Capitolo 27

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Arriviamo in ospedale, e da lì passano alcune ore prima che possa rivedere mio padre.

Mia madre avrebbe tanto voluto restare con lui, ma i medici non gliel'hanno permesso.

Adesso siamo in sala d'attesa, dove l'ansia e la paura sono tante.

Mia madre ha appoggiato la testa sulla mia spalla ed io guardo Josh fare avanti e indietro per la sala, anche se con la mente sono altrove.

Il mio cervello ha deciso di giocarmi un brutto scherzo e sta ricordando molti momenti con mio padre.
Da quelli più felici a quelli più tristi, ed in questo modo il mio cuore diventa sempre più debole.

Flashback 1
(14 anni prima)

Il sole è alto e splende nel cielo limpido ed azzurro.
Gli uccellini cantano le loro canzoni, allietando così la mattinata.

Io e papà siamo fuori dalla nostra grande casa, mentre mamma è dentro a lavorare al computer.

<<Papà?>> lo chiamo con una punta di paura nel tono della voce.

<<Si, piccola?>> mi risponde lui con il suo solito tono calmo e gentile, mentre mi aiuta a salire sulla bicicletta.

<<Non mi lascerai andare, vero?>>

<<Non ti lascerò andare!>> mi rassicura lui.

Controlla un'ultima volta che il casco che mi ha costretto ad indossare, sia allacciato bene.

<<Sei pronta, principessa?>> chiede guardandomi negli occhi con quel suo sguardo blu intenso.

Non sono assolutamente pronta.
È la prima volta che vado in bici ed ho paura, ma i suoi gesti e le sue parole mi aiutano a vincere la paura.

Annuisco, anche se con ancora qualche dubbio, ed inizio a pedalare.

<<Vai così, Amanda.
Stai andando benissimo!>> mi incita.

Mi volto un attimo per controllare se in effetti le sue mani stanno veramente sorreggendo la bici da dietro, e vedendo che è così, sorrido col cuore pieno di gioia.

Presa da una nuova determinazione, mi concentro sulla strada che si spiana davanti a me e pedalo attentamente per qualche minuto.

<<Papino prova a togliere una mano>> gli chiedo ma non sento niente dietro di me.

<<Papà?>> giro la testa e lui non è più dietro di me a tenere la bici, ma ad appena un metro di distanza.

Rendendomi conto di essere da sola vengo assalita dalla paura, ma avendo visto molti film, mi aspettavo questo gesto da parte di mio padre e così al posto di cadere, continuo a pedalare tranquillamente restando in perfetto equilibrio.

<<Papà so andare da sola in bici!>> esclamo entusiasta sfoggiando un sorriso che va da un orecchio all'altro e con qualche dente che già è caduto, lasciando un piccolo vuoto fra i denti.

<<Sei bravissima>> si complimenta mio padre.

Neanche il tempo di metabolizzare che stavo andando in bici da sola, che vado a cadere dentro ad un cespuglio.

La mamma dice che per avere sei anni sono già troppo sbadata e che non vuole neanche immaginate cosa combinerò in futuro.

Per fortuna ho papà che prende le mie difese e mi sostiene.

Stringimi a te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora