9 ~ Pizza a domicilio

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Quel giorno, ritornati in agenzia Hawks sparì nel nulla.
Eri pensò si trattasse del fronte di liberazione, doveva pur farsi vedere ogni tanto se voleva sembrare credibile. Così quando qualche ora dopo sentì bussare alla porta rimase sorpresa.
Vi si avvicinò con tutta la calma di questo mondo pregando mentalmente che non fosse Hitashi o qualcun altro della commissione mentre l'ospite inatteso continuava imperterrito.

"Pizza a domicilio"

dichiarò il ragazzo fermo sullo stipite della porta con i cartoni della pizza in una mano.

"Ma che?"

"Sono 3800 yen"

il fattorino improvvisato guardò il broncio perplesso della ragazza per poi aggiungere

"oppure un sorriso"

"Ma stai scherzando?"

"No, sono serio al 20%, il restante 50% dobbiamo festeggiare quindi devi sorridere"

"E il 30 mancante? Fammi indovinare, avevi fame e volevi stordire qualcuno con i tuoi monologhi?"

"Più o meno, ora me lo fai sto sorriso?"

Rispose Takami grattandosi la testa. La verità era che quel restante 30%, se non di più, era il suo bisogno di vederla sorridere dopo quelle ore così snervanti passate in compagnia di Dabi e gli altri. Non sapeva nemmeno il perché, ma voleva riuscirci e a quanto pare stava ottenendo il suo risultato.

"Entra pollo"

Hawks non se lo fece ripetere due volte e si lanciò letteralmente sul divano poggiando le pizze sul tavolino di fronte. Yukiko si fermò un secondo a guardarlo prima di raggiungerlo, indossava ancora il suo costume da Hero a tratti un po' impolverato, i capelli erano arruffati come al solito, forse anche di più, sembrava stanco a vederlo bene.

Si tolse la giacca del costume lanciandola dietro di lui e facendola cadere a terra, rimanendo così con la maglietta a maniche corte che indossava sotto. Il tessuto attillato nero ed i dettagli dorati gli mettevano in risalto il corpo muscoloso.

"Proprio non ti piacciono le formalità eh?"

Chiese ironica commentando il comportamento del ragazzo che non esitava mai a mettersi a suo agio.

"Eddai Fiocco di neve, sono stanco"

si giustificò lui mentre faceva segno alla ragazza di sedersi con una mano e con l'altra apriva i cartoni delle pizze.
Eri lo assecondò, passare il tempo con il pennuto iniziava a sembrarle più piacevole del previsto nonostante continuassero a punzecchiarsi ogni due secondi.

"Tu sei sempre stanco Takami, mi spieghi come fai a essere l'eroe numero due?"

Chiese effettivamente dubbiosa su questa cosa

"Beh ho sempre detto di volere un mondo dove noi Hero possiamo avere più tempo libero"

La ragazza lo guardò stranita, gli aveva già sentito dire qualcosa del genere qualche giorno prima, ma ricordava chiaramente come quella volta si riferisse alla missione, agli ideali del fronte, al pensiero di Destro secondo cui tutti gli individui avrebbero dovuto badare a se stessi ed essere liberi di usare il proprio quirk a loro piacimento. Da un lato poteva sembrare una cosa ragionevole, ma presto la società sarebbe finita nel caos. Senza contare che la lega dei villain stava architettando qualcosa all'interno del fronte per la Liberazione ed il loro compito era proprio quello di agire nell'ombra per evitare la loro riuscita.
Perché quindi Hawks le stava venendo a dire una cosa del genere in un momento privato?

Il biondo colse subito la preoccupazione sul viso di Yukiko così si affrettò a spiegare meglio il suo desiderio, capendo che lo aveva frainteso.

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora