Everybody's watching her, but she's lookin' at you

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Ragazzi scusate, ho avuto problemi col cellulare ieri e oggi e riesco a postare solo adesso. Ho rispettato comunque la pubblicazione giornaliera ma per farmi perdonare della lunga attesa, domani vi pubblico 2 capitoli. Scusate ancora.

Non c'erano riflettori, luci speciali o altro, ma Lena si sentì più al centro dell'attenzione che mai.

Le sembrò che tutti gli occhi fossero su di lei.

Quelli buoni e quelli cattivi.

Kara la avvicinò un po' di più a sé tirandola per il braccio, e Lena quasi cadde.

Ottimo inizio Luthor.

La musica era già alta quando entrarono.

Per fortuna, pensò Lena.

Si sentiva sciogliere, con tutti gli occhi addosso e il braccio di Kara intrecciato con il suo.

Non sarebbe mai stata in grado di ballare.

"Uhm... Kara?"

"Sì?"

"Sono io o ci stanno guardando tutti?"

Kara le sorrise, rispondendole.

"Stanno guardando te. Perché si sono accorti di quanto bella tu sia, e si stanno pentendo amaramente di tutto quello che hanno sempre pensato di te. Ma troppo tardi, stasera sei solo per me."

Le fece l'occhiolino, e Lena pensò di poter morire in quel preciso istante.

Dio, quanto stracazzo è bella?

"Vuoi bere qualcosa? Mi sembri un po' accaldata."

"Sì forse è meglio..."

"Vieni andiamo. Da questa parte."

Lena la seguì in un angolo della sala, dove su un tavolo erano disposti cibo e bevande.

"Io non bevo alcolici, tu ne vuoi?"

Kara le additò delle bottiglie ad un lato del tavolo.

"No grazie, solo un po' d'acqua."

Girarono a zonzo per la sala, l'una di fianco all'altra, attorno alla pista da ballo su cui molti studenti davano spettacolo della loro goffaggine.

Saresti peggio di loro, Luthor, non ti credere.

Lena non era a suo agio.

La musica era troppo alta, c'erano troppe persone, molti già erano fuori di testa a causa dell'alcol e non c'era nulla da fare.

Si limitava a stare appresso a Kara, che passava da una parte all'altra salutando persone.

Era chiaro che qualunque maschio della stanza, e forse anche qualche ragazza, avrebbe voluto essere al posto di Lena, che fatti era guardata con astio, al fianco di Kara.

Tentavano in tutti i modi di instaurare una conversazione con la bionda, di sottrarla a Lena, di portarla a ballare, ma Kara non li assecondava.

Passava oltre senza degnare di uno sguardo.

Dopo un po', Lena non ne potè più.

"Ti dispiace se esco un attimo? Mi sento soffocare."

Senza attendere risposta si allontanò in direzione dell'uscita.

Si fece strada tra la folla, uscendo dalla porta, e finalmente poté respirare un po' d'aria pulita.

Non le stava piacendo la serata.

Avrebbe tanto preferito stare un po' tranquilla a casa, con Kara preferibilmente.

E poi non le piaceva come tutti cercavano di provarci con la sua... amica.

Si sentiva messa da parte.

Si pentì di non aver portato una felpa, si moriva di freddo lì.

Prima che potesse anche solo pensare di tornare dentro sentì qualcosa di caldo avvolgerle la schiena.

"Tutto bene?"

Era Kara, che le aveva adagiato la propria giacca sulle spalle.

"Sì tutto bene."

Tentò di sorridere.

"Preferirei che mi dicessi la verità, Lena."

Quel vano tentativo di sorriso le scivolò dal volto che se stesse venendo sciacquato via.

"No, non va tutto bene. Non riesco a stare lì dentro, si muore di caldo, c'è troppo rumore e troppe persone. Non sono a mio agio. Mi dispiace, non volevo rovinarti la serata."

Kara si limitò a guardarla con quei suoi laghi profondi.

"Torna pure dentro se vuoi. Io magari dopo ti raggiungo. Puoi ballare, non sentirti legata a me. Ho visto quante persone vorrebbero ballare con te..."

Qui Kara la interruppe.

"Un sacco."

Non aggiunse altro, e Lena la guardò interrogativa.

"Un sacco di persone vorrebbero ballare con me."

Lena annuì lentamente, triste.

"Ma il problema è che io non voglio ballare con loro."

Scambio di sguardi, fremito negli occhi verdi.

"Io voglio ballare con te."

Lena non poté fare a meno di trattenere un sorriso alla rivelazione.

"È gentile da parte tua Kara, davvero, ma io non so ballare. Mi dispiace di non avertelo detto prima... sono un disastro. E poi, come ti ho detto, non ho voglia di tornare là den..."

"A questo proposito sono d'accordo con te. Non ne posso più neanch'io. Non è un ballo liceale, è una serata in discoteca. E io odio la discoteca."

Lena la osservò, immensamente sollevata, e anche enormemente stupita - in positivo - delle sue parole.

Non pensava che potesse apprezzare questa ragazza di più di quanto già non facesse, ma a quanto pare era possibile.

"Dai vieni. Ti porto in un posto. E forse passeremo una serata un po' migliore."

Le prese la mano, come tutte le altre volte in cui l'aveva salvata, e la condusse verso la macchina.

'cause darling, you fit just perfectly here in my arms.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora