Lena singhiozzava tra le braccia di Kara.
Tremava, era esausta e spaventata.
Kara avrebbe tanto voluto poter fare qualcosa per aiutarla, ma era impotente in questa situazione.
Si trovavano in questa stanza squallida del dipartimento di polizia di National City da parecchie ore, e ancora nessuno era venuto ad informarle sul futuro di Lena.
Era passato solo un giovane agente per portargli due bicchieri d'acqua e un giornale del mattino, il cui titolo di testa recitava, a grandi lettere:
"TRAGEDIA IN CASA LUTHOR, FIGLIO IMPAZZISCE E UCCIDE I GENITORI: LA POLIZIA INDAGA"
"Lionel Luthor, multimiliardario proprietario e CEO dell'azienda LuthorCorp con sede a National City, e la moglie Lillian Luthor sono stati assassinati dal loro stesso figlio, Lex Luthor (21), nella notte tra il 22 e il 23 luglio. Pare che il figlio sia tornato a casa verso le 22.30 e, per cause ignote, abbia attaccato entrambi i genitori con un coltello da cucina. I corpi dei due assassinati sono stati ritrovati ricoperti di profonde ferite in un pozza di sangue nel salotto della villetta Luthor, insalvabili. Il figlio è stato trovato nella stessa stanza, con ancora l'arma del delitto in mano, ed è subito stato scortato via dalla polizia, sopraggiunta fulmineamente in seguito alla chiamata di un vicino che avrebbe udito delle urla..."
Nessuno le considerava.
Nessuno sembrava neanche sapere che fossero lì.
Stavano semplicemente sedute su quelle rigide sedie di metallo, in attesa di qualcosa, qualunque cosa.
Kara cercava di aiutare Lena a controllare il respiro, non voleva che la sua fidanzata avesse un attacco di panico in quel posto dove nessuno poteva aiutarle.
"Hey Lena, va tutto bene, ok? Ascoltami, senti il mio cuore. Respira con me... dentro... fuori...dentro... fuori... piano, così. Cerca di calmarti amore. Piano. Va tutto bene."
Lentamente, il respiro di Lena si regolarizzò.
La mora si sciolse dall'abbraccio della fidanzata per sedersi sulla sedia di fianco a lei.
Restò in silenzio per vari minuti con gli occhi chiusi.
Kara cercò di prenderle la mano per avere un contatto con lei, ma Lena la ritrasse.
"Avrei potuto esserci io lì."
Se non fossero state sole, immerse in un silenzio assoluto, Kara non avrebbe sentito.
"Avrei potuto esserci anch'io, tra i corpi trovati ieri sera. Quella era la mia casa, loro erano la mia famiglia, avrei potuto benissimo esserci anch'io, e allora sarei morta."
Kara non capiva dove Lena volesse arrivare con questo discorso.
"Ma non c'eri, amore, eri con me, non eri lì... sei salva qui con me..."
Lena aprì gli occhi, rivelando i suoi smeraldi pieni di lacrime trattenute.
"Lo so, lo so che sono al sicuro e che anzi, la mia vita sarà mille volte meglio adesso, senza la loro ombra a gravare su di me, ma stavo pensando a quanto il destino sia beffardo. Ho sofferto talmente tanto in quella casa che essere scampata a questo mi sembra surreale. Ho imparato che con tutti e tre loro non valeva mai la pena scappare o nascondersi, se ti vogliono trovare ti trovano e ti fanno soffrire. Ed essere consapevole del fatto che nessuno di loro ora potrà più farmi del male è... tanto da concepire. Non... non capisco le mie emozioni, sono troppe... e... e mi sommergono... e... non voglio essere da sola ad affrontarle..."
Piangeva di nuovo, il viso sepolto nelle mani.
"Tu non sei sola, Lena. Hai me. Hai tutti i nostri amici. Non sarai mai sola."
La bionda circondò la piccola con le braccia, tenendola stretta nel suo abbraccio.
E rimasero così finché, finalmente, la loro quiete fu interrotta da un poliziotto dalla faccia sfatta e dal viso stanco che chiedeva loro di seguirlo.
Le portò in un'altra stanza un po' più piccola, con un tavolo di metallo su cui erano appoggiati un registratore, un paio di manette e dei fascicoli.
A Kara fu permesso di aspettare con Lena finché l'ispettore non fu entrato nella stanza, ma poi dovette uscire.
Dette un'ultima strizzata alla mano della sua fidanzata, che sembrava spaventata all'idea di rimanere infine da sola.
Kara rimase fuori dall'aula interrogatori per quasi due ore.
L'agente che le aveva portate lì restò con lei per un po' rispondendo a qualche sue domanda.
Secondo lui probabilmente Lex Luthor si sarebbe beccato l'ergastolo, e la giovane Luthor sarebbe invece rimasta sotto il controllo di qualche assistente sociale fino a che non avesse raggiunto la maggiore età, di lì a qualche mese.
Poi molto probabilmente Lena avrebbe ricevuto in eredità tutti gli averi dei Luthor: soldi, aziende e proprietà in giro per tutto il mondo.
Era tanto da processare, ma Kara era sicura almeno di una cosa: non avrebbero più avuto problemi di soldi.
Finalmente, dopo quasi due ore, Lena uscì dalla sala interrogatori, seguita dall'ispettore.
Kara conosceva l'espressione sulla faccia di Lena: voglio piangere ed abbracciarti, e ho bisogno di amore, ma non posso proprio cedere in questo momento.
Le prese subito la mano, per farle capire che non appena ne avessero avuto la possibilità si sarebbe occupata di lei.
Sentì le dita di Lena intrecciarsi alle sue come per aggrapparsi a lei mentre l'ispettore parlava.
"Bene. La signorina Luthor sa già tutto, ma lo ripeterò anche a lei. Lex Luthor sarà processato il giorno 2 agosto, alle 9.00. Lena dovrà venire in tribunale per testimoniare del comportamento del ragazzo nella vita di tutti i giorni, anche se mi ha già informato che ultimamente non era a casa spesso. Per quanto riguarda quello che le succederà, è quasi maggiorenne, questione di mesi. Se la signorina Luthor è d'accordo, l'aiuteremo a contattare esperti che possano aiutarla a capire come siatemare nel modo migliore e più redditizio le aziende che ha ereditato, quando sarà il momento, e fino ad allora le stesse proprietà saranno gestite dai vice del defunto padre. Per la vita privata invece, la questione è un po' più complicata. Lena è affidata ad un assistente sociale per questi cinque mesi che la separano dalla sua maggiore età. L'abbiamo già chiamato e lui vi darà informazioni più precise, ma probabilmente, considerata la vostra relazione e il fatto che lei, Miss Danvers, è maggiorenne, vi permetterà di vivere insieme, anche se dovrà fissare degli incontri ricorrenti, per accertarsi che vada tutto bene. Inoltre finché Lena non raggiungerà i 18 anni, il patrimonio da lei ereditato non potrà essere toccato da nessuno, lei compresa, e le sarà consegnata solo una piccola somma mensile, considerate le spese da affrontare, che ammonta a circa 1000 dollari. Non di più. Domande?"
Kara ringraziò l'ispettore e gli chiese se potevano andare a casa almeno per il momento.
Dovette lasciare un recapito telefonico per essere raggiungibile, ma poi furono libere di andare.
E meno male, perché Lena riusciva a malapena a reggersi in piedi.
Come mise piede nel loro appartamento, quasi alle 9 del mattino, cadde sul letto e si addormentò quasi istantaneamente.
Kara ebbe la premura di svestirla e ricoprirla col lenzuolo, prima di spogliarsi a sua volta e distendersi accanto a lei.
Era stata una lunga notte, ma presto le loro vite sarebbero cambiate per sempre.
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'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.
FanficCiao a tutti, ho pensato di creare una nuova storia sulle nostre amate Kara&Lena ma viste da un punto di vista un po' diverso... a scuola! Kara non ha i superpoteri ed è umana, ha 18 anni ed è super(eheh)popolare! Gioca nella squadra di basket della...