1 ~ Ragazza misteriosa

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Endeavor iniziò la sua caduta, ma ormai Hawks non poteva far altro che guardare, le sue ultime piume erano finite in cenere proprio per aiutare l'eroe numero uno nella battaglia di pochi istanti prima. Il giovane distolse un attimo lo sguardo sentendosi impotente davanti a quello spettacolo, aveva sostenuto fino a ora l'eroe che tanto aveva sempre ammirato, ma in quel momento non avrebbe potuto muovere un dito.

Si concesse un secondo di debolezza, ma quando recuperò la sua forza interiore qualcosa era già successo. Endeavor non si era schiantato al suolo, bensì qualcosa l'aveva aiutato ad atterrare sui suoi piedi evitandogli ulteriori danni, o meglio qualcuno...

Il biondino si strofinò gli occhi incredulo dell'accaduto, non conosceva altri eroi con un quirk simile al suo, eppure avrebbe giurato di aver intravisto due enormi ali. Iniziò a guardarsi intorno e poco distante da loro, nascosta dalle macerie e dalla polvere sollevata scorse la figura di una ragazza.
Cercò di avvicinarsi con fare guardingo, ma la comparsa di Dabi mandò all'aria le sue intenzioni.

La rabbia verso quel villain lo pervase e dovette fare affidamento a tutto se stesso per non assalirlo rovinando così la missione che gli era stata imposta, digrignò talmente tanto i denti nel tentativo di mantenere la calma che per un istante pensò di rimanere senza.
Tirò così un sospiro di sollievo quando il tempestivo intervento di Mirko lo privò di quella vista liberandosi anche dell'ultimo villain sulla scena.

Anche se in lontananza il rumore delle ovazioni dei civili arrivò fin lì, Endeavor fece un ottimo debutto da numero uno ed Hawks avrebbe dovuto unirsi a quell'estasi generale a cui tutti si erano lasciati andare, ma la sua mente non ci riusciva.
Il suo pensiero fisso era quello di trovare quella ragazza alata e scoprire chi fosse, svuotò così la mente e si affidò ai suoi sensi estremamente sviluppati iniziando a cercare le tracce del suo passaggio a partire da dove l'aveva incontrata poco prima.

A poca distanza trovò finalmente la persona che stava cercando intenta ad allontanarsi con cautela ed estremo silenzio, o almeno così pensò.
La figura in questione infatti differiva da quella intravista poco prima per un sostanziale dettaglio, era priva di ali.
Il biondo dubitò addirittura fosse lei, ma scosse la testa convincendosi che doveva essere lei. Perché sennò si trovava lì, in perfetta forma, con addosso quello che sembrava a tutti gli effetti essere un costume da hero?
Il numero 2 cercò quindi di attirare la sua attenzione

"Hey fermati, chi sei?"

Ma la ragazza sembrò più infastidita che altro ed in tutta risposta accellerò il suo passo. Hawks si sorprese della reazione e si slanciò in avanti per afferrarle il polso e farla girare verso di lui, la ragazza misteriosa si fermò un po' alterata

"Che vuoi Takami?"

Il biondo si impietrì, il suo vero nome non era di pubblico dominio, veramente pochissime persone ne erano a conoscenza e probabilmente nessuno che non facesse parte delle alte sfere della commissione

"Come mi hai chiamato ragazzina? Sei venuta con Dabi? "

Per un istante la sua solita sicurezza andò a farsi friggere, pensò seriamente di aver perso la sua copertura e che la ragazza potesse essere un nuovo acquisto dei nemici

"Pennuto spero vivamente per te che Dabi non abbia queste informazioni"

Ribatté lei in modo leggermente acido

"Chi sei ragazzina?"

ritentò lui più confuso

"Chiamami ancora ragazzina e stasera servirò pollo arrosto, per te sono Antarctica. Ci vediamo pennuto"

La ragazza con una freddezza degna del suo nome si girò e con un movimento del braccio attivò la sua unicità racchiudendo Keigo in un vortice di neve e cristalli di ghiaccio che, complice la visiera rotta dalla battaglia e la presa alla sprovvista, lo disorientò lasciando quella strana figura libera di sparire.

Durante il resto della giornata il ragazzo incontrò ancora Dabi per non far saltare la sua copertura per poi trascinarsi stremato in agenzia. La stanchezza era tale che quello fu uno dei pochissimi giorni in cui entrò dalla porta principale prendendo addirittura l'ascensore.

Lui, l'eroe alato, l'uomo troppo veloce, non abituato ai tempi di quell'aggeggio rispetto al suo solito volo in picchiata, si perse nei suoi pensieri analizzando la ragazza incontrata quel pomeriggio. Non era molto alta, indossava una tuta attillata nera con dettagli azzurro ghiaccio, le linee colorate sul tessuto spesso e resistente tendevano a risaltare le sue piacevoli forme. Dei lunghi capelli castano chiaro, a tratti biondastri, le ricadevano sulla spalla destra in una treccia laterale. La pelle bianchissima e degli occhi dorati completavano il tutto.

Il suono dell'ascensore risvegliò l'eroe dai suoi pensieri che, stanco e sorpreso di essersi ritrovato a pensare a lei, scosse la testa cercando di convincere se stesso che se stava focalizzando nella sua mente quella Antarctica era solo per questioni professionali. In fondo il suo lavoro prevedeva anche l'individuazione di persone sospette.
Non che la pensasse così, qualcosa in lei lo convinceva che fosse dalla sua stessa parte, ma era più facile sostenere una scusa del genere che ammettere a se stesso di essersi ritrovato a pensare a quella ragazza per motivi differenti.

Il numero due si trascinò lungo il corridoio per poi spalancare incurante le porte del suo ufficio già intento a buttarsi a peso morto sulla sua comoda poltrona e magari accendere la sua playstation prima di dover compilare quei dannati moduli che seguivano ogni singolo scontro, ogni singolo caso, ogni singola azione da eroe.
Il biondo sbuffò sonoramente, di solito era un tipo allegro, ma la sua mente quel giorno non voleva collaborare e neanche il suo corpo. Aveva bisogno di un po' di relax, magari una dormita. Ma ovviamente quando sei l'eroe numero due in classifica anche riposare non è così facile...

"Ciao pennuto, alla buon'ora"

Hawks alzò gli occhi sbigottito, quella strana ragazza era lì, sulla sua poltrona, con il suo sguardo freddo che tanto lo incuriosiva. Sospettava infatti che ci potesse essere molto di più dietro quell'impressione che voleva dare di sé

"Quella è la mia poltrona Fiocco di neve, che ci fai qui?"

domandò il biondo con un sorrisetto storto, tanta curiosità ed un briciolo di nervosismo che trasparivano dai sui occhi.

"Chi hai chiamato Fiocco di neve?!"

Scattò in piedi la ragazza appoggiando le mani sulla scrivania, evidentemente infastidita dal soprannome appena affibbiatole.

"Te, Fiocco di neve"

Hawks si avvicinò a lei ridacchiando con la sua classica aria di sfida. La tensione tra i due era evidente, uno sorrideva beffardo, l'altra digrignava i denti, ma entrambi si fissavano dritti negli occhi dorati, forse l'unico elemento evidente in grado di accomunarli.

~ Angolo autrice ~

Sempre se qualcuno perderà mai tempo a leggera questa roba...
Abbiate pietà, è la mia prima fanfiction!
Oltretutto il primo capitolo è abbastanza corto e noioso, quando inizieranno ad interagire i due migliorerà... Spero!

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora