12 ~ Hawks geloso?

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Eri si risvegliò un po' intontita, aveva dolori vari e sentiva la testa come un pallone. Dovette strizzare gli occhi un paio di volte per rendersi conto che si trovava in ospedale, ma quando lo capì le ritornò alla mente tutto, mandandola nel panico più totale.

"Ehy ehy ehy calma Fiocco di neve, respira"

Keigo era seduto proprio lì davanti a lei, sembrava esausto, ancora più di quella maledetta mattina, ma questa volta cercava di mantenere una sorta di sorriso rassicurante.

"Cosa ci fai qui?"

"Aspettavo che ti svegliassi"

Ammise il pennuto senza aria di ironia, malizia o qualsiasi altra stupidata che ci si sarebbe aspettati da lui.

"Hawks, sai se..."

Iniziò lei, ma le parole le morirono in gola, gli occhi le si inumidirono e la paura di aver perso tutto quello per cui aveva vissuto una vita di sacrifici la attanagliò.
Non riuscendo a parlare la ragazza alzò una mano come a voler testare la sua unicità, ma fulmineo come sempre Keigo gliela bloccò nella sua riportandola sul letto.

"Il tuo quirk è danneggiato, non puoi usarlo ora"

L'espressione che si dipinse sul volto di Eri fu una pugnalata al cuore. Infondo il biondo si ritrovò a pensare che se solo fosse stato più attento non sarebbe successo niente.

"Neanche i medici sono sicuri, il tuo corpo sembra reagire, ma lo sapremo solo tra un po' di ore."

Una lacrime si fece spazio sul volto di lei disegnandone l'intero contorno prima di cadere sul lenzuolo.

"Dannazione Eri, è colpa mia"

Urlò all'improvviso l'eroe sbattendo con forza un pugno contro al materasso e lasciando cadere la testa vicino alla gamba di lei senza la forza di guardarla ancora per l'enorme senso di colpa che provava.
Yukiko lo osservò quasi incredula

"Ehy ho scelto io di farlo"

Disse con un tono molto diverso dal solito, triste certo, ma sembrava quasi dolce. Picchiettò un dito sulla testa di lui e dovette trattenersi da toccargli quei capelli così dorati con tutta la mano.

"Signor Hawks, ora deve uscire"

La voce di un'infermiera risvegliò entrambi da quella situazione, ma ancora di più Keigo che tornò quello di un tempo protestando sonoramente a quell'imposizione.

"Pollo non vado da nessuna parte, quando torni sarò qui"

Il ragazzo sembrò pensarci una manciata di secondi per poi obbedire alla povera infermiera in imbarazzo dal comportamento assurdo dell'eroe numero due di tutto il Giappone. All'improvviso tra loro sembrava tornato tutto normale, come se la sera prima non fosse successo assolutamente niente, Eri sospirò sollevata almeno da quello e, dopo che l'infermiera ebbe segnato tutti i parametri sulla cartella, cercò si rilassarsi un po'. Era veramente stremata.

Il sonno della ragazza non tardò molto, ma quando finalmente si addormetò lo stress, la paura, l'ansia preserò il controllo dei suoi sogni facendola rigirare insistentemente nel letto, finché, ben presto non riaprì gli occhi troppo scossa per continuare quegli incubi.

"Non è giusto che tu possa dormire ed io no"

Rieccolo lì con quel suo viso imbronciato degno di un bambino viziato.

"Hawks tu puoi dormire, basta che vai a casa"

"Si così poi il sushi te lo mangi tutto tu, nemmeno se mi ci trascini"

Eri lo guardò interrogativa, era bloccata in ospedale, mica poteva andare a cena con lui.

"Pensavo di essere io quella ad aver preso la botta in testa, che stai dicendo?"

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora