Am I special?

530 35 14
                                    

Stava calando la sera quando Lena venne riscossa dai suoi pensieri da un lieve bussare alla porta della stanza.

Si stropicciò la faccia stancamente e si alzò dal letto per andare a vedere chi fosse, anche se era molto probabile che si trattasse di Kara.

Non chiese "chi è?", semplicemente aprì la porta e si ritrovò davanti una Kara con gli occhi spaventosamente azzurri.

"Ciao... posso entrare?"

Lena non ebbe cuore di dirgli di no, e tutto sommato non lo voleva neanche.

Si scostò per lasciarla passare, e le chiuse la porta dietro le spalle.

Kara teneva la testa china in avanti, e le mani intrecciate dietro la schiena.

In quel momento Lena si sentì un po' stupida; la sua ragazza si comportava come se fosse in penitenza solo per la sua reazione eccessiva ad uno scherzo innocente.

Sentì di dover dire qualcosa per scusarsi ma Kara la precedette.

"Io... ti devo delle scuse. Ho esagerato, prima. Non ti avrei mai buttata in acqua, spero tu lo sapessi, ma mi sono comunque spinta troppo oltre. Ti devo chiedere scusa per questo "

Lena non sapeva cosa dire, era disarmata di fronte a tanta sincerità.

Probabilmente Kara interpretò quel suo silenzio come disapprovazione.

"Mi sento così male. L'acqua ti ha sempre spaventata tanto e ti ha portato via la mamma... io... sono stata stupida. E davvero non so esprimere quanto male io mi senta adesso per averti provocato un tale, bruciante... dolore. Spero che tu possa perdonarmi."

Sul suono dell'ultima parola Kara alzò la testa e Lena poté scorgere i suoi occhi cristallini.

Si sbloccò.

Si mosse in avanti e quasi si gettò tra le braccia di Kara.

Sentì la bionda sbilanciarsi all'indietro, colta alla sprovvista: non si era aspettata una reazione del genere, ma riuscì a restare in piedi e a reggere con sé anche Lena.

Quest'ultima sentì le braccia muscolose di Kara cingerla forte in un abbraccio stretto.

Una lacrima le sfuggì alle palpebre.

Cercò di stringerla forte di rimando, per farle capire che era tutto ok, perché in quel momento non riusciva a parlare.

Continuava a rivedere sua madre che annegava in quel lago, e rivisse quegli attimi di terrore.

Non riusciva a toglierseli da davanti agli occhi.

Solo il sorriso timido di Kara riuscì a cancellare quell'orrore.

Le restituì il sorriso e finalmente trovò la forza di parlare.

"Sto bene. Ho reagito in maniera esagerata, ma sto bene. Non hai fatto nulla di male. Sono contenta che tu sia qui, iniziavo a sentire la tua mancanza."

Kara rise, e con delicatezza le accarezzò i fianchi.

"Spero davvero che tu abbia capito quanto io sia dispiaciuta. Ti giuro che non accadrà mai più."

Le baciò la fronte, sostando qualche secondo con le labbra poggiate su quella pelle candida e calda.

La mora non rispose, ma si rifugiò nel suo collo.

"Ti perdono." le sussurrò all'orecchio, e Kara non riuscì a trattenere un sorriso.

"Vuoi cenare sulla spiaggia?"

A Lena l'idea piacque ed annuì.

Kara si mise una camicia bianca larga e un paio di jeans semplici, mentre Lena s'infilò un vestito corto e scollato, a fiori.

Appena la vide, Kara si sentì mancare il fiato.

"Sei... sei bellissima..."

Lena arrossì violentemente.

"Io... grazie. Anche tu."

"No, non credo che tu abbia capito. Cioè TU, sei bellissima. Tu e nessun'altro. Nessun essere umano potrà mai essere bello come te in questo preciso istante. Sei di una bellezza... travolgente. Ti giuro, il cuore mi si è fermato. E mi chiedo com'è possibile che tu... sia mia."

Lena sorrideva beata.

Kara la baciò, mentre l'accarezzava con tanta tenerezza che Lena pensò di sciogliersi sotto quel tocco.

Presto scesero in hall, chiedendo che gli venisse portata in spiaggia la cena.

Si distesero sulla sabbia, Lena rannicchiata contro il fianco di Kara, con il braccio della bionda avvolto intorno alle sue spalle ad accarezzarle la nuca.

Osservarono innamorate il sole che tramontava, consumando la cena, e si persero in discorsi.

Scese la notte, la luna portò le stelle, si alzò un venticello e la vita notturna si spostò verso il centro della città, lasciandole da sole.

Presto Kara si accorse che Lena aveva freddo.

Si sfilò il maglioncino che aveva indosso e lo avvolse intorno alle spalle di Lena, ignorando le sue proteste.

"Non ce n'è bisogno, davvero... avrei dovuto portarmi una felpa, non voglio che tu soffra il freddo per colpa mia."

"Non ho freddo, amore."

Ma mentiva.

Il vento insistente le scompigliava i capelli e le graffiava la pelle, facendola rabbrividire ogni tanto.

"Dai, andiamo dentro Kara, stai morendo di freddo."

Ma la bionda non si muoveva.

"Sai cosa ho sempre sognato di fare?"

Lena la guardò un po' spazientita, come se volesse sbraitare che non era il momento, ma poi si rese conto che Kara era seria.

"Cosa?"

"Ho sempre sognato di fare l'amore all'aperto, sotto le stelle. Ma con qualcuno di speciale."

Lena la guardò estasiata.

"È un bel sogno, e dev'essere una bella esperienza. Ma non so se sono così speciale da viverla con te."

Kara la guardò storto, prima di fiondarsi su di lei, e inchiodarla al suolo.

"Non sei speciale? Te lo do io il "non sono speciale". Sto per mangiarti viva." 

Lena rise di fronte a tanta indignazione e cacciò le mani nei ricci biondi di Kara.

La più grande si dedicò alla piccola con tale dedizione che quest'ultima si dimenticò di respirare per un bel pezzo, ed ora ansimava.

Gemeva il nome di Kara, liberando la testa all'indietro e roteando gli occhi, che si posavano sullo spettacolo incredibile del cielo puntellato di stelle.

Lo spettacolo più incredibile tuttavia si trovava tra le sua gambe, e la portò oltre i picchi del piacere per ben sei volte quella notte, prima che Lena si arrendesse di fronte a tante sensazioni.

Tremava, ma non di freddo stavolta.

"E.. e va bene... ho... ho capito... sono sss... sono speciale... per te... ho capito... grazie..."

Non aveva la forza di fare altro.

L'energia dell'amore di Kara l'aveva sfinita, come sempre del resto.

"Riposa amore mio, e non temere nulla finché ci sono io."

Mentre Kara si ricomponeva, Lena scivolò quasi nel sonno.

Non avrebbe mai voluto che Kara facesse una tale fatica, ma la bionda, pensando che Lena dormisse, l'aveva presa in braccio e portata in camera così.

Pensò di amarla come non mai quando fu adagiata sul materasso e avvolta dalle coperte, con un bacio in fronte.



'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora