How could you?

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Il giorno dopo Lena si svegliò con un mal di testa da incubo.

Strano, poiché non aveva bevuto alcol la sera prima, e anzi, a dire il vero, non aveva mai bevuto alcol in vita sua.

Quando si svegliò, Kara era nella doccia.

Fu stupita di sentire che la ragazza stesse in silenzio, di solito sotto la doccia cantava a squarciagola.

La testa le pulsava terribilmente, chiamò in hall per chiedere che le fosse portata un'aspirina.

Kara uscì di doccia proprio mentre mandava giù la pastiglia.

"Ciao" la salutò la mora.

Kara si girò come se si fosse accorta solo allora che ci fosse anche lei.

"Oh ciao"

E continuò per gli affari suoi.

Si comportava in modo un po' strano, silenziosa e poco affettuosa, contrariamente al solito, ma Lena stava troppo male per pensarci seriamente.

"Che hai?"

Nella sua voce si sentiva un filo di preoccupazione.

"Non mi sento molto bene. Mi gira la testa. Mi sono fatta portare una medicina, spero che faccia effetto..."

"Oh, ok."

Kara indossò la biancheria, un paio di pantaloncini e una canottiera piuttosto scollata che lasciava poco spazio alla fantasia degli osservatori.

"Pensavo di andare in spiaggia oggi. Vieni?"

Lena la guardò un po' stranita.

Non vedeva che stava male? Dove diavolo era finita la sua fidanzata amorevole?

"... no... non credo di sentirmela. E comunque non nuoterei in ogni caso... non sono ancora capace..."

Kara alzò gli occhi al cielo.

"Non hai bisogno di nuotare, puoi anche stare dove si tocca."

"Sì lo so, ma preferirei riposarmi per il momento."

"Ok. Se hai bisogno chiamami. Ciao."

Si chinò per baciarla rapidamente sulle labbra, infilò la porta e se ne andò.

Lena rimase lì come uno stoccafisso.

Ma che diavolo è successo alla mia ragazza?

Il mal di testa andava un po' meglio, ma sentì sopraggiungere un sonno bestiale.

Si ridistese, notò che erano le 11, e si addormentò quasi istantaneamente.

Non sognò, e quando riaprì gli occhi le sembrò che fosse passato solo un attimo, eppure la sveglia segnava le ore 17.30.

Stava molto meglio.

Non c'era traccia di Kara.

Si affacciò dal balcone e provò a vedere se si trovasse nel giardino dell'hotel, o in spiaggia, per quel poco che riuscì a vederne, ma non la individuò.

Tentò quindi di chiamarla, ma non le rispose.

Aggrottò le sopracciglia, guardando allibita lo schermo nero del suo cellulare.

Certo che era proprio strana oggi Kara.

Prima l'aveva piantata in asso nonostante stesse male ed era andata a divertirsi da sola in spiaggia, e poi, ore dopo, non le aveva scritto neanche un messaggio e non rispondeva al cellulare.

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora