5 ~ Sabato sera

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I giorni successivi furono privi di avvenimenti degni di nota, qualche malvivente improvvisato, nulla di più. Hawks ne era soddisfatto, per lui che conosceva fin troppo bene lo stress di quel lavoro era come tirare un sospiro di sollievo, ma per Antarctica era una noia mortale, non era così che sarebbe migliorata.
Proprio per questo tutte le volte che tornavano in agenzia, ogni istante libero lo passava ad allenarsi da sola e non si fermava mai, cercava di raggiungere il suo limite e di superarlo.

Per lei in quella settimana non esisteva altro, ronda e allenamento fino a che non era troppo distrutta da arrivare a malapena al suo letto.

Il sabato sera era rimasta completamente da sola in quell'enorme palestra dell'agenzia, uno spazio immenso preparato per allenare svariati tipi di quirk.
Erano ormai ore che si allenava, non aveva nemmeno cenato, il suo stomaco brontolò ed in tutta risposta alzò il volume della musica nei suoi auricolari, estraniandosi dal mondo esterno.

Un enorme spuntone di ghiaccio colpì un manichino in movimento, poi un altro e un altro ancora, sempre più veloce, finché il suo attacco non mancò l'obbiettivo.
Questa volta la sagoma si era mossa ad una velocità mai vista prima, così la ragazza si fermò per concentrarsi un momento sul suo errore studiandone i dettagli.
Il manichino successivo non si trovava però nella direzione del suo ghiaccio

"Fiu me la sono vista brutta, cosa ci fai qui di sabato sera?"

Takami volava a mezz'aria osservando Yukiko con le braccia incrociate.
La ragazza era letteralmente uno straccio, gocce di sudore le bagnavano il viso, tuttavia il suo corpo sembrava scosso da violenti brividi.

"Mi alleno, tu non sei a fare conquiste da qualche parte?"

rispose lanciando un attacco contenuto in direzione dell'altro che, con i suoi soliti riflessi, parò senza esitare

"uh uh Antarctica legge i siti di gossip"

la schernì lui.
Era infatti opinione diffusa che il ragazzo fosse un perfetto Casanova visto il numero di fan di sesso femminile che gli correvano dietro, ma la verità era che come nessuno conosceva la vera Eri Yukiko, nessuno conosceva Keigo Takami.

A quella battuta la ragazza rispose con un attacco più potente, ma quello con cui aveva a che fare era pur sempre uno degli eroi più forti del Giappone.
Hawks lo parò e questa volta rispose anche al suo gesto iniziando un vero scontro uno contro uno.
Per quanto il ghiaccio di lei continuasse a cercarlo lui si avvicinò sempre di più, senza risparmiarsi qualche piuma congelata. I suoi movimenti in aria erano agili e veloci, quella tra i due iniziò a sembrare quasi una danza per la coordinazione di ogni singolo movimento.
Ma alla fine il biondo la bloccò arrivandole alle spalle e fermandole un polso in aria.

"Ho vinto"

Dopo la sua autoproclamazione però il pennuto si irrigidì un attimo, la pelle dell'altra era così gelida da sembrare inumana, da quella distanza poteva vedere che persino le goccioline di sudore si stavano trasformando in minuscoli cristalli di ghiaccio. Senza dubbio si era spinta al suo limite, eppure nonostante la fatica che aveva addosso Keigo doveva ammettere di aver fatto veramente fatica ad avvicinarsi a lei.

"Da quanto sei qui?"

la domanda sorse spontanea ed un'espressione seria si dipinse sul volto di lui

"Da quando siamo tornati in agenzia, ora se mi lasci vorrei continuare"

Ma il ragazzo non raccolse la richiesta guardando preoccupato l'orologio. Erano rientrati alle 12, ora erano le 22.

"Hai mangiato?"

"Si"

rispose secca la castana, ma la sua pancia la tradì brontolando rumorosamente. In quel momento l'altro le lasciò il polso per poi portarsi il telefono all'orecchio.

Antarctica ~ Hawks x OCDove le storie prendono vita. Scoprilo ora