Troubles in paradise

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Con la metà di settembre sarebbe dovuta iniziare la scuola, ma Lena non voleva più frequentare un istituto dove i ragazzi l'avrebbero ridicolazzata per il suo nome.

Decise con Kara che avrebbe studiato privatamente, per poi andare direttamente all'università.

La bionda invece iniziò i corsi all'università di Scienze della comunicazione, per diventare giornalista.

1000 dollari al mese non erano tanti, ci vivevano appena, ma d'altronde si trattava solo di poco tempo prima di avere accesso ad un patrimonio infinito.

Solo un anno prima Lena non avrebbe mai pensato che sarebbe stata felice, indipendente e con una persona al suo fianco, ma era proprio così.

Finalmente poteva studiare al massimo delle sue capacità, e vivere tranquillamente, senza dover più temere Lionel o Lillian.

Lex era in prigione e vi sarebbe rimasto per il resto della vita, e lei aveva qualche miliardo a suo carico.

Kara era molto impegnata in università, ma tutte le sere si ritagliava sempre del tempo per stare con lei.

Lena non vedeva l'ora di potersi trasferire in una casa più grande e in un quartiere più bello, per poter dare a Kara tutto ciò di cui potesse avere bisogno.

Con l'avvicinarsi del 22 dicembre, data in cui avrebbe ricevuto i soldi ma anche giorno in cui avrebbe dovuto sapere cosa fare della L-Corp e delle altre aziende, il suo nervosismo aumentava.

Sia Kara che i Superfriends cercavano di aiutarla nel migliore dei modi, ma fu solo ad una ventina di giorni dallo scadere del tempo che finalmente ebbero un'idea.

Sam, la fidanzata di Alex, avrebbe potuto prendere le redini dell'azienda.

Aveva appena concluso i suoi studi in Economia e Commercio, e aveva tutte le capacità per gestire una grande azienda.

Lena avrebbe avuto qualcuno di fidato al comando.

La restante parte delle aziende diffuse nel resto del mondo le avrebbe  vendute, o orientate a fin di bene.

Il giorno del suo compleanno, finalmente, ebbe la possibilità di portare queste idee in vita.

Passò una giornata del tutto spiacevole in compagnia di figurini in giacca e cravatta, ma la sera Kara la portò a cena fuori, per festeggiare il suo compleanno, il loro anniversario e infine anche la nuova vita che le attendeva.

Lena voleva festeggiare il Natale con un viaggio in qualche bel posto, per offrire a Kara la possibilità di staccare un po' da tutto il lavoro che stava sostenendo.

Quando sarebbero tornate avrebbero affrontato il trasloco e tutto quanto insieme, ma avevano bisogno di una pausa.

Disse a Kara di fare tutto: scegliere la meta e organizzare il viaggio, lei l'avrebbe seguita ovunque.

Quando le disse tutto questo ci mancò veramente poco che Kara le saltasse al collo nel bel mezzo del ristorante, ma Lena vide il suo entusiasmo negli occhi che le brillavano.

Tornate a quella che sarebbe stata casa loro ancora per poco tempo non passarono una notte tranquilla... Kara saltellò su e giù per tutta la notte valutando con Lena vari posti da visitare!

Alla fine Lena le disse di scegliere la meta che preferiva, e fu così che due giorni dopo, la vigilia di Natale, le due si trovarono su un aereo privato che le portava ad ovest.

Kara non voleva dirle dove stavano andando, le disse che l'avrebbe presto scoperto.

"Ci divertiremo e ci rilasseremo amore, vedrai. Ancora non posso crederci. Non so come ringraziarti per questo viaggio... ho sempre voluto vedere il mondo, ma non ho mai avuto la possibilità di allontanarmi troppo da National City. Wow, sono emozionata."

Lena la guardò sorridendo.

"Spero che tu sappia che non è l'unico viaggio che faremo. Possiamo andare dovunque tu voglia. Non abbiamo limiti."

Kara era senza fiato, non riusciva a guardarla negli occhi.

Per la prima volta da quando si conoscevano fu Lena a mettere una mano sotto il mento di Kara per alzarle il viso e scoprire i suoi occhi pieni di lacrime trattenute.

"Hey?"

"Hey..."

Lena aspettò che Kara dicesse qualcosa.

"Ti amo."

"Ti amo anche io Kara."

Si legarono in un bacio che sapeva di gioia e tenerezza.

"Arriveremo tra poco." le informò la voce del pilota.

"Allora proprio non vuoi dirmi dove mi stai portando eh?"

"Assolutamente no, voglio che sia una sorpresa ahah... così impari a pagarmi i viaggi!"

Poco dopo atterrarono.

Kara insistette che Lena tenesse gli occhi chiusi durante l'atterraggio per non avere indizi su dove fossero.

Scesero in un piccolo aeroporto di cemento, caldo e assolato.

Una macchina dai finestrini oscurati le ritirò e le portò fino in hotel.

Kara guidò Lena in camera sempre con le sua mani sopra gli occhi dell'altra.

La mora fu liberata solo una volta arrivate in stanza.

Ciò che si ritrovò davanti agli occhi fu mozzafiato e al tempo stesso terrificante.

La parte mozzafiato era il grande oceano blu che si estendeva a partire dalla spiaggia di sabbia bianca sottostante.

Un grande giardino verde pieno di alberi tropicali e colorato di fiori circondava l'intero hotel, accompagnando la vista su una grossa piscina rettangolare situata a ridosso di una scogliera nera a picco sul mare,  il quale era collegato alla piscina da uno scivolo di vetro trasparente.

Attorno alla piscina stavano comodi divanetti bianchi e grigi, accompagnati da cuscini e tavolini carichi di piatto ricolmi di frutta.

Dispersi nel grande parco vi erano altre piscine, campi da tennis, basket e golf, centri benessere e anche una piccola costruzione termale.

Per non parlare della stanza in sè, che era fornita di tutte le comodità che si potessero mai desiderare, era ampia e spaziosa, e aveva in bagno un collezione talmente ampia di profumi, sali, shampii, saponi, schiume, creme e olii da fare invidia a qualunque profumeria del mondo.

Questa era la parte meravigliosa.

La parte terrificante per Lena era la presenza costante dell'acqua.

Piscine e mare, mare e piscine.

Ovunque.

Come diavolo era potuto succedere?

Avrebbe dovuto saperlo che Kara avrebbe optato per una meta esotica per avere un po' di relax.

Avrebbe dovuto immaginarselo che non l'avrebbe portata in montagna o in città, ma al mare.

Perché diavolo non ci aveva pensato?

E ora si trovava nel luogo più bello del mondo paralizzata dal terrore, e tutto perché non aveva avuto il coraggio di dire a Kara la verità o quantomeno non aveva pensato ad una scusa per escludere le mete marittime.

Tutto questo passò nella sua mente nel giro di un secondo.

"Siamo ai Caraibi! Ti piace?"

Lena non ebbe fiato in corpo per rispondere.

Restò lì, congelata, lo sguardo fisso sull'acqua e davanti agli occhi l'immagine degli ultimi istanti di vita di sua madre.

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora