Something new

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Il signor Fogg era un uomo gentile, dalla nera barba incolta e gli occhi grigi.

Era l'assistente sociale a cui Lena era affidata, e la ragazza dovette ammettere che non era male.

Passava una volta ogni dieci giorni circa, per assicurarsi che andasse tutto bene nel loro piccolo appartamento.

Per Lena le cose andavano splendidamente.

Kara non aveva più nominato la spiaggia e Lena ne era segretamente felice.

Le cose andavano alla grande tra di loro.

Il 1 di settembre, il giorno del compleanno di Kara, Lena organizzò una giornata in compagnia dei Superfriends, ma fece in modo di essere da sole per la serata.

Mangiarono indiano in abbondanza, e poi Lena le servì un piccolo dolce che aveva fatto lei con le sua mani segretamente il giorno prima. 

"Wow! La mia ragazza cucina pure! Cosa posso volere di più?"

"Aspetta a dirlo amore... magari fa schifo. Era la prima volta che mi sono mossa da sola in cucina. Spero sia venuto bene."

Eppure il viso di Kara esprimeva una gioia così grande, che non sembrava legata allo stato di gustabilità dal suo dolce.

La bionda la fissava sorridendo.

"Che c'è? Ho qualcosa sulla faccia?"

"No, ma sei bellissima. Sei la mìa fidanzata o sbaglio? Posso guardarti quando voglio, spero... o no?"

Lena rise.

"Ahaha beh, visto che è il tuo compleanno... per oggi puoi guardarmi quanto vuoi, anche se sono sicura di non essere neanche lontanamente bella quanto te."

"Non sai di cosa parli Luthor."

"Ah no?"

Lena ghignò, avvicinandosi a lei.

"Raggiungimi in camera tra 5 minuti." Kara si sentì sussurrare all'orecchio.

Inutile dire che ogni tentativo di mangiare il dolce fu vano, a causa l'eccitazione che le scorreva nelle vene.

Non sapeva cosa Lena aveva in mente, ma era certa che le sarebbe piaciuto.

E quando, aprendo la porta della camera da letto, trovò la sua ragazza in mutande e reggiseno abbinati di pizzo rosso, affiancata a un set di corde e manette, la sua mascella crollò.

Lena le fece l'occhiolino.

Kara era sopraffatta dalla bellezza della mora, ma in fondo al cervello non poté fare a meno di pensare che quella non era pienamente la sua Lena.

"Ciao..." la voce le uscì roca di desiderio, e sentì una spinta piacevole sotto la cintura.

"Ciao. Ho accolto la tua richiesta di provare qualcosa di nuovo. Questa sera sono tua. Una tua proprietà. Puoi fare quello che vuoi di me."

A Kara venne a mancare quel poco di salivazione che le era rimasta.

"Q-qualsiasi cosa?"

"Qualsiasi cosa."

Lena era molto brava immersa nella parte della sottomessa, eppure in fondo ai suoi occhi Kara ancora distingueva quell'antica insicurezza che la tormentava.

Insicurezza che in effetti Lena sentiva, ma che provava a nascondere.

Voleva che Kara si godesse la serata.

Dal canto suo Kara voleva sì godersi la serata, ma al tempo stesso, la cosa più importante era far sì che Lena non si sentisse mai a disagio e che si divertisse anche lei.

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora