Capitolo 5

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Un rumore proveniente dal piano di sotto mi fa svegliare.
Mi metto a sedere e mi guardò intorno.
La stanza è avvolta dal buio, l'unica fonte di luce entra dalla porta semiaperta della camera.
È una luce fioca e calda.

Riesco a sentire il respiro regolare di Katherine, segno che sta dormendo.

Sto per poggiare la testa sopra al cuscino e riprendere a dormire quando un'altro rumore, ancora più forte, mi fa sobbalzare.

Decido di andare a controllare di persona.
Infilo le ciabatte e facendo piano per non svegliare la mia amica che dorme, spalanco la porta.

Inizio a scendere i gradini.
Quando sono quasi arrivata, davanti alla porta d'ingresso, noto Josh per terra con gli occhi chiusi.

Scendo velocemente gli ultimi gradini e corro per raggiungerlo.
Quando sono arrivata mi inginocchio davanti al suo corpo.

<<Josh>> lo chiamo con tono allarmato e scuotendolo per un braccio.

Lui apre gli occhi e mi guarda.
Solo ora mi accorgo del suo zigomo nero e del labbro spaccato.

<<Ma che ti è successo?>> chiedo aiutandolo a mettersi seduto.

Si porta una mano in testa e stringe gli occhi.

<<Sono inciampato e sono caduto>>

Il suo alito puzza di alcol.
Sbuffo prima di iniziare a parlare.

<<Quando smetterai di andare a bere ogni volta che qualcosa non va bene nella tua vita?>>

<<Se fosse come dici tu, sarei ubriaco ogni giorno da ormai tre mesi>> borbotta alzandosi.

Una volta su i suoi piedi perde nuovamente l'equilibrio ma riesco ad afferrare il suo braccio per cercare di farlo stare in equilibrio.

Alza un angolo della bocca.

<<Perché ridi?>> chiedo mentre lo porto in salotto dove trovo il camino accesso.
Ecco da dove proveniva la luce.

<<Perché nonostante tutti i miei errori tu ci sei semp>> lascia la frase a metà perché inciampa nei suoi stessi piedi e cade per terra.

Quando il suo bel sedere, l forse è meglio dire solo sedere, tocca il pavimento inizia a ridere.
Copiose lacrime iniziano a scendere dai suoi occhi talmente sono tante le sue risate.

Questa scena un po' "stramba" fa ridere anche me.

<<Aspetta qui, vado a vedere se trovo qualcosa per quel taglio>> dico dopo aver smesso di ridere.

Mi dirigo verso in bagno e cerco dentro alla specchiera, ma non trovo nulla.

Guardo allora dentro ad un mobile sotto il lavabo e trovo un kit del pronto soccorso.
Lo afferro e corro da Josh.

Lo trovo nuovamente sdraiato e con gli occhi chiusi.
La luce delle fiamme illumina lievemente quella sua chioma castana rendendola di un colore più chiaro.
E la sua pelle sembra così calda.
Le labbra leggermente dischiuse e le folte ciglia che incorniciano il suo volto.

<<Se continui a guardarmi così mi sciupo>> dice con la sua voce rauca.

Mi schiarisco la voce.

<<Non riuscivi a dire nient'altro che non facesse l'effetto cliché?>>

Mi siedo accanto a lui.
Apre i suoi occhi che adesso sembrano avere delle piccole pagliuzze più chiare al loro interno.

<<Volevo sentirmi come il tipo figo dei film>> risponde con un sorrisetto.

Non avevo mai visto un Josh così spiritoso e allegro dopo una sbronza causata da un evento non tanto bello.

Stringimi a te 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora