Capitolo 44 - Puoi chiamarmi Draco

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Dopo la vittoria di Harry nella prima prova gli ultimi due giorni trascorrevano serenamente, tranne per il fatto che il mio rapporto con le serpi si stava dilatando quasi del tutto per via della mia voglia di evitare Malfoy; le sue spille contro mio fratello mi avevano dato l'ennesima dimostrazione della sua cattiveria.

«Moon!» venni richiamata da una voce in corridoio.
«Ciao Ced» gli sorrisi

«Dove stai andando?» domandò premuroso.

«Torno in dormitorio, ho appena finito le lezioni» gli spiegai dolcemente.

«Ah no, allora ti do dieci minuti per toglierti la divisa e tornare giù, andiamo ad Hogsmeade» propose

«Ma-»
«No no, non accetto nessuna risposta che non sia un si» sorrise

«Va bene, poso i libri, levo il mantello e torno giù, vediamoci all'entrata, in cortile» gli dissi ridendo

Salii velocemente in dormitorio e corsi in camera a posare la mia borsa con i libri delle varie materie e mi cambiai, indossando dei semplici jeans con un maglione pesante della mia casa e delle semplici scarpe da ginnastica bianche; misi un po' di profumo e uscii in fretta dalla camera per tornare da Cedric.

«Potter» richiamò la mia attenzione
«Che vuoi?» chiesi scocciata al biondo

«Devo parlarti, hai un minuto?»
«No, ho da fare» feci per andarmene.

«Potter...è importante» disse fermandomi per il braccio.
Certo, era importante quando voleva lui, dopo giorni in cui mi aveva persino costretta ad allontanarmi dai nostri amici. Non sarei stata a sentire le sue inutili parole, non mentre avevo un impegno a cui preferivo non mancare.

«Non mi risulta di aver niente di importante da dirti, quindi lasciami perché ho da fare» affermai tirando via il braccio e andandomene .

Non avrebbe rovinato anche questa giornata.

Tornai giù per raggiungere nuovamente Cedric e invitarlo ad andare alla nostra uscita.
«Andiamo?» colsi di sorpresa il Tassorosso che mi sorrise e mi fece strada verso Hogsmeade.

Arrivati nel villaggio passeggiammo per le stradine parlando del più e del meno, domandandogli anche cosa ne pensasse del Torneo e perché avesse scelto di parteciparvi.

«Diciamo che volevo dare un brivido alla mia noiosa vita» ridacchiò.
E che brivido, stava praticamente rischiando la pelle.

«Mamma mia con che coraggio! Io non ci avrei mai nemmeno minimamente pensato» confessai.

«Mai dire mai» mi rispose.

Con fare galante mi fece entrare nella locanda e ci diede modo di accomodarci a un tavolo.
«Due Burrobirre grazie» chiese alla cameriera del pub I Tre Manici di Scopa.
«Io ti ricordo, che tu devi ancora spiegarmi la storia del secondo/quarto anno»

«No dai, non ci credo che te lo ricordi ancora» scoppiai a ridere.

«Si eh, avevi promesso di raccontarmelo e io sto ancora aspettando» insistette.

«Per farla breve, diciamo che i miei pseudo genitori temevano che espormi al mondo magico avrebbe portato non pochi problemi, sai vista la storia di mio fratello»

«E come mai hanno cambiato idea?» chiese curioso

«Perchè i miei poteri hanno, come dire, preso il sopravvento»

«Ma è bellissimo! Perciò ti hanno inserito direttamente nel terzo anno?» domandò lievemente confuso.

«Esatto, facendomi recuperare due anni con l'assistenza di Hermione, terribile» ridacchiai con occhi terrorizzati, ripensando al periodo infernale.
Piton era mille volte meglio di lei, mille volte meno severo.

«La Granger mi sa che è tremenda come insegnante»

«Giusto un po' direi» risi ancora.

«Però mi hanno detto che sei una secchiona» disse allusivo prendendo un sorso della sua bevanda.

«Diciamo che me la cavo»
Ma come sapeva tutte quelle cose? Chi gli aveva parlato di me? Aveva per caso chiesto informazioni in giro?

«Farei volentieri una lezione con te, mi farebbe bene recuperare le lezioni di qualche tempo fa» rise.

«Quando vuoi» affermai bevendo anche io un sorso della mia Burrobirra.

Continuammo a ridere e scherzare tutto il
pomeriggio, Cedric era veramente simpatico, in più era semplice, spontaneo e molto premuroso, così prima del tramonto mi riaccompagnò davanti alla sala comune dei Serpeverde.

«Grazie per il bel pomeriggio Ced, davvero»

«Grazie a te della compagnia, ma non vieni a cena?» domandò curioso.

«Non ho molta fame, tu va pure, buona cena»

«Ci vediamo domani allora» disse salutandomi per poi lasciarmi un bacio sulla guancia

Rientrai pronunciando la parola d'ordine e trovai solo Malfoy svaccato sul divano e tutto il resto della sala vuota.

«Non dovresti essere a mangiare?» chiesi al biondo. vedendolo spaparanzato tra i cuscini.

«Aspettavo che tornassi»

«Ah si?» chiesi ironica.

«Si. Ti sta bene il maglione con lo stemma della nostra casa» ghignò squadrandomi da capo a piedi, mordendosi il labbro inferiore.
Era schifosamente sexy, ma non mi sarei fatta distrarre.

«Benissimo, allora vado a cambiarmi»
«Potter, ti ho aspettato per parlarti» mi fermò con il solo uso della voce.

«Malfoy ti giuro che non ho la minima voglia di litigare ancora io-» mi bloccò di nuovo spingendomi sul divano di fianco a lui.

«Sta un po' zitta e ascoltami» mi interruppe.
«Volevo ringraziarti»

«È uno scherzo?» scoppiai a ridergli in faccia.

«Ho sentito quello che hai detto a Silente nel suo ufficio, l'altro giorno» confessò.
Non potevo crederci, che impiccione!

«Mi hai spiato?» domandai stizzita

«No! Stavo vedendo a parlargli anche io e ho sentito che parlavate di me perciò-»

Lo interruppi.
«Non hai resistito alla tentazione» dissi alzando gli occhi al cielo.

«Sono venuto a chiedere scusa e ringraziare, è tantissimo da parte mia, apprezza»

«Apprezzo, e comunque di niente, l'ho fatto per le ingiustizie di Malocchio, non per te» precisai, per evitare che pensasse che davvero mi fossi presa il disturbo per lui, e anche perché effettivamente, non lo avevo fatto per lui.
O almeno, non totalmente...

«Vedi questa? È la risposta degna di una serpe, perciò levati dalla testa l'idea che io non ti reputi all'altezza di questa casa» mi rispose abbozzando un sorriso che non assomigliava a un ghigno, ma appariva davvero tale.

«Grazie davvero Malfoy» gli sorrisi per poi alzarmi dal divano e andare in camera.

«Potter»
«Si..?» mi voltai a guardarlo.

Mi guardò qualche secondo e sembri riflettere su cosa dirmi.
«Puoi chiamarmi Draco»

Sorridemmo.
Finalmente.

Piccola Mezzosangue 2 || Draco Malfoy Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora