Capitolo 53

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<<Sei pronta?>> chiede Josh dopo aver messo la piccola su una specie di seggiolino, che ho scoperto chiamarsi "ovetto".
Mi fa ridere come nome.

<<Si>> rispondo.

Solleva la piccola e con l'altra mano prende il piccolo borsone che carica sulla spalla.

<<Lascia che almeno questo lo prenda io>> protesto.

Sono passati due giorni dalla nascita di Ally Rose e finalmente i medici ci hanno permesso di ritornare a casa.
Non vedo l'ora di uscire dall'ospedale.
Non mi sono mai piaciuti, mi mettono tristezza.

<<Non devi sforzarti inutilmente.
Ce la faccio tranquillamente>> mi sorride e mi bacia le labbra.

Gli sorrido di rimando ed usciamo fuori da quella che è stata la nostra camera.

Con la mano libera mi circonda i fianchi e mi avvicina a lui.

Sorrido felice.

Troviamo una coppia che sta entrando in ascensore e ci affrettiamo a raggiungerli per entrare anche noi.

Quella sera, quando siamo arrivati, non mi sono accorta di essere stata portata al quarto piano dell'ospedale.
Saranno stati i dolori e l'immensa paura.

Le porte dell'ascensore si aprono e poco dopo siamo fuori dall'ospedale.

Il cielo newyorkese di febbraio è di un azzurro chiaro e c'è il sole, anche se per la maggior parte è coperto da alcune nuvole.

Ieri sera ha piovuto e le strade sono bagnate, mentre l'aria pizzica leggermente la pelle, ma è sopportabile.

<<Sbrighiamoci.
Non voglio che la bambina prenda freddo>> dico ed entrambi aumentiamo la velocità dei nostri passi.

La macchina non è tanto lontana e la raggiungiamo subito.

Mentre io ripongo il borsone nel portabagagli, Josh si occupa di Ally.
Sistema l'ovetto nei sedili posteriori, agganciandolo per bene e posizionando lo specchietto perfettamente in modo da riuscire a vederla anche dai sedili anteriori.

Finisce, e prima di chiudere la portiera rimane a guardare nostra figlia, che in questo momento sta dormendo.
Sul suo volto persiste un'espressione di puro amore e venerazione per questo piccolo esserino che ci ha rapiti dal primo momento in cui abbiamo saputo che era nella mia pancia.

Chiude la portiera e si accorge che lo stavo fissando.

Appoggia le mani sui miei fianchi e mi avvicina a lui.

<<Adesso inizia il nuovo capitolo della nostra vita>> sussurra rilassato.

<<Non vedo l'ora di vivere ogni momento>>

Sorride di nuovo e dopo avermi lasciato un veloce bacio a stampo sulle labbra, entriamo in macchina anche noi.

Mette in moto e ci aggiungiamo al traffico mattutino di New York.

Per essere solo le 10, c'è davvero tanto traffico, infatti impieghiamo il doppio del tempo previsto.
Ne approfittiamo per discutere di alcune cose.

<<Quando vorresti ritornare a Boston?>> chiedo non appena ci fermiamo ad un semaforo rosso.

Josh si gira a guardarmi.

<<Non lo so, quando lo vorrai tu>> risponde e segue un breve minuto di silenzio.
Non apro bocca perché capisco che sta valutando come dirmi qualcosa.
<<Non vorresti restare a New York?>> chiede con un dolce sorriso.

Stringimi a te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora