per una settimana.

Passava la sue giornate sdraiata sul letto o sul divano, avvolta in un coperta o, preferibilmente, in Kara.

Quest'ultima stava saltando la scuola per poter stare con lei e tenerle compagnia mentre cercava di riprendersi.

Le preoccupazioni a casa Danvers non mancavano: erano ormai senza soldi.

C'era ben poco su cui mentire, presto avrebbero dovuto iniziare a guadagnare in qualche modo.

Kara cercava di non parlarne con Lena, di farla stare tranquilla e di farla sentire al sicuro, ma era evidente ogni giorno di più.

Quando le due tornarono a scuola, Lena notò che Kara comprava una quantità spropositata di cibo alla mensa in modo da poterne conservare un po' per la sera, poiché lì costava molto meno, essendo riservato agli studenti.

Lena avrebbe tanto voluto aiutarla in qualche modo, andare a casa Luthor e prendere qualche soldo come era solita fare prima, ma il solo pensiero di avvicinarsi a quella casa la faceva sentire male.

Provò a parlarne con Kara, ma la bionda la rassicurò.

"Non pensarci neanche, non tornerai in quel posto, non per questo motivo. Me la caverò, troverò qualche lavoretto da fare, Sam può aiutarci... tu non devi fare nulla... solo starmi accanto. Sei tutto ciò di cui ho bisogno."

Lena era grata di aver trovato Kara.

Era passato il timore iniziale che lei potesse stufarsi ed andarsene: Lena stava finalmente iniziando a capire il proprio valore.

Con l'avvicinarsi della fine dell'anno scolastico, fu chiaro che lei avrebbe avuto il massimo dei voti in tutte le materie.

Anche Kara non era messa male, lei però aveva la maturità da sostenere.

La più grande studiò tantissimo: era importante che uscisse con un voto che le permettesse di avere una borsa di studio, per non dover pagare l'università.

Le sere prima del suo orale, Kara si consumava sugli appunti e le lezioni di un anno intero.

Per quel periodo i ruoli s'invertirono: Kara era nervosa, preoccupata, stressata e ogni tanto schiva, mentre Lena si occupava di lei, cercava di farla sorridere e di distrarla ogni tanto.

Era bello poter restituire il favore alla sua ragazza, e Lena era sicura che la bionda sarebbe uscita col massimo dei voti.

Nonostante l'irritabilità era ancora la persona più dolce e gentile che avesse mai conosciuto.

Sul finire di giugno, Kara completò il suo esame, e si maturò con 100 e lode.

Quella sera i festeggiamenti con i loro amici furono memorabili: Winn li ospitò tutti a casa sua per una super festa.

Lena dubitava di aver mai riso così tanto come quella sera in vita sua.

E quando lei e Kara tornarono a casa, quasi alle 3 di mattina, non fu una notte tranquilla.

Si agitarono nel letto fino allo spuntar del sole, quando entrambe caddero esauste sotto le coperte, l'una nelle braccia dell'altra.

Dire che Lena fosse innamorata era un eufemismo, non era neanche lontanamente abbastanza.

Lena amava Kara.

Con tutta se stessa.

Amava la sua gentilezza, il suo cuore, ogni sua qualità ma anche ogni suo difetto.

Litigavano, questo è ovvio, ma sempre per cose stupide, che le vedevano riappacificarsi nel giro di poche ore.

Anche perché Kara non si sarebbe mai sognata di cacciare Lena da casa sua.

Litigavano e facevano la pace.

Si aiutavano a vicenda e si supportavano.

Quando Lena aveva un attacco di panico, evento sempre più raro, Kara era lì per calmarle il respiro e aiutarla a combattere.

Quando Kara cadeva in uno dei suoi momenti di depressione in ricordo di sua madre, o temeva di rimanere senza nulla di cui vivere, Lena era lì per ricordarle che non era mai sola: "Io ci sono e ci sarò sempre" non c'era bisogno che lo dicessa, bastava che l'abbracciasse e Kara già sapeva.

Quando facevano l'amore, Lena si sentiva viva, libera di ogni pregiudizio, proprio e altrui.

Kara la venerava, amava ogni sua imperfezione e la baciava ogni volta finché non le fosse mancato il fiato, e questo per Lena restava sempre l'atto d'amore più bello.

Quando percepiva Kara entrarle dentro, si sentiva connessa così intimamente con lei che spesso e volentieri piangeva, e Kara tutte le volte si fermava per asciugarle le lacrime e assicurarsi che stesse bene.

Non c'erano parole per esprimere cosa fossero.

Erano semplicemente loro.

Loro due.

Insieme.

"El mayara" si dicevano sempre.

Era Kryptoniano, Kara l'aveva trovato scritto in alcuni fumetti della DC.

E aveva voluto condividerlo con lei.

Una parola solo loro, che le collegava eternamente.

Lena era ancora giovane e relativamente inesperta in questo campo, ma con Kara si sentiva come se stessero insieme da cento anni, e per questo era sicura che avrebbe voluto stare con lei tutta la vita.

I giorni felici però, purtroppo, terminarono verso metà luglio.

Kara fu costretta a vendere la casa ad una vecchia coppia che le offrì una buona somma di denaro.

Si trasferirono in un piccolo appartamento con pochi vani un po' più in periferia, in effetti non lontano dalla casa dei Luthor.

Il trasloco non apportò nulla di negativo nei loro cuori, se non farle sentire ancora più unite anche in quei momenti difficili, ma purtroppo l'affitto non la pensava allo stesso modo.

Kara trovò un lavoro part-time come barista, lavorava tutte le sere dalle 20 alle 2 di notte.

Portava a casa un po' di soldi, ma neanche troppi in effetti.

Bisognava trovare una soluzione migliore.

Per il momento, per distrarsi, Lena organizzò una piccola gita nel posto in cui si erano baciate per la prima volta, una sera in cui Kara non lavorava.

Come quel famigerato 22 dicembre, stesero una coperta sull'erba, mangiarono un pezzo di pizza e si sdraiarono a guardare le stelle e la città sotto di loro.

Lena stava per addormentarsi tra le braccia di Kara quando quest'ultima la riscosse, e la trascinò in macchina.

Scesero di nuovo in città.

Trovarono una strada chiusa per lavori, e il modo più veloce per arrivare al loro nuovo appartamento era passando davanti alla casa dei Luthor.

Kara adocchiò Lena, che sembrava nervosa, ma le fece comunque segno di proseguire.

Avvicinandosi alla strada in questione, udirono delle sirene di polizia.

Imboccarono la via, e trovarono un grosso ingorgo proprio di fronte a casa Luthor.

Diverse volanti, un paio di ambulanze e un'enorme folla di persone si era raccolta davanti alla villetta.

Kara accostò, incurante del poliziotto che tentava di farle cenno di andarsene, e spiegò che Lena Luthor, che abitava in quella casa, era in macchina con lei.

L'ufficiale rimase per un attimo in silenzio, poi fece segno alla due ragazza di seguirlo.

Kara teneva stretta la mano di Lena, mentre si facevano strada tra la folla.

Intorno al giardino, un nastro di carta.

Su di esso c'erano delle parole stampate a caratteri cubitali.

"VIETATO L'ACCESSO. SCENA DEL CRIMINE."

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora