Capitolo 34 - Coppa del mondo di Quidditch

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Alto, completamente vestito di nero, accompagnato da un bastone da passeggio, occhi freddi come il ghiaccio e una chioma lunga, liscia come la seta e bionda come il platino, poteva essere solo un uomo:
Lucius Abraxas Malfoy.

«Papà e io saremmo nella tribuna del Ministro, su invito di Cornelius Caramell stesso» esplicò Malfoy Junior con aria di superiorità e viso spavaldo.

«Non vantarti Draco!» disse colpendolo con il bastone sullo stomaco «Con questa gente non ce n'è bisogno» ghignò imitando il verso che compiva sempre il figlio. Tale padre..

Harry prese per il polso Hermione e si voltò per andarsene seguito da tutti gli altri, ma la sua scarpa venne bloccata dal bastone dell'uomo.
«Divertiti mi raccomando, finché puoi» lo avvertì con fare minaccioso Malfoy Senior.

«Moon, vieni su, forza!» urlò mio fratello ignorando l'uomo e invitandomi a salire insieme a loro.
Le attenzioni dei due Malfoy furono dirette verso di me, che ero in piedi accanto a Pansy pochi metri di lato ai due biondi; mentre il più grande mi squadrava, il più piccolo mi guardava col suo solito ghigno; era cresciuto dovevo ammettere ed era, purtroppo, effettivamente molto bello.

«Arrivo» dissi salutando la mora con lo sguardo.

«Tu devi essere Moon»
La voce dell'uomo mi bloccò sul posto. «Draco mi ha parlato molto di te»
Wow, si sarà sicuramente sprecato di complimenti, vista la simpatia che nutre nei miei confronti.

«Chissà cosa avrà detto mai» risposi fingendomi incuriosita, guardando più il figlio che il padre.

«Oh si che disgrazia, una Potter tra i Serpeverde, che errore imperdonabile ha commesso il Cappello Parlante!» si crogiolò fingendosi affranto dalla notizia.
Perché diavolo i Malfoy dovevano essere sempre così teatrali?

«A dire il vero, sono un'ottima serpe, suo figlio lo sa bene» dissi sfoggiando un falso sorriso sul volto.
«Ora se vuole scusarmi, la mia famiglia mi aspetta» affermai voltandomi e iniziando a salire le scale, lasciando quei due impalati e probabilmente sorpresi dalla mia sfrontatezza, forse fin troppo eccessiva.
In ogni caso una cosa era certa: quell'uomo era da brividi, peggio del figlio; inoltre, non lo biasimavo, ma non sembrava affatto felice della mia risposta.

Arrivammo in cima agli spalti e la vista era da paura: sfrecciarono sopra le nostre teste gli Irlandesi a sfoggiare fuochi d'artificio sbalorditivi e, subito dopo, i Bulgari con il loro stile da duri.

«Quello chi è?» chiese Ginny, indicando uno dei giocatori appena entrato in campo, quello che pareva essere il più acclamato di tutti.

«Quello lì è il miglior cercatore del mondo» la informò Fred

«Viktor Krum» affermò emozionato Ron. Wow, stravedeva davvero per quel giocatore.

I cori per lui si liberavano in tutto lo stadio e sembrava essere effettivamente uno tosto.
Dopodiché il Ministro Caramell fece un annuncio per ringraziare tutti della loro partecipazione e poco dopo diede il via alla partita.

Essa si concluse con la vittoria degli Irlandesi, 170 a 160 battendo i Bulgari.

***

Una volta terminato l'evento tornammo alle tende, dove Ron iniziò a difendere ardentemente Krum con Ginny di sottofondo che lo sfottè ancora una volta, provocando le risate di tutti noi.
L'aria che tirava in casa Weasley era sempre incredibilmente euforica, mi divertivo così tanto da esser capace di trascorrere ore con loro; ogni tanto, ero così felice di trovami lì che mi trovavo a domandarmi come sarebbe stato condividere la casa e, di conseguenza, la sala comune con tutti loro.  
Le urla da fuori catturavano le nostre attenzione, erano devastanti, George era convinto che fossero gli sfoghi degli Irlandesi ma il signor Weasley ci informò che non era così e ci ordinò di andarcene.

Arrivammo fuori la tenda e la gente correva «Scappate! I Mangiamorte!» urlavano.

«Presto andate alla Passaporta e rimanete uniti» disse il Arthur «Fred, George, Ginny è affidata a voi» gli ordinò.

Harry mi prese la mano e iniziammo a correre senza una meta, le tende bruciavano e il fuoco  divampava in fretta, tentammo di rimanere uniti ma le nostre mani vennero staccate dalla folla.
«Harry! Harry!» urlai tentando di raggiungerlo.

«Moon vieni!» mi tirò per il polso Hermione facendomi perdere totalmente di vista mio fratello.
Arrivammo alla collina ma, una volta li, pregai tutti loro di tornare indietro.

«Ragazzi Harry! Harry è rimasto lì» dissi disperata.

«Moon torneremo a cercarlo» cercò di calmarmi il signor Weasley.
Tornare? Pensavano sul serio che me ne sarei andata lasciandolo li?

«No! Andremo a cercarlo ora!» sentenziai nervosa, sul punto di piangere.
Iniziai a correre verso le tende ormai bruciate seguita da Hermione e Ron che continuavano ad urlare il nome di mio fratello nella speranza di trovarlo.

«Harry!» gridai quando lo vidi.
Gli corsi incontro abbracciandolo ma sembrava distratto da altro, menate io tentavo di calmare me stessa, dopo averlo rivisto e aver constatato che stesse bene.

«Ti credevamo disperso» disse Ron, con un pizzico di affanno nella voce.

Una scia di luci verdi si divampò nel cielo.
«Quello cos'è?» chiese Harry.

«Stupeficium!» urlarono in coro delle persone intorno a noi, ma facemmo in tempo ad abbassarci per evitare che ci colpissero.
«Fermi! Quello è mio figlio!» intervenne il signor Weasley, correndo nella nostra direzione.

«Ron! Harry! Moon! Hermione! State bene?» chiese a ognuno di noi.

«Chi di voi l'ha evocato?» ci domandò un uomo puntandoci contro la bacchetta. Era agitatissimo e sicuramente spaventato, sembrava pronto a maledirci.

«Barty!» lo richiamò Arthur, stizzito.

«Non mentire, siete stati colti sulla scena del reato!» inneggiò l'uomo contro di noi.

«Reato?» chiesi confusa.
«Quale reato?» domandò a ruota mio fratello.

«Quello è il Marchio Nero, il suo marchio» ci informò Hermione, indicando il cielo.
Un simbolo verde luccicava tra le nuvole.

«Voldemort» riflettè Harry «Quelle persone stasera, con le maschere, appartengono a lui, i suoi seguaci»

«Si, i Mangiamorte» gli spiegò il signor Weasley.

«Seguitemi» disse l'uomo «Da questa parte!» proseguii

Quando stavano per allontanarsi definitamente da noi, la voce di Harry li fece fermare.
«C'era un uomo... li» affermò mio fratello, sperando di aiutarli nella loro ricerca.

«Un uomo Harry, chi?» chiese Arthur

«Non lo so, non l'ho visto in faccia» ammise.
La faccenda sembrò finire lì e dopo poco, tornammo alla Tana, riflettendo sull'accaduto.

«Ragazzi venite, devo raccontarvi una cosa» disse Harry «Ho fatto un sogno, ieri notte...»

Mio fratello ci raccontò nel dettaglio il sogno allucinante che aveva fatto, di aver visto Codaliscia e Voldemort, ma un uomo sospetto di cui non sapeva l'esistenza e non conosceva il volto.
Il tutto era molto sospetto, in più i Mangiamorte erano, a quanto pare tornati e il Ministero evidentemente non era stato in grado di gestirli.

Piccola Mezzosangue 2 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora