Capitolo 61

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Il mattino seguente, quando apro gli occhi, mi ci vuole qualche secondo per rendermi conto di dove sono.
Nella nostra camera da letto nell'appartamento di New York.

Le gambe incastrate in un groviglio, insieme a quelle di mio marito, e fra noi, il nostro tesoro più grande che dorme come un angioletto.

I raggi del sole illuminano il viso di Josh, facendo risplendere alcune ciocche dei suoi capelli e le sue lunghe ciglia.

Gli sfioro delicatamente una guancia, come per accertarmi che sia vero e non un sogno meraviglioso che mi lascerà innumerevoli cicatrici nel cuore, non appena mi sveglierò.

È stata una prima notte insieme intensa. Dopo che abbiamo finito di giocare con Ally Rose, non è passato molto prima che la piccola su addormentasse. L'abbiamo adagiata nella sua culla ed io e Josh ci siamo stesi sul letto. Ci siamo abbracciati, senza più staccarci. Abbiamo parlato tanto: del nostro passato, di quello che abbiamo appena vissuto e del nostro futuro, che a me mette tanta paura, soprattutto per l'ultima cosa che ci rimane di fare per liberarci per sempre di Patrick.

Infine ci siamo addormentati. Ho dormito tranquillamente per quasi cinque ore. Non ricordo neanche quanto è stata l'ultima volta che ho dormito così tanto. Sono stata cullata per tutto il tempo dalla stretta delle sue braccia, dal suo petto possente contro di me, che si alzava e abbassava regolarmente, e dal suo odore, che ha la funzione di un calmante per me.

Peccato che poi sono stata travolta dal solito, terribile incubo. Diversamente dalle altre volte, questa volta non riuscivo a svegliarmi. Ho iniziato a dimenarmi e scalciare fino a svegliare Josh. È stato lui a svegliami. La mia pelle era madida di sudore e dagli occhi scendevano alcune piccole lacrime.
Mi sono messa a sedere ed ero ancora terrorizzata, tremavo anche.

"Va tutto bene, sono qui. È stato solo un sogno. Un brutto sogno" mi ha detto, mentre mi abbracciava e mi accarezzava i capelli.

Siamo stati abbracciati così per un po' di tempo. Io continuavo a tremare e a singhiozzare, la guancia appoggiata sulla sua spalla, e la maglietta che in poco tempo si è completamente bagnata con le mie lacrime.

Non riuscivo a togliermi dalla mente l'immagine di Josh che si blocca, il dolore sul suo volto e lui che inizia a cadere per le scale. Un attimo dopo io ero accanto a lui. La macchia rossa che si allargava sempre di più sulla sua maglietta bianca. Le mie mani che si ricoprivano di sangue, toccandolo. Lui che chiudeva gli occhi ed io che urlavo. Poi si è svegliato e mi ha detto che era tutta colpa mia. Mi sono ritrovata tutta piena di sangue. A partire da quel momento non osservavo più la scena con i miei occhi, bensì con gli occhi di qualcun altro.
Mi vedevo piena di sangue: il viso, le braccia, le mani, i vestiti...

"Va meglio?" ha chiesto Josh dopo che ho smesso di tremare e singhiozzare.
Ho annuito. Ci siamo appoggiato alla testiera del letto e lui si è impegnato per farmi distrarre.

Ha iniziato a raccontare piccoli aneddoti divertenti che mi hanno fatto ridere tanto. Talmente tanto che abbiamo svegliato anche la piccola. L'abbiamo presa e messa sul letto con noi, dopo poco tempo ci siamo riaddormentati tutti e tre.

Accantono quei pensieri. Oggi è un altro giorno, sarà un giorno diverso perché adesso Josh è con noi. Inizierò a riprendere in mano la mia vita, con il suo aiuto.

Mi alzo dal letto, attenta a non svegliare nessuno dei due. Sgattaiolo in cucina, il più silenziosamente possibile, ed inizio a preparare la colazione.

Stringimi a te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora