35 ~ Decisioni

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"Ti voglio al mio fianco Antarctica, vieni a lavorare nella mia agenzia, sarai la mia seconda, tutto tornerà come prima. Accetti?"

Eri lo guardò con un'espressione indecifrabile, sembrava sbalordita, ma allo stesso tempo incredibilmente triste, era come se dentro di lei fosse in corso una battaglia per poter dare una risposta.
Si era letteralmente paralizzata sul posto, non avrebbe potuto chiedergli cosa più bella, avrebbe significato tornare ad agire sul campo in una delle maggiori città del Giappone, accanto all'eroe numero due con il quale avrebbe potuto passare tutto il tempo che desiderava. Gli avrebbe detto di sì mille volte, glielo avrebbe urlato addirittura e sarebbe corsa a casa a preparare le sue cose per partire il prima possibile.

Il biondo continuò a guardarla speranzoso per tutto il tempo, aveva fatto cose assurde per essere lì con lei, aveva minacciato Hitashi, era scomparso dalla città per due giorni senza avvisare nessuno ed ora voleva perlomeno portarla indietro con sé.
Ma poi l'espressione della ragazza si stabilizzò mostrando una grande tristezza.

"Hawks, non posso, la commissione mi ha affidato questo compito..."

Il sorriso del ragazzo si spense all'improvviso bloccando pure la castana, anche se in realtà conosceva già la risposta di Yukiko. In tutti quegli anni non aveva mai avuto l'opportunità di scegliere quando si trattava di loro ed era sicuro che anche per Eri fosse così.
Nonostante tutto si sentì formare un enorme groppo in gola. Hitashi alla fine ci era riuscito, anche quella volta aveva manipolato le loro vite.

"Andiamo, ti accompagno a casa"

Le prepose sottotono, ma tendendole la mano. Non voleva che lei se ne facesse una colpa, stava semplicemente seguendo gli ordini del suo mentore, nonché il loro capo.

Eri allungò la sua per stringere quella del ragazzo anche se in realtà avrebbe voluto buttarsi tra le sue braccia. Sapeva di averlo deluso con quella risposta, aveva deluso anche se stessa.
La possibilità di tornare a quella che lentamente stava conoscendo come una vita normale e che aveva tanto desiderato le stava sfumando davanti, per una sua decisione in aggiunta.
Pensava non ci potessero essere momenti difficili come quelli del mese precedente, ma si stava decisamente ricredendo. Avrebbe affrontato Dabi ed il fronte altre mille volte, ma non sarebbe riuscita a ripetere quelle parole nemmeno una seconda volta.

Quel ritorno a "casa" fu dannatamente silenzioso, in pochissime occasioni l'eroe si era dimostrato così taciturno, ma lei lo capiva. Infondo cosa potevano dirsi ancora? Yukiko non aveva avuto dettagli precisi sulla durata della sua missione lì pertanto non poteva nemmeno promettergli di tornare da lui. Come poteva salutarlo?
Fortunatamente ci pensó il biondo, che non appena furono abbastanza nascosti da occhi indiscreti, interruppe i pensieri della castana con le sue labbra. Un bacio dolce e amaro allo stesso tempo, un addio, ma anche una speranza di rivedersi.
Yukiko avrebbe voluto che quel contatto potesse durare per sempre, ma presto l'eroe dovette scivolare via dalle sue braccia.

"Eri quel posto sarà sempre tuo"

Le promise lui con un sorriso tirato, un'espressione difficile da mentere in quel momento e che abbandonó subito non appena le diede le spalle alzandosi in volo.
La castana lo osservò attentamente allontanarsi, mille domande le riempirono la testa, avrebbe più rivisto quelle meravigliose ali muoversi di fronte a sé? E se sì per quanto l'avrebbe effettivamente aspettata? Aveva fatto la scelta giusta? Come poteva essere altrimenti? Un eroe deve agire per il bene comune anche se a volte questo non coincide con quello personale.
L'unico modo per scoprirlo comunque era portare a termine anche quella missione il più velocemente possibile, ma da sola, in una città che non conosceva, non era così facile recuperare informazioni.

Ci vollero ancora settimane per capire come muoversi ed individuare l'organizzazione alla base di quell'aumento di criminalità, settimane difficili e durante le quali anche la concentrazione di Antarctica fu messa a dura prova.
Quando smetteva anche solo un secondo di lavorare o allenarsi la sua testa continuava a tornare a quel momento. Se solo gli avesse detto di sì, ma poi cosa sarebbe accaduto? Avrebbe per lo meno voluto avere qualcuno con cui collaborare per chiuderla prima, ma evidentemente per mandarla fin lì da sola la commissione non aveva nessuno di fidato sul luogo.
Gli Hero locali inoltre non erano molti e di certo non occupavano posizioni alte in classifica, così si ritrovò a gestire quasi ogni intervento completamente da sola, finché anche Antartica, stanca di quella situazione, non commise un piccolo errore di valutazione finendo malamente a terra.

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora